Artiglio del diavolo è il suo nome popolare, basta guardarlo per capire come mai, ma in verità in ambiente di lavoro si chiama “Harpagophytum procumbens”. Si tratta di una pianta erbacea perenne della famiglia delle Pedaliacee, presente nell’Africa del Sud, nelle aree di savana e del deserto Kalahari.
Fin dai tempi antichi era usata nella medicina tradizionale africana, le sue preziose doti sono tuttora apprezzate e oggi l‘artiglio del diavolo è un ottimo rimedio naturale per mal di testa e mal di schiena grazie alle sue proprietà analgesiche e anti-infiammatorie. Sveliamo subito il mistero del suo soprannome: le sue radici, che sono poi ciò che ha di più prezioso per noi, sembrano degli uncini. Da sempre animali e roditori restandoci impigliati rischiano di morire di fame. Diabolica sì, questa pianta, eppure sa anche fare del bene.
Artiglio del diavolo: la pianta
Erbacea perenne, è una pianta rampicante con germogli che hanno origine da una radice tuberosa aderente alla terra. Le foglie dell‘artiglio del diavolo sono più innocue delle sue radici: erette, picciolate, carnose danno poi spazio a tempo debito a dei fiori color porpora, singoli. E poi ci sono i frutti, dall’aspetto legnoso, frastagliato, con delle spine uncinate. Sono loro le radici diaboliche, sono in verità i frutti, che possiamo anche intendere come radici secondarie, come “organi di deposito”: hanno un diametro tra i 6 e i 20 cm e un peso che raggiunge anche i 600 grammi.
Artiglio del diavolo: proprietà
Le popolazioni africane, che convivono con l’artiglio del diavolo da sempre, da sempre o quasi conoscono e sanno sfruttare le sue proprietà. O meglio quelle dei suoi frutti-radici. I boscimani, gli Ottentotti e i Bantu ben sapevano e tuttora sanno che da questa pianta possono ottenere un ottimo rimedio per medicare le ferite e per curare i dolori articolari.
Non solo, lo stesso artiglio del diavolo ha anche delle proprietà digestive e terapeutiche che tornano utili a chi soffre di problemi gastrointestinali. Nella radice ci sono gli Harpagosidi che, in particolare, sono responsabili degli effetti analgesici e antipiretici della pianta.
Proprio queste ultime proprietà dell’artiglio del diavolo non sono apparse subito agli occhi di noi europei che abbiamo iniziato a sperimentare questa pianta solo nei primi del Novecento. Timidamente abbiamo cominciato a sorseggiarlo come amaro tonico, per contrastare episodi di indigestione, poi ci siamo accordi, e ci siamo fidati: è anche antinfiammatorio e analgesico.
Artiglio del diavolo: benefici
C’è chi sostiene che l’efficacia dell’artiglio del diavolo quando si tratta di reumatismi da curare e di infiammazioni da affievolire, sia paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi. Non ne ho certo io la conferma scientifica e il dibattito tra i sostenitori della radice e della chimica è aperto. Sottraendomi con eleganza alla contrapposizione tra rimedi naturali e non, resto salda nel ribadire le potenzialità di questo artiglio del diavolo che val certo la pena di sperimentare, una volta data una occhiata alle controindicazioni del caso.
Lo si può sperimentare ad esempio, in caso di tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa da artrosi cervicale, dolori generici alla cervicale, contusioni, sciatica, artrite, artrosi. Vi auguro di non avere occasione, ma sono tutti malesseri piuttosto frequenti, e un artiglio li può cacciare via, questo vale anche per il torcicollo e le altre infiammazioni muscolari. Un effetto antinfiammatorio paragonabile lo ha anche la malva.
Ottenuto l’estratto secco dell‘artiglio del diavolo, abbiamo anche una sostanza utile per eliminare l’acido urico. Lo si usa quindi come efficace trattamento della gotta, meglio se associato a preparati di frassino, pianta dalle proprietà antinfiammatorie. Per lo stesso motivo l’Harpagophytum procumbens riesce a ridurre la presenza di cortisonici quando li si assume in grandi quantità per curare i reumatismi.
Artiglio del diavolo: come coltivare la pianta
Se ci si vuole impegnare nella coltivazione della pianta dell’artiglio del diavolo, ammesso di avere condizioni climatiche non dico africane, ma non nordiche, ecco i consigli e le indicazioni per ottenere radici fai da te. Non sto a tediarvi, trovate tutto nel nostro articolo dedicato “Coltivare la pianta dell’artiglio del diavolo”.
Pomata Artiglio del diavolo
Bello, rilassante, e utile, coltivare questa pianta per poi usare con soddisfazione la radice nel curare noi stessi e i nostri famigliari e amici, ma abbiamo anche tutto il diritto, e a volte la necessità, di poter avere già pronta una pomata.
La trovate in vendita in questa pagina di Amazon , perfetta per curare tutte le forme di infiammazioni articolari.
Si tratta di una crema molto potente, perché unisce l’artiglio del diavolo, già efficace di suo, all’arnica montana che ha un effetto anti infiammatorio per nulla da trascurare. E se l’unione fa la forza, questa pomata funziona di certo.
In particolare l’arnica si prende cura di traumi e contusioni mentre il nostro artiglio del diavolo ha una particolare attenzione per le articolazioni, soprattutto se doloranti a causa di artrosi e reumatismi. Ma non è solo una crema per anziani, anzi, è consigliata in primis agli sportivi che la possono tenere nelle loro borse e, all’occorrenza, spalmarla nella zona interessata, con vigore e fiducia.
Artiglio del diavolo: compresse
Oltre a utilizzarlo sotto forma di pomata, l’artiglio del diavolo può essere assunto per via orale. Le compresse di Harpagophytum alleviano il dolore associato a reumatismi, artrosi e artrite.
Gli sportivi sono tra i maggiori utenti di queste pillole in caso di tendiniti, ad esempio, o di semplici ma fastidiosi dolori articolari.
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Controindicazioni dell’Artiglio del diavolo
Chi soffre di gastrite nervosa o è stato curato per ulcere a carico gastrico è bene che non prenda l’artiglio del diavolo. Questa è una delle controindicazioni da tenere presente per questa pianta diabolica nel nome ma che ha anche i suoi “difetti” reali. A esempio causa problemi a chi soffre di ulcere duodenali, gastrite o acidità di stomaco.
Altre controindicazioni esistono per chi ha i calcoli biliari o prende alcuni specifici farmaci anticoagulanti. Per saperne di più e con precisione, vi rimando all’articolo dedicato, “Artiglio del diavolo: controindicazioni“.
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