Famosa grazie ad un libro, la Aspidistra è una pianta di origine cinese, il libro però è di George Orwell, si tratta di “Fiorirà l’Aspidistra” – “Keep the Aspidistra Flying”, scritto nel 1936. E’ una pianta ancora oggi abbastanza diffusa e che può dare soddisfazione.
Aspidistra: pianta
Appartenente alla famiglia delle Liliaceae, cresce bene anche dove altre piante non si sognano nemmeno di provare a vivere, per questo ha un certo successo e viene utilizzata per creare degli angoli verdi anche dove, ad esempio, c’è poca umidità o scarsa luce naturale. Ad esempio è una ottima pianta da ingresso oppure da appartamento con stanze con scarsa luce
Color rosso spento, i fiori si formano in estate alla base della pianta, per poi lasciare il posto ai frutti che sembrano bacche. Queste sono nere, non rosse, e contengono moltissimi semi. Le foglie della Aspidistra sono verdi, lanceolate, ovali.
Aspidistra: prezzo
Acquistando la pianta on line si può risparmiare, pagando circa 30 euro come per questo esemplare dei Vivai Le Georgiche, oppure per questo. Sono entrambe piante adatta anche per stare in case e uffici, capaci di cavarsela dove altre non ce la fanno.
Aspidistra: fiore
Se la teniamo in appartamento, però, il problema possono essere i fiori che è davvero un po’ raro che spuntino. Non sono molto appariscenti ma hanno di certo questo colore rosso cupo che li rende particolari.
Aspidistra: foglie gialle
In caso di eccessiva esposizione solare oppure di errata somministrazione di risorse, a causa di un terreno povero, l’Aspidistra può avere dei problemi di salute. Se sulle foglie compaiono bruciature, significa che abbiamo sottoposto la pianta alla luce diretta del sole per troppo tempo e basta spostarla in una zona più fresca, umida per farla riprendere.
Quando compaiono invece delle vere e proprie spaccature, si tratta di un sintomo di mancanza di azoto e ci sono dei prodotti ad hoc da somministrare, come concime, in modo da ripristinare lo stato di salute.
L’Aspidistra può anche cadere vittima di attacchi da parte di parassiti delle piante, la cocciniglia ad esempio la fa riempire di macchie brune e per curarla dobbiamo procedere con l’eliminazione manuale del parassita con batuffoli di cotone imbevuti di acqua e alcool. Il ragnetto rosso crea una serie di ragnatele e causa l’accartocciamento del fogliame, da pulire con acqua e sapone mentre gli afidi creano parecchi disastri e vanno cacciati con degli antiparassitari adatti.
Aspidistra: vendita
Troviamo questa pianta anche nei vivai e nei negozi di giardinaggio ben forniti, senza particolare difficoltà. Una volta a casa la dobbiamo però subito sistemare in un luogo dove non prende troppa luce. Guai se tira aria e anche se c’è chi in casa fuma, va invece annaffiata abbondantemente tutta primavera e tutta estate, nebulizzandone le foglie.
Aspidistra: varietà
Esistono due principali varietà di questa pianta che sono quelle che più frequentemente incontriamo dalle nostre parti. Una è la Elatior chiamata anche Aspidistra lurida, con radice rizomatosa e foglie lunghe anche 70 centimetri caratterizzate anche da lunghi piccioli che partono direttamente dal terreno. Poi c’è la Eliator variegata con le sue coreografiche foglie. Sono infatti caratterizzate da strisce color bianco e crema, la particolarità è che se si da troppo concime alla pianta esse svaniscono.
Aspidistra: coltivazione
E’ difficile tenere una di queste piante in casa in inverno perché desidera temperature intorno ai 10 °C e i nostri impianti di riscaldamento la metterebbero in difficoltà. Ancora più difficile è vederla fiorire, peccato perché produce i fiori di un bel colore rosso cupo, a metà estate.
Il luogo migliore dove far crescere questa pianta è la veranda oppure un porticato in cui c’è luce ma non ci sono raggi diretti su di lei, dove c’è aria ma non correnti che la fanno soffrire.
Se rispettiamo tutti i suoi desiderata, l’Aspidistra può produrre anche 5 nuove foglie all’anno che dobbiamo prenderci la briga di pulire con un panno morbido bagnato, ogni tanto. Le annaffiature devono invece essere ricorrenti in primavera e in estate per evitare che la pianta si secchi.
Ogni 2 o 3 anni è bene rinvasare la pianta, verso marzo, mentre non è necessario potarla, basta eliminare le foglie basali quando diventano secche. Al momento del rinvaso possiamo però cogliere l’occasione di far riprodurre la pianta, per divisione dei rizomi al momento del rinvaso.
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