Balene e Balenottere, entrambe dominatrici di mari e oceani, per le loro dimensioni, sono accomunate dalla dieta e dalla fama ma è possibile distinguerle. Basta guardarle da vicino, studiarle, rispettarle, soprattutto perché l’inquinamento e i cambiamenti climatici possono metterle a rischio di sopravvivenza. Sono grandi e grosse ma ciò non significa che possano uscire indenni dal degrado continuo che il loro habitat sta subendo.
Balene e Balenottere: caratteristiche
Balene e Balenottere appartengono alla famiglia delle Balaenopteridae che non vede solo questi due animali al suo interno. Nelle nostre acque, esistono ben nove specie di Cetacei Misticeti superficialmente abbastanza simili alle balene, per chi non le ha mai studiate, sono tutte balene, ma basta soffermarsi anche solo un poco per conoscere le differenze e le loro principali caratteristiche, fisiche e sociali.
Balene e Balenottere: affinità
Sono entrambe dei Mammiferi marini e hanno ghiandole mammarie in grado di produrre latte, i piccoli se ne nutrono. In particolare, Balene e Balenottere, tra i vari Cetacei Misticeti, sono dei fanoni. Questo termine vuole indicarci che non hanno denti e che per filtrare il particolato alimentare che è mescolato in modo molto confuso e imprevedibile con l’acqua, utilizzano una sorta di struttura che non si può né definire dente né membrana.
Di solito questi mammiferi “sdentati” mangiano il plancton che è un composto di numerosi organismi microscopici non in grado di compiere movimenti in modo autonomo se sono in un ambiente acquatico. Se vediamo che il plancton si muove, è grazie alle correnti marine.
Balene e Balenottere: differenze
Tra Balene e Balenottere ci sono numerose differenze, molte di esse stanno nella struttura scheletrica di questi mammiferi marini e derivano dal fatto che da un antenato comune si sono formati due ceppi separati che si sono poi evoluti in modo autonomo. Dando vita quindi a due cetacei che abbiamo tutte le ragioni per ritenere diversi e classificare con due nomi distinti.
Le balene vere hanno quindi nello scheletro delle natatoie anteriori, cinque dita, quelle tipiche dei mammiferi più primitivi, le Balenottere invece ne hanno solo quattro ma essi nel tempo hanno cambiato la propria forma allungandosi in modo vistosamente utile. Questo cambio di morfologia rende le natatorie delle balenottere qualcosa di più simili a delle ali, non siamo di certo noi i primi a notarlo. Vero è che in greco il termine “balenottera” significa “balena con le ali”. Tra le numerose tipologie di balenottere, è la Megaptera quella che può sfoggiare delle “ali” più ampie.
Passando ad osservare le vertebre cervicali, si può notare che quelle delle Balenottere sono separate, come da sempre in questo tipo di animali, sono le Balene in questo caso ad aver subito delle modifiche scheletriche e oggi queste vertebre sono fuse in un unico elemento osseo rigido.
Una terza differenza tra Balene e Balenottere la scoviamo nel cranio osservando i mascellari, diritti nelle Balenottere e fortemente arcuati nelle balene, tanto da far sì che in inglese vengano soprannominate “bowhead whales” (“balene dalla testa ad arco”).
Se non si fa una radiografia a questi mammiferi, è molto più complesso trovare differenze tra essi, ma proviamoci!. Le Balenottere hanno quella piccola pinna dorsale che alle Balene manca – a parte qualche eccezione . Queste ultime utilizzano quindi come organo propulsore la pinna caudale, divisa in due lobi simmetrici, congiunti, che permette loro di immergersi anche a grandi profondità e in generale di nuotare “agilmente”.
Balene e Balenottere a rischio
Questi due enormi mammiferi risultano essere a rischio, in parte per causa nostra, in parte per delle loro caratteristiche fisiche che non sono modificabili. Partiamo da fattori naturali: la loro longevità – campano anche 2 secoli – e la loro bassa attività riproduttiva.
C’è da ammettere anche le nostre colpe, infatti non è un caso se abbiamo istituito la Giornata Mondiale degli Oceani. Nelle acque abbiamo spesso rilasciato sostanze tossiche che si possono accumulare nei tessuti adiposi di Balene e Balenottere o negli organismi che loro mangiano, intossicandole.
Anche la pesca eccessiva danneggia questi due cetacei che restano spesso imprigionati nelle, inoltre il sempre più repentino cambiamento dell’ambiente marino, legato all’invasività umana, continua a mettere in difficoltà specie come queste che non hanno il tempo di adattarsi alle nuove caratteristiche dell’habitat in cui sono da sempre presenti
I cambiamenti climatici minacciano eccome Balene e Balenottere visto che una maggiore esposizione ai raggi UV altera la distribuzione, la quantità, la densità o le condizioni krill di cui si cibano. Per non parlare dell’effetto che gli stessi raggi possono avere sulla salute degli animali. Pochi poi tengono conto di un tipo di inquinamento che provoca danni silenti: quello acustico, innanzitutto perché copre i suoni prodotti dai cetacei disorientandoli, e poi perché può rovinare il loro udito.
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