Asparagina, pianta dell’Asparago: caratteristiche e coltivazione
Molti di noi hanno in mente le ricette con l’asparago ma siamo in pochi a conoscere la pianta tutta, ben più complessa del germoglio che ci troviamo nel piatto. La pianta dell’asparago è conosciuta anche con il nome di asparagina, non si mangia ma possiamo trovarla usata per scopi estetici, per abbellire mazzi di fiori, ad esempio.
Le piante del genere Asparagus appartengono alla famiglia delle Asparagaceae, la maggior parte di esse è rampicante, può arrivare dall’Europa ma anche dall’Asia e dall’Africa, principalmente da zone sabbiose.
Sono piante perenni sufruticose (che possiedono solo la parte basale legnosa in quanto i nuovi germogli sono erbacei), cespugliose provviste di rizoma che altro non è che il fusto trasformato in organo di riserva che consente alla pianta di sopravvivere anche in condizioni estreme di coltivazione (freddo e siccità).
Pianta dell’Asparago: caratteristiche
Partiamo dalle radici, che possono essere carnose o fibrose. Da esse partono le gemme e poi i turioni, inizialmente unici e verdi. Man mano che crescono, però, diventano dei veri e propri rami, più rigidi, riescono a raggiungere anche altezze di un metro e vanno a costituire la parte vegetativa della pianta. Fanno parte della pianta anche gli aculei e le finte foglie che spuntano dai rami, foglie che sono chiamate cladodi e assomigliano più che altro ad aghi, a spine appuntite di qualche millimetro. C’è anche il frutto che di fatto è una bacca con tanti piccoli semi neri triangolari di colore nero lucente all’interno mentre fuori è rossa, quando diventa matura.
Come vedremo, esistono molte specie di Asparago ma sono quasi tutte dioiche. Possiamo quindi parlare di piante con fiori solo maschili e piante che portano solo fiori femminili. In ogni caso spuntano in estate, sono bianchi, con sfumature rosa o gialle, di piccole dimensioni e leggermente profumati. Sembrano piccole stelle a sei punte.
Coltivazione dell’asparagina
Allevata e usata a scopo ornamentale, sia in vaso che in giardino, l’asparagina è molto semplice da coltivare. La temperatura ideale in cui tenerla è intorno ai 15°C, è una pianta che ama la luce del sole, anche se non diretta, e non sopporta il freddo. Non resiste a meno di 7° C, inoltre preferisce luoghi ben arieggiati.
Va annaffiato in modo generoso nella stagione della fioritura, dalla primavera all’estate, con acqua demineralizzata o piovana, e facendo in modo da evitare ristagni idrici. In inverno le annaffiature devono essere quasi zero, basta mantenere il terriccio umido.
Se stiamo coltivando la pianta in un vaso ed è diventata troppo grande per stare comoda, dobbiamo aspettare la primavera e possiamo poi rinvasarla in un contenitore più grande, avendo la cura di scegliere un terriccio a base di torba mischiata a della sabbia, sempre per evitare ristagni idrici.
Sempre in primavera, è importante concimare l’asparago, con prodotti liquidi che devono essere mescolati all’ acqua d’ irrigazione. Non serve concimare negli altri mesi dell’anno. Il concime più adatto per l’asparago e per altre piante simili, è quello con u elevato contenuto di azoto perché favorisce lo sviluppo delle parti verdi.
Una pianta come quella dell’asparago non si pota, basta eliminare le foglie che seccano con il passare del tempo, oppure che si ammalano. E’ poco importante individuare il periodo della fioritura perché non sono i fiori quelli che ci interessano: sono piccoli e insignificanti, certo non particolarmente appariscenti.
Asparago: specie
Tra le circa trecento specie che appartengono a questo genere, eccone alcune più significative. Partiamo da quella che chiamiamo asparagina, l’A. Plumosus o Setaceus, somigliante a delle felci, con piccole foglie a geometria triangolare, che assomigliano ad un pizzo. Questa pianta è sempreverde, dioica, non resiste al freddo, viene usata per accompagnare mazzi di fiori recisi e arriva anche a tre metri di altezza se rampicante. Di questa specie esistono numerose varietà tra cui la compactus, la nanus e la pyramidalis.
Molto coltivata in vaso è la A. Sprengeri, con foglie aghiformi color verde intenso e con piccolissimi fiori rosa pallido e profumati, e poi c’è l’A. Asparagoides, pecie rampicante che raggiunge anche i 2 m di lunghezza con foglie piccole e a cuore e fiori bianchi.
Che dire dell’Asparagus falcatus? Questa specie arriva anche a 5 metri di altezza se si arrampica e le sue foglie possono misurare 5 centimetri di lunghezza. Gli uccelli amano molto questa pianta, ci nidificano dentro, anche chi segue la medicina tradizionale la cerca per via delle radici che, essiccate, hanno interessanti proprietà. Sono antibatteriche, antinfiammatorie, antisettiche, diuretiche, espettoranti, stomachiche.
Un’altra specie è la Acutifolius, piena di spine e chiamata anche asparago pungento o spinoso, e poi c’è Densiflorus, specie perenne di dimensioni ridotte che può essere usata anche per creare dei cuscini oppure per decorare cesti sospesi. Produce i classici fiori della specie bianchi-rosati, lievemente profumati.
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Pubblicato da Marta Abbà il 16 Febbraio 2019