Asma e aridità: correlazioni e opinioni
Quando si parla di climate change si pensa ai paesaggi che si modificano, alle risorse che terminano e ad alcuni disastri naturali. Non ad asma e aridità. L’asma non è certo una delle prime cose che ci viene in mente ma, a pensarci bene, è piuttosto probabile che il nostro corpo in qualche modo si debba abituare al cambiamento in atto sulla Terra e non a prezzo zero. Uno studio condotto da ricercatori degli Istituti Ismar, Isac e Irib del Cnr ha dimostrato che c’è una correlazione tra gli indici climatici che controllano le fluttuazioni dell’aridità e i tassi di mortalità per asma negli Stati Uniti. Da un lato questo apre ad altri studi che possono approfondire e ampliare la prospettiva, andando a capire quali sono i danni indotti o favoriti dalla variazione di clima. Dall’altro ci spinge a riflettere sulle tantissime conseguenze, ovvie e meno ovvie, che il climate change si porta dietro.
Asma e aridità: correlazioni
Le ondate di calore sono piuttosto frequenti, questa estate proprio noi, in Europa, ne abbiamo viste diverse che hanno fatto alzare le temperature in alcuni Paesi in un modo incredibile e allarmante. Anche le siccità non sono più un fatto raro, soprattutto in alcune aree del mondo in cui già in condizioni “normali” l’acqua non abbondava. Oltre a doversi adattare l’economia, anche la nostra salute lo deve fare e lo studio recentemente effettuato ce lo mostra con una problematica molto comune. L’asma.
Questa ricerca indaga uno dei tanti collegamenti che vi possono essere tra climatologia e patologie respiratorie ed è stata pubblicata su Scientific Reports del gruppo Nature. Un team multidisciplinare del Consiglio nazionale delle ricerche che riunisce ricercatori dell’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar), Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica (Cnr-Irib) e Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Cnr-Isac), ha studiato le correlazioni possibili tra i tassi di mortalità per asma negli Stati Uniti e gli indici climatici che controllano le oscillazioni dell’aridità.
Il clima si è continuamente evoluto, nel tempo, non ha iniziato a farlo quando l’uomo ha avviato attività industriali che lo influenzavano, ma è un problema di velocità. Quando tutto accadeva come madre Natura indicava, il nostro corpo faceva generalmente in tempo ad adeguarsi al nuovo clima, ma oggi il ritmo è diventato impossibile da seguire e ci troviamo con un corpo a volte impreparato ad affrontare alcune condizioni climatiche che non sono “le solite”. In particolare, ciò che con le nostre attività abbiamo fatto incrementare è la concentrazione di gas ad effetto serra che sta facendo alzare la temperatura e diventare sempre più frequenti gli eventi estremi quali periodi siccitosi e di aridità.
Per studiare la correlazione tra asma e aridità il team ha studiato i dati sui tassi di mortalità per asma suddivisi in età, genere ed etnia che gli Stati Uniti mettono a disposizione del pubblico sin dal 1950. Per i dati sull’aridità sono stati presi inconsiderazione le variazioni della temperatura superficiale degli Oceani Atlantico e Pacifico. Cosa è emerso? Che i tassi di mortalità per asma di quattro diversi gruppi di età (5-14 anni, 15-24 anni, 25-34 anni, 35-44 anni) registrano e condividono lo stesso schema di fluttuazioni dell’indice climatico AMO, con periodicità media di 44 anni.
Asma e aridità: opinioni
Questo studio è ritenuto molto importante sia per i risultati che ha raggiunto, sia per quelli che permetterà di raggiungere. L’intenzione è infatti quella di proseguire su questa strada spostandosi nel Mediterraneo e ampliando l’indagine anche ad altre patologie.
Perché l’asma?
Esistono tante malattie che possono essere indotte o influenzate dal cambiamento di clima, come mai i ricercatori hanno scelto proprio l’asma? E’ una malattia molto comune e cronica, che sta aumentando in modo preoccupante anche nei bambini. L’Italia, in questo, mostra dati simili a quelli globali. Anche negli Stati Uniti, dove è stata condotta la ricerca, miete molte vittime: colpisce circa 20 milioni di persone ed è responsabile di oltre 5.000 decessi l’anno con un notevole impatto in termini di costi socio-sanitari.
Facciamo ora un breve ripasso assieme delle sue caratteristiche. E’ una malattia cronica che colpisce vie aeree dei polmoni. Accade che la mucosa che riveste i bronchi si infiamma, le sue ghiandole producono del muco denso, i muscoli della parete dei bronchi si contraggono. In questo modo l’aria è davvero difficile che riesca a passare e manca il respiro.
C’è anche l’asma ereditaria ma spesso si incontra la forma allergica. Per diagnosticarla è importante sottoporsi ad un esame che si chiama spirometria. Per cercare la causa scatenante di solito si va a studiare la storia clinica ma si possono eseguire anche delle prove allergologiche mediante test cutanei e/o ricerca delle immunoglobuline (anticorpi) specifiche.
Pubblicato da Marta Abbà il 23 Settembre 2019