Belladonna, pianta e proprietà. Indicazioni e usi in omeopatia, rimedi naturali e controindicazioni. Tanti consigli utili per l’uso medico della belladonna.
La belladonna è annoverata tra i rimedi naturali contro la febbre nei bambini e negli adulti. Le sue proprietà sono molteplici tanto da trovare impiego per lenire diversi disturbi: dai sintomi influenzali alle allergie. In questa pagina vedremo quali sono le proprietà e i benefici apportati dalla belladonna ma prima vediamo insieme di quale pianta stiamo parlando.
Belladonna, pianta
La belladonna, botanicamente nota come Atropa Belladonna, è una pianta perenne erbacea appartenente alla famiglia delle Solanacee, la stessa di pomodori e melanzane!
Cresce spontaneamente nelle radure e nei boschi appenninici e alpini. Presenta fiori violacei e bacche ricche di semi. Le bacche, dapprima verdi, diventano scurissime a maturazione ultimata.
La belladonna è tra le piante più studiate nella medicina tradizionale, sia per i suoi effetti curativi che per la sua tossicità.
Il nome Belladonna è legato a un suo antico uso: dalle bacche si ricavava un succo cosmetico che nel cinquecento le donne usavano come rimedio di bellezza.
Questa pianta è tossica? Sì, furono proprio i frequenti avvelenamenti per ingestione delle bacche a convincere i ricercatori a indagare più a fondo sugli effetti di questa pianta. La belladonna fu studiata fin dal ‘700 quando si iniziarono a evidenziare degli effetti nocivi a livello dello stomaco, in seguito si misero in evidenza i danni esercitati sul sistema nervoso parasimpatico.
Attenzione!
Dato la tossicità della pianta, è sconsigliata la preparazione di rimedi fai da te.
Belladonna, proprietà
I principi attivi della belladonna sono tre alcaloidi: l’atropina (agisce sul sistema nervoso parasimpatico come anestetico) la iosciamina (agisce come stimolante del sistema nervoso centrale) e la scopolamina (svolge una funzione sedativa).
Grazie ai suoi principi attivi la belladonna è molto usata in omeopatia, in farmacia e per uso medico. In omeopatia si usano estratti e preparazioni omeopatiche ad hoc. I dosaggi e le assunzioni variano in base allo scopo che si desidera ottenere. In omeopatia viene usata principalmente per le sue proprietà antinfiammatorie.
Attenzione!
Per ottenere davvero una cura personalizzata, consultate un esperto omeopata. I rimedi diffusi in omeopatia non devono essere assunti a cuor leggero. I rimedi omeopatici dovrebbero essere trattati alla stregua di farmaci.
Grazie alle belladonna è possibile curare, in modo naturale, malanni quali:
- Mal di gola
- Rinite allergica
- Otite
- Congiuntivite e congiuntivite allergica
- Eczema
- Acne
- Eritemi
- Altri disturbi della pelle
Come sedativo e anestetico, la belladonna è usata in omeopatia per il trattamento di:
- Sindrome pre-mestruale e ciclo mestruale irregolare e doloroso
- Ulcere, gastriti e bruciori di stomaco
- Sindrome da intestino irritabile
- Spasmi addominali
- Insonnia
Inoltre, la belladonna è usata come broncodilatatore per curare asma e bronchite. La belladonna riesce ad aumentare le pulsazioni del cuore e per questo è un buon rimedio naturale per il trattamento di alcune forme di brachicardia.
In ambito medico e in farmacologia, la belladonna è molto usata per l’estrazione di principi attivi usati per la composizione di veri farmaci. Gli stessi principi attivi di questa pianta, infatti, li ritroviamo impiegati nella formulazione di farmaci contro la nausea, il vomito, gli spasmi del tratto gastrointestinale, disturbi a carico del tratto uro-genitale, farmaci per il trattamento della bradicardia sinusale…
Belladonna, interazioni e controindicazioni
La belladonna non è priva di controindicazioni e di interazioni con altri farmaci.
In particolare, i preparati omeopatici a base di belladonna potrebbero potenziale l’effetto degli antidepressivi, interagire con antispastici, antistaminici, con gli anticolinergici, antipsicotici e altri farmaci che si usano per il trattamento del morbo di Parkinson.
Come premesso, la pianta è molto tossico e per questo non deve MAI essere assunta in modo incontrollato. E’ indispensabile chiedere il parare del medico o dell’omeopata prima di qualsiasi uso.
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