Le arvicole campestri non sono pericolose per l’uomo, ma possono fare tanti danni in giardino e nell’orto perché si cibano di radici e cortecce. Le talpe invece sono innocue, anzi addirittura utili, grazie alla loro dieta a base di larve, vermi e limacce. Ok, ma come distinguere le arvicole e i topi campagnoli dalle talpe?
Poiché tutti questi roditori escono dai loro cunicoli soltanto di notte e non è facile vederli, per distinguere le arvicole dalle talpe bisogna fare attenzione ad alcune differenze che riguardano le tane.
La differenza più evidente è che le collinette di terra delle arvicole sono più basse rispetto a quelle delle talpe. Scavando un po’ ci si accorge che i passaggi sotterranei delle arvicole sono ben diritti, hanno le pareti lisce e la sezione è più o meno quella ovale di un uovo, come anche la forma. Inoltre le arvicole e i topi campagnoli hanno l’abitudine di chiudere sempre le aperture dei cunicoli, dove quasi mai si vede il ‘buco’.
Le talpe sono decisamente più pacifiche. Le loro tane presentano cunicoli in prevalenza tondeggianti e dalle pareti sbucano i resti di radici della vegetazione circostante. Questo perché le talpe si cibano di larve, vermi e insetti e non hanno alcun interesse per le radici di fiori e ortaggi.
Tane a parte, se vi capita di vedere delle arvicole potete riconoscerle dal corpo lungo dai 12 ai 20 centimetri, tipicamente tozzo, con una coda che può raggiungere i 10 centimetri e orecchie piccole (ma presenti) nascoste nel mantello. La pelliccia è bruna sul dorso e chiara sull’addome.
Le talpe sono lunghe 14-16 centimetri, la coda supera di poco i 3 cm, le orecchie sono del tutto invisibili perché sprovviste di padiglioni auricolari e il naso è color carne. La pelliccia è quasi sempre nera, a volte tende al grigio. Ma la caratteristica tipica delle talpe è nelle zampe anteriori: ampie, massicce e dotate di unghie adatte allo scavo intensivo.
Le arvicole e i topi amano mangiare radici e cortecce. I loro cibi preferiti sono i bulbi di tulipano e di giacinto, la peonia e il delfinio. Di queste ‘leccornie’ possono fare una vera e propria strage, ma sono a rischio tutti gli ortaggi da radice, le insalate, i cespugli di rose e anche gli alberi giovani. Allontanare questi roditori con rimedi naturali è legittima difesa.
Per far sloggiare le arvicole si possono usare gli ultrasuoni. Esistono dispositivi semplici e poco costosi che si infilano nel terreno ed emettono vibrazioni sonore impercettibili per l’uomo e gli animali domestici ma fastidiose per i roditori. Ovviamente se ne andranno anche le talpe. Questi ‘scacciatopi’ possono funzionare a energia solare o a batteria. Quelli a energia solare sono ottimi, ma l’alimentazione ha dei limiti e a volte arrivano scarichi prima dell’alba quando i roditori sono più attivi; in questo caso meglio spendere qualcosa in più e comprarne uno affidabile. Quelli a batteria (magari del tipo ricaricabile) sono più rudimentali e a buon prezzo , meno green, ma funzionano in continuo (finché c’è batteria).
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