Autismo e comunicazione aumentativa

Autismo e comunicazione aumentativa

Si autismo si parla già parecchio, non è mai troppo ma non vogliamo partire da zero noi, qui. Lo fanno già fior di associazioni che tratta o il tema quotidianamente e con approcci molto pragmatici. Quello su cui vogliamo interrogarci qui il rapporto tra autismo e comunicazione alternativa oggi, quando la tecnologia riesce a fare passi da gigante e proporre soluzioni nuove, scorciatoie. Riesce a tendere la mano a chi deve gestire una persona affetta da autismo e ha il diritto e la speranza di poterlo fare nelle migliori condizioni possibili. Prima facciamo un passo indietro per ripassare velocemente il contesto in modo da poi apprezzare maggiormente il valore delle soluzioni proposte.



Autismo: significato e numeri

Partiamo dai numeri che ci regala l’Osservatorio Nazionale Autismo, che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità. Oggi in Italia un bambino ogni 77 è autistico, il numero di bambini che lo sono è in crescita in tutto il mondo e si tratta come molti di noi sanno di una condizione cronica. Pur non essendoci delle cure, esistono dei servizi e delle tecnologie sempre più avanzate che possono cambiare la vita di una persona autistica e dei suoi familiari. Vanno ad agire su almeno una delle tre aree in cui questo disturbo del neuro sviluppo impatta: quella del linguaggio e più in generale della comunicazione, quella della socialità e quello degli interessi che sono sempre molto ristretti e spesso stereotipati.

Esistono molti gradi di autismo, alcune persone che ne sono affette riescono a mantenere la propria autonomia nel quotidiano, altre per nulla. Per questo bisognerebbe parlare più correttamente di disturbo dello spettro autistico e non di autismo, tanti sono i diversi sintomi, le tante abilità e i vari livelli di disabilità che possono essere registrati.

Ci sono senza dubbio degli aspetti comuni, anche se presenti con diverse intensità, e uno di questi riguarda la difficoltà a comunicare. Sia in ascolto che in espressività. Prima di scoprire come la tecnologia è in grado di dare una mano da questo punto di vista, completiamo il panorama di possibili sintomi che passano dall’iper sensibilizzazione rispetto a rumori e suoni, dalla presenza di movimenti ripetitivi e stereotipati, alle reazioni aggressive o autolesionista di fronte a cambiamenti non previsti. Possono verificarsi anche degli attacchi epilettici.

Autismo e comunicazione aumentativa

Con un po’ di fantasia e moltissima tecnologia, si stanno creando e proponendo sul mercato delle soluzioni che riguardano autismo e comunicazione Aumentativa e Alternativa, abbreviata con CAA. Cosa significa aumentativa e alternativa? Alternativa è facile, significa che si cercano delle opzioni per comunicare diverse da quelle classiche in cui un autistico ha difficoltà. La tecnologia entra in gioco soprattutto sull’ “aumentativa” perché significa trovare dei modi, delle tecniche, delle strategie, per incrementare la comunicazione nelle persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali, la parola e la scrittura.

Le nuove modalità di comunicare di cui si va in cerca devono quindi in un certo modo potenziare le capacità già presenti nel soggetto e non solo offrire una via diversa. E’ lo stesso concetto che troviamo nella realtà aumentata, non è solo alternativa ma è … qualcosa di più. Questo passo in più che si richiede, e che fa la differenza, non è affatto banale ma nemmeno impossibile. Richiede però una specifica conoscenza del contesto in cui si va ad intervenire ed è difficile che produca delle soluzioni che vanno bene in modo indifferenziato per qualsiasi persona affetta da autismo che ci incontra.

Quando si deve andare a potenziare la comunicazione con un certo tipo di tecnologia, essa deve essere personalizzata, di caso in caso, deve essere adattata alla condizione del singolo e alle sue necessità. Servono quindi delle soluzioni flessibili, su misura. In base alla persona che ci sta di fronte di sceglie l’uno o l’altro strumento e poi lo si “tara” in modo unico e dedicato.

Nella maggior parte dei casi si crea un progetto specifico e lo si va poi a valutare e aggiustare per arrivare a soluzioni di Comunicazione Aumentativa Alternativa che diano un aiuto davvero concreto, che permettano a chi è affetto di autismo di comunicare e avere delle relazioni sociali. Interventi di questo genere devono essere gestiti da equipe multidisciplinari che possono valutare gli impatti delle nuove tecnologie da tutti i punti di vista.

Autismo e comunicazione aumentativa

Autismo e comunicazione: novità

Dal mondo delle startup arriva una delle soluzioni che possono essere applicate in queste situazioni. Si tratta di un sistema dedicato ai bambini autistici o con un disturbo del linguaggio. SI chiama LIAR, Language Interface for AAC Rehabilitation e utilizza la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA), è basato sulla metodologia chiamata i-MAND che fa uso di tecnologie assistive e che è stato creato da Garage94, il nome della giovane società partenopea che la sta proponendo al mercato. La sua applicazione trova spazio soprattutto quando si tratta di comunicazioni richiestive.

LIAR registra le interazioni che si hanno con l’interfaccia e ne fa una sintesi che poi fornisce agli interlocutori. Questo permette anche di monitorare gli apprendimenti e indirizzare l’insegnamento, misurate i progressi e dare nuovi spunti di lavoro al team. Nella pratica la soluzione tecnologica è composta da un software e un tablet e può essere integrata con gli oggetti smart che sono sempre più presenti nelle nostre case. Più sono i momenti di interazione, più sono le informazioni raccolte, più sono i suggerimenti che LIAR può fornire. Il tutto, in forma di gioco.

Pubblicato da Marta Abbà il 4 Ottobre 2019