Auto elettriche e Pacemaker
La mobilità elettrica è ricoperta da un alone di mistero dettato dalla disinformazione. Sarà perché non ha la marmitta o perché è sileziosa… ma l’auto elettrica fa sorgere dubbi davvero bizzarri, soprattutto sul tema della sicurezza:
–Ma quando piove, è necessario scendere dall’auto?
Direi di no, se non si vuole bagnare!
–Ma bisogna montarci su un parafulmine?
Proprio no! A meno che il suo mestiere non sia quello di cacciatore di tempeste e tornadi!
Ironia a parte, una domanda più macchinosa riguarda l’uso del pacemaker. Nel web si legge spesso che il pacemaker potrebbe andare incontro a malfunzionamenti quando il portatore è a bordo di un’auto elettrica a causa di interferenze elettromagnetiche. Tale dubbio è un’angoscia del tutto infondata proprio al pari della paura dei fulmini, vediamo perché.
E’ vero, in alcuni casi, i pecemaker impiantati possono subire l’influenza dei segnali emessi da particolari dispositivi elettrici ma non è il caso dei veicoli a batteria. Luis R. Scott e Fernando Tondato, medici della Mayo Clinic dell’Arizona, hanno condotto dei test su veicoli elettrici come la Nissan Leaf e la Toyota Prius. Quello della Mayo Clinic sembra essere il primo studio del genere. La ricerca ha tentato di indivuare le eventuali interazioni tra le auto elettriche e i pacemaker.
Sono stati esaminati 30 pazienti portatori di pacemaker, i pazienti sono stati costantemente monitorati mentre utilizzavano l’auto. I pazienti sono rimasti in prossimità di tutti i componenti elettrici di una Toyota Prius e i medici hanno prestato particolare attenzione a rilevare una qualsiasi interruzione della normale attività del pacemaker.
I campi elettrici e magnetici sono stati misurati in sei posizioni:
al sedile del conducente
al sedile anteriore del passeggero
ai sedili posteriori, sia in posizione laterale destra che sinistra
all’esterno dell’auto sia in posizione anteriore che posteriore
Dopo le misurazioni, secondo gli autori dello studio, non sono mai stati rilevati risultati negativi. Il test è stato condotto anche con l’auto in corsa che viaggiava a diverse volecità, sia a 50 km/h che 100 km/h. La vettura elettrica ha subito altri test e non ha mai generato una quantità clinicamente rilevante di EMI.
Pubblicato da Anna De Simone il 14 Marzo 2013