Un buon vecchio alleato nella lotta biologica contro alcune specie di insetti è il Bacillus Thuringiensis, un batterio sporigeno abitante del terreno che quando viene ingerito dai bruchi dei lepidotteri (soprattutto, ma anche ditteri) li neutralizza paralizzandoli nell’apparato digerente.
Distribuito sulle foglie per irrorazione in una diluizione acquosa, il Bacillus Thuringiensis è in grado di contrastare infestazioni anche pesanti di lepidotteri e ditteri senza nuocere agli insetti impollinatori (api e bombi), ai pesci, agli uccelli e a tutti gli animali a sangue caldo. Inoltre non è fitotossico e, se usato su vegetali commestibili, può essere impiegato fino a pochi giorni prima della raccolta.
La cosa singolare del Bacillus Thuringiensis è che può essere usato sia nell’agricoltura biologica, ma anche in apicoltura nella lotta biologica alla tarma della cera, sia per la creazione di piante transgeniche in grado di resistere autonomamente agli attacchi dei parassiti. Una doppia valenza che non lo rende meno ‘biologico’.
L’uso ‘transgenico’ del Bacillus Thuringiensis si è diffuso soprattutto nella coltivazione del mais e della soia dopo che si è riusciti ad estrarne e utilizzarne il gene che ne codifica la tossina velenosa. Dotate di questo gene, le piante coltivate riescono a sintetizzare autonomamente la tossina diventando velenose per i lepidotteri fitofagi che decidessero di nutrirsene.
Le spore del Bacillus Thuringiensis sono letali per oltre un centinaio di specie di lepidotteri, non tutte dunque; per questo motivo prima usarlo è necessario identificare bene la minaccia. Nel nome delle tre varietà più diffuse – Kurstaki, Aizawai e Tenebrionis – è ben evidente l’origine giapponese della prima scoperta (1901), a cui è seguita una seconda autonoma scoperta in Germania nel 1911.
Del Bacillus Thuringiensis della varietà Kurstaki, che è il più diffuso in commercio, esistono sette differenti ceppi. Un ceppo soltanto invece per la varietà Aizawai, di cui però esistono quattro formulazioni. Un ceppo soltanto anche per la varietà Tenebrionis. Quest’ultima è usata soprattutto nella lotta biologica ai coleotteri.
Il Bacillus Thuringiensis può essere impiegato nella lotta biologica al bruco defogliatore del bosso (piralyde del bosso – Cidalyma Perspectalis) il lepidottero fitofago dannoso per il bosso che da qualche anno sta facendo strage di siepi in molte zone del Nord Italia. A questo scopo si usano le varietà Kurstaki e Aizawai.
Insetticida biologico al Bacillus Thuringiensis
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