Basenji, detto anche cane del Congo, quindi mi sembra chiaro da dove proviene questo meraviglioso animale da una decina di Kg, attento, intelligente e dolce, purtroppo per ora ancora poco noto nel nostro Paese. In verità in Europa solo l’Inghilterra gli da lo spazio che merita.
Il Basenji appartiene alla categoria dei cani di tipo Spitz e di tipo primitivo e ne conserva varie caratteristiche. Il suo nome deriva dalla lingua bantu e significa indigeno, ha altri nomi che lo descrivono, oltre a cane del Congo: cane degli egizi, a cui era molto caro, e poi cane della boscaglia africana, cane che non abbaia. E poi i più tribali avuvi, ango angari.
Basenji: origine
Molto antiche le origini del Basenji considerando che le sue prime foto sono da cercare nei geroglifici dei tempi delle piramidi. Per molto tempo si è creduto fosse estinto, questo cane cosi tanto celebrato da faraoni e dei egizi, ma è rispuntato a inizio ‘800 e gli inglesi, colonizzando l’Africa, lo hanno scovato nelle regioni tra il Congo e il Sudan del Sud. Qualche decina di anni ed ecco il Basenji sbarcare in Europa.
In Africa le tribù pigmee utilizzavano questa pregiata razza per la caccia, notando l’eccellente vista, la velocità e la sua capacità di spingere le prede entro le reti del cacciatore. Versatile, il Basenji poteva fare anche da cane guida nella foresta e da cane segnalatore di animali feroci. Il nome glielo hanno dato le tribù azande e mangbetu proprio in quel periodo africano: Basenji risulta la traduzione di “cani dei selvaggi” o “cani degli abitanti dei villaggi”.
Una volta in Europa ha incontrato esperti e studiosi che lo hanno pensato come progenitore dei “Terriers”, non è una ipotesi ufficiale e va invece detto che essendo stato per secoli in un territorio circoscritto, il Basenji ha invece mantenuto sempre una certa purezza.
Basenji: aspetto
Una decina di Kg per il maschio, meno di 10 per la femmina, il Basenji è un cane che arriva ad una altezza di circa 40-45 cm al garrese, è di taglia medio piccola. Non è certo da borsetta ma è minuto anche se molto potente, non è grosso. Ha un portamento fiero, nonostante le dimensioni, e un corpo proporzionato, con dorso corto e dritto e arti lunghi e muscolosi.
La coda è simpaticamente arrotolata in una spirale mentre il muso è piuttosto appuntito e termina con un tartufo nero. Il muso del Basenji è caratterizzato da grosse rughe marcate sopra gli occhi e tra le orecchie, le orecchie sono molto particolari, piccole, appuntite ed dritte dritte in posizione frontale.
Gli occhi del Basenji sono sempre scuri, al di là del colore del mantello, a mandorla, obliqui. Il pelo, già citato, è corto e setoso, i colori ammessi sono diversi: il sauro con macchie bianche, ed estremità della coda bianca è la combinazione più comune. Si vedono vari esemplari di Basenji anche bianco-neri, bianco-nero fuoco. Tornando al sauro, talvolta gli compaiono addosso macchie o ombre nere e le macchie bianche diventano molto piccole. Esclusi dagli standard e dalle esposizioni sono gli esemplari color crema.
Basenji: carattere
Adatto sia come cane da caccia, sia come cane da compagnia, il Basenji è un animale adatto per la compagnia, per farla e per riceverla, ed è anche dolce con i bambini. Non abbaia mai, ogni tanto, ma è una eccezione, emette guaiti o ululati, ma di solito è silenzioso e anche molto pulito, si pulisce come un gatto ed ha anche un comportamento da gatto quanto a indipendenza. Non che non sia affettuoso, ma vede l’uomo come amico e non si sottomette a nulla.
Il Basenji non osa neanche avere paura, è temerario, fino all’incoscienza, fino a fuggire alla rincorsa di una preda, a inseguire macchine o camion o anche treni come se lo fossero. E’ famoso per le sue fughe e in casa lo troverete spesso in posizioni sollevate, per controllare meglio il territorio.
Ama la compagnia, non ne può quasi fare a meno, se non ne ha può diventare distruttivo, e odia la pioggia e l’acqua. Al di là del clima, anche se viene dall’Africa il Basenji non riscontra nessun problema nell’adattasi negli appartamenti europei, anzi, sembra che ci si trovi molto bene se lo portate spesso a correre e sfogarsi.
Basenji: allevamenti
In Italia non è un cane molto noto, in Europa solo l’Inghilterra lo alleva con numeri onorevoli, ci sono però almeno tre allevamenti che ricordiamo qui: il Basenji delle Case Rosse, omologato Enci dal 2007, il Basenji Italia, di tipo amatoriale, a Rosignano Marittimo (LI), e il Anubi’s Enigma, situato in Veneto.
Essendo un cane primitivo il Basenji ha ereditato la caratteristica di alcune altre razze primitive: le sue femmine entrano in calore una sola volta all’anno. Per quanto riguarda l’alimentazione è onnivoro e poco esigente, mangia meno di un normale cane della sua taglia e le sue possenti mandibole gli permettono di mangiare anche ossa normalmente proibite ai cani. Io consiglio comunque di non metterle alla prova e di dare al vostro animale cibo per cani come ad altre razze meno primitive.
Basenji: prezzo
Il prezzo di un cucciolo di Basenji si aggira attorno alle duemila euro. Sì, non è affatto un modico prezzo ma molto è dovuto al fatto che è poco noto in Italia e alla caratteristica del calore annuale delle femmine che non ne aiuta la diffusione.
Chi non potesse permettersi un cucciolo può cominciare a desiderarlo con prezzi più modici leggendo il libro che ne racconta la vita dal suo punto di vista. Il titolo è Woody, è un libro molto coinvolgente e che ci porterà ad adorare questo cane primitivo e intelligente, lo ha scritto recentemente Federico Baccomo Duchesne e lo ha illustrato Alessandro Sanna. Lo trovate qui, ed è una lettura ottima sia per chi desidera, sia per chi già ha un Basenji.
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