Barbagianni: caratteristiche, habitat e verso

Barbagianni

Il barbagianni è un animale notturno tanto quanto il gufo e la civetta, è molto utile all’ecosistema agricolo ma non gode della loro stessa fama, chissà poi perché! Il nome comune di questo rapace è Barbagianni ma quello scientifico è Tyto Alba, vive di notte e solo di notte e appartiene alla famiglia dei Titonidi. Proprio come la civetta e il gufo, e ogni altro rapace notturno, anch’esso ha un aspetto molto buffo, tra il comico e il simpatico, che molto si presta a fotografie e a dipinti ma anche a fumetti ed illustrazioni.

E’ un peccato che non si sia parlato molto, finora, di questo rapace, perché gioca un ruolo importante nell’equilibrio dell’ecosistema agricolo, ad esempio è un grande cacciatori di talpe e topi che, chi lavora nel settore lo sa bene – sono animali “nemici” perché in grado di arrecare ingenti danni alle coltivazioni.

Aspetto e caratteristiche del Barbagianni

Il barbagianni in Europa presenta un piumaggio luminoso di colore bianco con striature grigie. Il muso è “schiacciato” così come il naso. Le zampe sono molto lunghe.

L’altezza del barbagianni varia tra i 33 e i 39 centimetri e l’apertura alare oscilla tra gli 80 e i 95 centimetri. Il corpo quindi è di piccole dimensioni rispetto alla lunghezza delle ali.

Tra le caratteristiche peculiari del barbagianni rientra quella di avere un volo estremamente silenzioso e oscillante, ideale per sorprendere le prede senza far notare il suo arrivo. Questo vantaggio è assicurato proprio dal fatto che il corpo è in proporzione molto più piccolo rispetto alle ali.

Il peso si aggira intorno ai 300 grammi per i maschi e ai 400 grammi per le femmine per quanto riguarda gli esemplari Tyto alba presenti in Europa Occidentale.

Nell’Europa centrale è diffusa la specie Tyto alba guttata che ha la caratteristica di avere la parte centrale del corpo di colore arancione.

Nelle isole Galapagos è presente la varietà di dimensioni più contenute, pari a 200 grammi mentre in Nord America è diffusa una varietà con il peso maggiore, che può superare i 500 grammi.

Il barbagianni è un rapace carnivoro.

Barbagianni dove vive

In tutto il mondo possiamo trovare il barbagianni. Se ne parla poco ma è comunque una delle specie più diffuse in tutto il mondo, le uniche aree in cui non bazzica sono quelle antartiche. In Italia ci sono molti esemplari di questo rapace, sia negli ambienti rurali che in quelli urbani perché hanno col tempo saputo adattarsi alle città e alle persone, andando a sistemarsi in luoghi aperti e non ad alta quota, possibilmente, ma senza disdegnare gli spazi verdi urbani o delle tante province italiane, scovando una cavità che ritenevano adatta per poter nidificare.

Possiamo trovare nidi di barbagianni anche all’interno di antri o caverne, o in e cavità rocciose, come allo stesso modo in contesti più cittadini in cui il nido può essere stato costruito all’interno di soffitti o granai. Dal punto di vista della vita di coppia, visto che parliamo di nido, è interessante notare come questi animali scelgano un unico partner per tutta la vita, non migrando mai, anzi, restando dove sono e con le stesse abitudini per tutta la vita.

Barbagianni Tyto alba guttata

Barbagianni: verso

Una delle caratteristiche che più colpisce di questo animale è il suo verso, semplice da riconoscere. Possiamo descriverlo come una serie di sibili o soffi che diventa in pochi secondi una voce descrivibile come una sorta di risata stridula e metallica. Oltretutto questo suono strano è emesso per molti secondi, quasi ad infastidire chi lo sente, dato che è un verso acuto.

Lo potete ascoltare nel seguente video:

Fonte: https://www.remodevicocomposer.eu/

Il verso di notte può quasi spaventare tanto che nel passato questi uccelli erano stati additati come creatura dalla natura malvagia. Guardandoli in foto, sembrano simpatici ed innocui ma di notte in un bosco, vedendo i loro occhi e sentendo questo verso acuto e lungo, potremmo avvertire qualche brivido di paura.

Oltre ad essere guardati con timore, i barbagianni sono stati anche associati ad un concetto negativo, oggi infatti se si paragona una persona ad uno di questi animali, metaforicamente parlando, le si vuole dare dello sciocco o del balordo, oppure si desidera comunicare che l’altro è una persona indolente, noiosa e poco amante della compagnia. Spesso sono gli anziani ad essere associati al barbagianni, con l’espressione di “vecchio barbogio”.

Barbagianni bianco

Il piumaggio del barbagianni è molto bello se si amano le sfumature del grigio e del bianco lo si apprezza sicuramente. Le colorazioni del suo copro sono molto considerate e uniche nella famiglia di cui fa parte. Il suo piumaggio risulta in quasi tutte le aree molto chiaro o quasi del tutto bianco soprattutto nella parte anteriore. Questo rapace possiede un disco facciale a forma di cuore su un grande capo arrotondato, particolare, che caratterizza anche altri rapaci notturni, tra cui il gufo e la civetta.

Cosa mangia il Barbagianni

Il barbagianni è un uccello rapace che si nutre soprattutto di topi e per questa ragione svolge un ruolo molto importante al fine di limitare il proliferare di questi roditori il cui numero è in rapida crescita in tutto il mondo.

Altre sue prede sono le arvicole, le rane, le talpe fino ad arrivare ai comuni insetti.

Barbagianni: foto

Riproduzione del Barbagianni

Il periodo riproduttivo del barbagianni comprende i mesi di aprile e maggio oltre ai mesi di ottobre e novembre.

Il numero delle uova varia in genere tra 3 e 8. Il loro aspetto è un ovale allungato, di colore opaco. Le uova diversamente da quanto accade per la maggior parte degli uccelli non sono deposte in un nido ma in un luogo protetto e riparato.

La covata dura circa 40 mesi e i nuovi nati vengono nutriti dai genitori per 12 settimane prima di diventare autonomi.

Per conquistare la femmina il maschio cattura una preda e la offre alla femmina per mostrare la sua forza e offrire garanzie di protezione alla futura prole.

Barbagianni, uccello protetto

Il barbagianni è un uccello protetto dalla legge ma incredibilmente, ancora oggi, paga la sua nomea di profeta di sventura, portando la popolazione, in particolare nei piccoli borghi agricoli, a cacciarlo senza scrupoli.

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