Auto ibride, la soluzione per le emissioni

Ford, Toyota, Nissan, General Motors, Audi, Volkswagen, Chevrolet… sono tante le automonili ecologiche attualmente disponibili sul mercato. Si tratta di auto ibride che dovrebbero risolvere due problemi: contrastare il caro benzina e ridurre l’inquinamento. Si ritiene che con la diffusione delle auto ecologiche, si registrerebbe una drastica riduzione delle emissioni nocive legate alla mobilità. Ciò contribuirà a contrastare il fenomeno del riscaldamento globale, ma anche quello del caro benzina dato che le auto eco garantiscono bassi consumi.

Il panorama automobilistico registra due tendenze. Da un lato le aziende stanno intraprendendo una gara a chi produce l’auto più ecologica e dall’altro, il trand di accettazione da parte degli utenti di queste vetture, sta lentamente crescendo. Gli utenti sono sempre più interessati alle vetture che garantiscono basse emissioni e ridotti consumi. Nel corso del 2011 la Toyota ha lanciato la sua “Toyota Hybrid” e la Nissan si è assicurata una grossa fetta di mercato con la sua Leaf e il marchio Altima con i suoi veicoli verdi. Sempre lo scorso anno abbiamo assistito al debutto della Volt Chevvy della casa General Motors e la Ford ha lanciato la sua Escape Hynrid.

Negli anni passati, altri veicoli ibridi sono stati lanciati sul mercato. Facciamo una breve cronostoria con i modelli di spicco dal 2006 a oggi.
Nel 2006 è stata rilasciata la Mercury Mariner Hybrid.
Nel 2007 ha debuttato la Toyota Camry Hybrid
Nel 2008 è arrivata sul mercato la Chevrolet Tahoe Hybrid
Nel 2009 la Volkswagen ha lanciato la sua Jetta TDI
Nel 2010 è stata introdotta l’Audi A3 TDI
Il 2011 è stato l’anno della Nissan Leaf

Il 2012 sarà l’anno di lancio della natural gas Honda Civic, già premiata con il titolo di auto verde dell’anno. Ancora più importante, questo 2012 sarà l’anno in cui in numerosi paesi dell’UE, saranno allestiti dei piani di incentivi per l’acquisto di automobili ibride. Attualmente sembra che la migliore scommessa per ridurre le emissioni di CO2 legate alla mobilità, è data proprio dai veicoli ibridi. Le auto ibride sono dotate di due differenti fonti di alimentazione per il motore. Un motore è quello elettrico, elimentato dalla batteria. Il secondo motore è quello più convenzionale, alimentato da benzina o diesel.

Il vantaggio principale delle auto ibride sta nella coppia dei motori. I motori sono complementari tra loro, aumentando così l’efficienza complessiva della vettura. Il motore elettrico è del tutto offline quando la vettura sfreccia ad alte velocità, mentre quando l’auto ibrida procede a velocità sostenuta, entrambi i motori sono azionati riducendo così le emissioni nocive lanciate nell’atmosfera con i gas di scarico.

Inizialmente si è dubitato della sicurezza delle automobili ibride ma questo timore è stato superato grazie a varie ricerche, tra le quali figura lo studio del Loss Data Institute specializzato sulle tematiche autostradali. Secondo tale studio, il peso aggiuntivo dei plugin elettrici, renderebbe le auto ibride più sicure e stabili, quindi meno inclini agli incidenti.

Quali sono le difficoltà che frenano la diffusione delle automobili ibride? Il discorso è molto simile a quello fatto per la difficoltà di diffusione delle auto elettriche. Innanzitutto, la lenta diffusione di tali vetture è da collegare all’andamento con il quale le case automobilistiche si sono avvicinati al settore. Nel 2006 c’è stato un accenno di interesse ma solo nel 2011 l’interesse si è consolidato.

Altre problematiche sono ambientali: uno studio della United Nations Enviroment Programme (UNEP) ha messo in evidenza la mancanza di un piano di riciclaggio adeguato. Pertanto materiali metallici come il neodimio, disprosio, lantanio… utilizzati per la produzione delle auto ibride, minacciano l’ambiente e quindi, la setssa produzione delle vetture ibride.

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a cura di Anna De Simone