Una delle piante che possiamo prendere in considerazione di mettere nel nostro giardino se abbiamo bisogno di tappezzare dei muri di divisione, mimetizzandoli nel verde, può essere l’Aubretia. Si tratta di una pianta erbacea molto adatta anche ai giardini rocciosi. Andiamo a scoprire le sue caratteristiche e ad imparare come coltivarla al meglio.
Aubretia: caratteristiche
Questa pianta perenne e sempreverde, coltivata a scopo ornamentale in piena terra ed in vaso, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Viene dall’Europa e si trova quindi bene nei nostri climi, in quello italiano come in quello di altri paesi meno caldi e mediterranei.
Trattandosi di una pianta che serve per tappezzare muri o creare dei tappeti verdi, non raggiunge delle grandi altezze, in media arriva a dieci o quindici centimetri. Quando scegliamo l’aubretia, infatti, più che altro ciò che ci interessa è formare dei cuscini di foglie, che a tempi debito fioriscono. La chioma è perfetta per questo scopo perché è molto fitta grazie ai tantissimi steli erbacei che la compongono, ricoperti di piccole foglie di colore grigio-verde.
Sono foglie molto piccole ma consistenti, quasi coriacee e coperte da una leggera peluria che le rende di colore opaco.
A partire dalla primavera, fino alla fine dell’estate, questa pianta produce fiori e il cuscinetto che abbiamo creato con pazienza, si riempie di colore. Bianco, rosa, rosso, viola e blu con corolla singola o composta a seconda della specie. I fiori sono molto piccoli ma numerosi, per cui si notano, formano una sorta di macchia colorata molto gradevole.
Aubretia: malattie
I problemi più sentiti da questa pianta sono due: gli attacchi delle lumache e i ristagni idrici che possono causare il marciume radicale. Per i ristagni idrici, vedremo presto che precauzioni prendere perché non si formino, mentre per le lumache, diventa necessario procurarsi delle trappole, soprattutto se stiamo coltivando l’Aubretia in piena terra. Se invece stiamo tenendo la pianta in vaso, dobbiamo svuotare il sottovaso, dopo circa mezzora dalle annaffiature.
Aubretia: coltivazione
Per trovare la posizione giusta a questa pianta è molto importante valutare la quantità di luce solare che le arriverebbe. Da un lato ha bisogno di molta luce per fiorire in modo abbondante ma dall’altro lato le radici devono restare assolutamente protette dai raggi del sole. I luoghi migliori per coltivarla sono quelli nei pressi dei muri o di alcune rocce che possiamo trovare in giardini rocciosi. Essendo una pianta europea, è abbastanza abituata alle temperature basse e non teme di affrontare l’inverno anche restando in giardino e scoperta.
Il terreno migliore, proprio per evitare i ristagni idrici suoi nemici, è un terreno ben drenato, meglio ancora se è anche calcareo, soffice e sciolto. In ogni caso è necessario concimare, dalla primavera all’autunno, ogni 15-20 giorni. Il prodotto da procurarsi è un concime per piante da fiore che dovremo poi diluire nell’acqua delle annaffiature. In alternativa possiamo distribuire alla base del cespo del concime granulare a lento rilascio circa ogni tre mesi.
In estate e in periodi molto caldi, le innaffiature devono essere molto regolari e frequenti mentre nel resto dell’anno, non serve esagerare anzi è meglio procedere con moderazione, sempre per evitare il marciume delle radici.
Aubretia: moltiplicazione
La moltiplicazione può avvenire per seme oppure per divisione dei cespi. Nel primo caso la stagione giusta è la primavera, utilizzando i semi che abbiamo conservato nell’anno precedente. Il semenzaio può essere utile se non si vuole dipendere troppo dalle temperature esterne, altrimenti possiamo anche procedere direttamente a dimora quando la temperatura esterna risulta essere gradevole e non c’è il rischio di gelate tardive. E’ importante posizionare bene le piantine quando hanno prodotto almeno tre coppie di foglie.
Per procurarsi i semi, possiamo rivolgerci a dei negozi di giardinaggio, non ci dovrebbero essere problemi, ma anche on line si trovano facilmente delle confezioni di semi, anche nel noto Amazon. Per la moltiplicazione per divisione in cespi possiamo scegliere come stagione la primavera ma anche l’autunno.
Anno dopo anno, quando ci accorgiamo che le radici della pianta iniziano a stare strette nel vaso in cui l’abbiamo sistemata, allora è arrivato il momento del rinvaso. Di solito ce ne possiamo accorgere perché le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature. Per procedere al rinvaso è necessario procurarsi del terriccio nuovo, un vaso più grande e tanta pazienza per non danneggiare le radici quando si effettua manualmente il trasferimento.
Per migliorare la fioritura e favorire l’emissione di nuovi getti basali accorciare gli steli a 10 cm dalla base, la potatura è essenziale. Si procede di solito verso il mese di febbraio facendo attenzione a non compromettere la fioritura che è vicina.
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