Astrophytum myriostigma: caratteristiche e coltivazione

astrophytum myriostigma

L’Astrophytum myriostigma è una pianta succulenta perenne, dalla forma inizialmente globosa, cosparsa di macchioline bianche irregolari. Originaria degli altopiani del Messico centrale e settentrionale, appare frequentemente anche nel deserto di Chihuahua, popolando le rocce calcaree intorno ai 2.000 metri di altitudine. In questo articolo andremo alla scoperta della sue principali caratteristiche e forniremo alcune indicazioni pratiche per poterla coltivare anche alle nostre latitudini.

Caratteristiche dell’Astrophytum myriostigma

Il tronco dell’Astrophytum myriostigma, completamente privo di spine, presenta cinque o sei costolature marcate a forma triangolare. Si tratta una specie variabile, a crescita piuttosto lenta e solitaria, che  in natura può arrivare fino a 60 centimetri di altezza. I suoi fiori estivi e diurni, molto vistosi, a forma di margherita, mostrano un colore giallo pallido con la gola rossa. Una particolarità della pianta si trova nel fatto che l’Astrophytum non necessita di potatura.

Come coltivare l’Astrophytum myriostigma

Ecco alcune indicazioni per riuscire a coltivare questa pianta succulenta perenne anche nel nostro Paese.

Esposizione ideale

La pianta richiede un’esposizione a pieno sole con luce abbondante durante tutte le stagioni. Per gli esemplari giovani è importante la protezione dai raggi diretti nelle ore più calde. La temperatura ottimale deve essere aggirarsi intorno ai 20 gradi e non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 6 gradi. Occorre fare particolare attenzione all’umidità che risulta essere il suo peggior nemico.

Come annaffiare l’Astrophytum myriostigma

L’Astrophytum myriostigma deve essere annaffiata da marzo a ottobre, con la accortezza di bagnare a fondo il terreno asciutto. Nella stagione fredda si consiglia di irrigare solamente gli esemplari posizionati negli ambienti interni, limitandoci ad inumidire il terreno una volta al mese.

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Terreno più adatto per la messa a dimora

Per la coltivazione della pianta è bene utilizzare un substrato drenante, ricco di minerali, come ad esempio un terriccio adatto alle cactacee a cui si può aggiungere della pomice. Una miscela ottimale la si può ottenere anche con una parte di perlite e due parti di terreno a base di torba.

Nella fase della crescita, è necessario utilizzare un fertilizzante liquido ogni quattro settimane. Se viene impiegato un substrato a base di torba, deve essere concimato ogni 15 giorni circa.

astrophytum myriostigma

La pianta non richiede frequenti concimazioni, sarà sufficiente diluire del concime con l’acqua delle annaffiature una volta all’anno. Il periodo migliore per il trapianto è la primavera, ma comunque è possibile trapiantarla durante tutto il periodo vegetativo, quindi eventualmente, se fosse necessario, anche in estate e autunno.

Per questo tipo di piante gli esperti consigliano inoltre di scegliere preferibilmente vasi più larghi che alti, in modo che la superficie del substrato esposta all’aria sia maggiore, così da facilitare l’evaporazione dell’acqua ed evitare i ristagni.

Parassiti e malattie dell’Astrophytum myriostigma

L’Astrophytum myriostigma è facilmente predisposto al marciume delle radici e all’attacco di alcuni parassiti, come la cocciniglia farinosa. Quest’ultima si mimetizza tra i puntini bianchi della pianta, attraverso delle formazioni fioccose, per cui molto spesso non si è in grado di accorgersene con tempestività. Per eliminare l’ospite indesiderato, si consiglia di utilizzare un batuffolo di cotone intriso di soluzione alcolica, strofinando delicatamente la zona infestata; se il danno risulta troppo esteso è bene intervenire con un antiparassitario specifico.

Un altro parassita che danneggia anche esteticamente queste piante succulente è l’acaro noto con il nome di ragnetto rosso. Le sue colonie sono facili da individuare, in quanto caratterizzate da piccole ragnatele che ricoprono tutta la parte colpita. Inoltre le punture di questi acari causano la comparsa di piccole macchie gialle che rimarranno sulla superficie della pianta anche dopo l’eliminazione dei parassiti. Per questa tipologia di infestanti è utile intervenire con un acaricida specifico. Gli acari di ragno proliferano quando l’ambiente è troppo secco.

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