L’Europa vuole un terzo degli autobus ecologici entro il 2030, la scadenza si avvicina, mancano poco più di 10 anni che sono un arco di tempo non lunghissimo considerando il ciclo di vita di questi veicoli e il ritmo con cui li cambiamo in Italia. Girano per alcune nostre città dei mezzi quasi vintage. Augurandoci che arriveremo a rispettare questa scadenza, andiamo a scoprire come funzionano gli autobus elettrici e dove ce ne sono già parecchi, in percentuale.
Autobus elettrici: come funzionano
Quando parliamo di autobus elettrici dobbiamo pensare alle auto elettriche perché il sistema di funzionamento non cambia molto anche se chiaramente si parla di dimensioni e di pesi ben diversi e anche di esigenze di trasporto e velocità non paragonabili. Il sistema che sta all’interno dei bus elettrici deve per forza essere più potente e in grado di recuperare energia dal movimento del mezzo stesso. Di solito dopo circa 200 chilometri, diventa necessario ricaricare l’autobus alle colonnine che sono situate nelle stazioni ma c’è un estremo vantaggio economico perché questa ricarica costa molto meno della benzina e non è nemmeno necessario ogni giorno.
La maggior parte degli autobus elettrici si muove all’interno delle nostre città, in strade in cui non potrebbe sfrecciare nemmeno, ma ad ogni modo questi mezzi sono stati studiati per potersi muovere esattamente come gli altri mezzi, non sono quindi meno performanti. C’è però un grosso vantaggio nell’adottarli nelle proprie strade: sono silenziosissimi. Emettono un rumore molto leggero che nel traffico nemmeno si sente. Se vivete come me a due passi da una fermata dell’autobus, apprezzerete questa differenza!
In Italia la transizione è in atto, questi mezzi girano già in varie città come Asti, Firenze, Olbia, Vimercate, oltre che a Milano e in molte altre che aumentano di giorno in giorno, anche, ma non solo, per rispondere alle indicazioni dell’Europa. Questo piano di sostituzione si inserisce in un più ampio concetto di mobilità sostenibile, un concetto che deve essere al centro di chiunque di noi si sposti, per piacere o per lavoro.
Si tratta di adottare delle pratiche sostenibili quando ci si sposta, per inquinare meno, scegliendo mezzi di trasporto vantaggiosi in tal senso e che non contribuiscano al traffico che congestiona le vie di collegamento urbane ed extraurbane. I mezzi pubblici in generale sono sicuramente una scelta corretta ma se riusciamo ad abbassare l’impatto ambientale anche dei bus, non possiamo che guadagnarne in salute, nostra e del pianeta.
Autobus elettrici: cosa dice l’Europa
Il 2030, hanno decisivo per molte politiche ambientali che riguardano noi e tutti i cittadini dell’Unione Europea, è anche il termine entro cui dovremmo essere stati in grado di arrivare a una quota di un terzo di autobus elettrici pubblici. E’ stato stabilito da accordo tra Parlamento e Consiglio dell’Unione europea dell’11 febbraio 2019 sulla revisione della Direttiva veicoli puliti 2009/33/EU, che ha lo scopo di promuovere mezzi più ecologici e a basso consumo energetico per le flotte acquistate dalle pubbliche amministrazioni.
E’ previsto anche uno step intermedio, nel 2025, per dettare il tempo della transizione: tra poco più di 5 anno dovremo già arrivare a un quarto di autobus elettrici. Anche se qui stiamo parlando di autobus elettrici, questa norma riguarda anche mezzi di servizio come quelli per la raccolta dei rifiuti e la consegna dei pacchi postali. Gli obiettivi generali, per il 2025 e il 2030, sono poi da tarare in base al Pil e alla popolazione dei singoli paesi.
Autobus elettrici: dove funzionano
Se in Italia ci stiamo lavorando, in altri Paesi gli autobus elettrici sono già piuttosto presenti. In Danimarca a Copenhagen per il 2030 si vuole addirittura arrivare al 100% di mezzi elettrici da poter caricare con colonnine wi-fi. Anche in Olanda i bus elettrici sono numerosissimi.
La Svezia è un Paese che ha parecchio da raccontare. Per ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica il governo e le municipalità qui hanno deciso di eliminare l’uso dei combustibili fossili nei trasporti urbani. Le aziende che forniscono i mezzi per le reti di trasporto locale invece che sbuffare si sono rimboccate le maniche per fornire gli autobus più green dei concorrenti. Gothenburg è diventata così la prima città del mondo dove sono in funzione soltanto bus pubblici elettrici forniti dalla Volvo.
Anche a Stoccolma 950 autobus sono alimentati con biocarburanti come l’etanolo o il biogas per ridurre le emissioni di anidride carbonica pari a 80mila tonnellate l’anno. Ci sono poi dei veri e propri esperimenti come quello nella città di Kista. Qui gira un autobus senza conducente per un tratto di 20 chilometri, con diverse fermate.