Beccofrusone: caratteristiche e colori
Nell’universo dei volatili esistono degli esemplari dai colori straordinari che non sempre riusciamo a cogliere per via del fatto che se ne vanno via veloci, lontano da noi, in un batter d’occhio. Questo è il caso del Beccofrusone, ad esempio, un uccello passeriforme con delle sfumature rosacee molto originali e delle punte di giallo sulle ali caratterizzano il suo disegno alare e ricordano quello delle ghiandaie.
Beccofrusone: caratteristiche
Il nome tecnico – Bombycilla garrulus – gli rende poco onore, ma questo membro della famiglia dei Bombicillidi, si chiama così perché si vuole ricordare una sua caratteristica invisibile ma che certo si fa notare. Il “garrulus”, dal latino, è un termine che fa esplicito riferimento al fatto che il Beccofrusone è un gran chiacchierone.
I maschi pesano più delle femmine ma restiamo sempre molto sotto i 100 grammi, passando da 35 a 85 grammi per una lunghezza massima di 25 centimetri. Nonostante questo, il nostro Beccofrusone ha un aspetto rotondetto e soffice, tutto piume, molto tenero e allo stesso tempo che invoca protezione.
La testa è ben proporzionata rispetto al corpo e di forma un po’ squadrata, con un becco conico e non molto lungo. Spunta anche una cresta, ben dritta e digitiforme, composta da piume solitamente di colore chiaro, tendente al rosaceo. Le ali sono invece con delle forme dure, quasi appuntite, e piume scure che contrastano con degli inserti gialli che le decorano. La coda è corta e squadrata, anche le zampe sono piccole.
Beccofrusone: colori
Una volta all’anno questo uccellino fa la muta e cambia piumaggio ma mantenendo dei colori molto eleganti, combinati come solo la natura sa fare.
L’aspetto è sericeo è i toni sono quelli tra il grigio e il bruno, quasi ovunque, tranne che in alcune aree del corpo in cui ci sono inserti chiari. Sul ventre e sulla coda le piume tendono al color cenere, ad esempio, mentre la testa e il petto sono più chiari, a volte beige a volte rosa, chiaro è anche il sottocoda ma color nocciola mentre il dorso si presenta olivastro.
Sul capo possiamo notare una sorta di mascherina con del bianco attorno perché da entrambi i lati del becco inizia a comparire una banda nera che avvolge gli occhi e si spinge vicino alle orecchie. Nera anche la coda che ha però un orlo giallo che la rende davvero molto evidente. Nere, di nuovo, le ali, sia le primarie che le secondarie, ma si possono distinguere dai disegni che riportano. Le secondarie hanno un orlo nero con bordo bianco mentre le primarie hanno una macchia gialla che riprende le decorazioni della coda. In questa combinazione di colori che rende il Beccofrusone un uccellino molto elegante, anche se per la maggior parte nero, c’è anche del rosso, sulla punta delle ali, che forma una specie di “goccia”.
In questo patchwork di piume c’è modo anche di riconoscere gli esemplari di sesso maschile da quelli di sesso femminile, questi ultimi hanno bavetta golare, maculature alari e fascia gialla caudale con estensione minore. Occhi, becco e zampe non mostrano invece alcuna differenza, i primi sono sempre scuri, il becco sempre nero e le zampe grigio scuro.
Beccofrusone: alimentazione
Prima di svelare la dieta del beccofrusone, meglio premettere che è un uccellino davvero ingordo, ogni giorno riesce a mangiare un numero di bacche pari a oltre il doppio del proprio peso, defecando ovviamente di frequente. Ha un regime alimentare molto zuccherina e quindi beve molto e mangia neve per idratarsi al massimo. il suo menù è quasi totalmente a base di frutta: frutti di bosco, bacche di cotognastro, biancospino, ginepro e cinorrodi di rosa canina, mele e susine. Ogni tanto ingerisce qualche insetto, zanzare e chironomidi.
Per procacciarsi il cibo svolazza, trascorre le sue giornate cercando qualcosa da mangiare e l’acqua, fino al tramonto per poi passare la notte in un luogo protetto. Vive soprattutto in stormi numerosi che possono arrivare anche a 300 membri che tra loro hanno molta intimità: si dedicano alla tolettatura reciproca e si imbeccano a vicenda. Oltre ad essere molto chiacchieroni, hanno anche diverse tipologie di richiamo. Se corto e ripetitivo, ma basso di tono, stiamo ascoltando un partner durante il grooming oppure un genitore che accudisce i piccoli, se invece il tono è alto, è stato avvistato un pericolo oppure c’è uno storno in partenza. Quando prende il volo, il Beccofrusone procede veloce e diretto, compatto con il proprio stormo.
Beccofrusone: dove vive
L’area abitata dal Beccofrusone coincide con l’Eurasia e comprende anche la Russia e la Siberia ma esistono delle specie che nidificano anche in Canada e sulle coste del Pacifico nord-orientale e in Alaska. Migra durante l’anno spostandosi a sud per l’inverno, e cambia spesso rotta di anno in anno rendendo impossibile prevedere per noi i suoi spostamenti. Ogni tanto arriva anche da noi, dove non rappresenta una presenza fissa ma solo occasionale.
L’habitat in cui è abituato a vivere è costituito da boschi di conifere o taiga, con un clima umido e tante bacche da mangiare. Ultimamente si è arreso a frequentare anche delle zone abitate dall’uomo, insediandosi in parchi, giardini e viali cittadini o aree coltivate.
Pubblicato da Marta Abbà il 16 Maggio 2020