Artiglio del diavolo, controindicazioni
Artiglio del diavolo, controindicazioni: tutti gli effetti collaterali legati all’uso dei preparati a base di artiglio del diavolo. Dalla pomata agli integratori. Proprietà, reazioni avverse e informazioni utili sull’uso dell’artiglio del diavolo.
L’artiglio del diavolo, pur trattandosi di un rimedio naturale, non è privo di controindicazioni. Ancora oggi, i ricercatori stanno all’opera per identificare le attività biologiche con le quali interferiscono i composti assunti mediante gli estratti di artiglio del diavolo. Vediamo tutte le informazioni.
Artiglio del diavolo: che cos’è
L’artiglio del diavolo è una pianta erbacea, diffusa in tutto il mondo fin dal 1970. I suoi usi come pianta anti-infiammatoria sono molto più antichi: la pianta fa parte della medicina tradizionale dell’Africa Meridionale.
Da sempre, l’artiglio del diavolo è usato in forma di pomata, crema o impacco per curare alcuni dolori come quelli legati ai reumatismi, all’artrite o il classico mal di schiena.
Questa pianta cresce spontaneamente nell’emisfero australe (Sud Africa, Namibia, Botswana…), in modo particolare nelle regioni semi-desertiche.
Pianta e frutto
Il suo nome botanico è Harpagophytum procumbens, è una pianta erbacea perenne. Le sue caratteristiche botaniche vedono un fusto strisciante ricco di ramificazioni. E’ dai getti laterali che si sviluppano dei fiori che daranno spazio a frutti uncinati, simili a presunti artigli di un diavolo.
Il frutto presenta una capsula legnosa con una corona che termina con ganci affilati, gli artigli del diavolo.
Tra le controindicazioni più comuni figura la diarrea ma questo non è l’unico effetto collaterale. Il nome non è solo una suggestione: gli animali selvatici che si impigliano in questa pianta finiscono per ferirsi. Questi “artigli” possono conficcarsi anche nelle carni dell’uomo o lacerare pellicce di animali selvatici. Ogni frutto contiene fino a 48 semi.
Radice dell’artiglio del diavolo
Della pianta suscita interesse la radice. La radice principale è fortemente lignificata, può penetrare a una profondità di 50 cm. Dalla radice principale si sviluppano radici seconarie che formano dei tuberi di riserva, utili per far prosperare la pianta.
Nonostante il nome, le “radici secondarie” dell’artiglio del diavolo sono molto importanti: possono arrivare a pesare 1,5 kg ed estendersi per circa 150 cm. Alcuni esemplari presentano radici secondarie in grado di estendersi anche fino 2 metri di profondità. Le radici secondarie raggiungono profondità elevate perché questa pianta cresce in zone desertiche: questa radici si sviluppano proprio per accumulare acqua e sostanze nutritive così da garantire alla pianta un sostentamento durante i periodi di siccità.
La radice di artiglio del diavolo costituisce, da sola, il 90% del peso dell’intera pianta! La radice è usata in tutto il mondo, esportata dai coloni europei arrivati in Africa.
Artiglio del diavolo: proprietà
Delle radici di artiglio del diavolo si usa l’estratto secco, i suoi effetti sono noti fin da secoli tanto che era già diffuso ai tempi dei boscimani, ottentotti e bantu per curare le ferite e lenire i dolori articolari.
All’artiglio del diavolo, in passato così come ancora oggi, sono associate molte proprietà terapeutiche quali:
- digestive,
- antinfiammatorie,
- antidolorifiche,
- diuretiche,
- stimolanti per l’apparato gastro-intestinale
Anche se l’artiglio del diavolo riesce a migliorare la digestione, è importante sottolineare la sua principale controindicazione: può causare nausea e vomito. Stimola la secrezione dei succhi gastrici innalzando i livelli di acidità a livello dello stomaco. Per questo gli estratti per uso interno sono controindicati a chi soffre di bruciore di stomaco, reflusso gastrico o ulcera.
In Europa, l’artiglio del diavolo si è diffuso solo intorno ai primi del Novecento e solo tra il 1970 e il 1980 è divenuto di uso comune in tutto il mondo.
In un primo momento, gli estratti della radice di Harpagophytum procumbens (nome botanico della pianta di artiglio del diavolo) erano usati come amaro e tonico nei casi di indigestione. Considerato le controindicazioni, è bene ponderare attentamente l’impiego di questa pianta per uso interno. Alla fine del secolo scorso, questa pianta è arrivata alla ribalta per le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche.
Artiglio del diavolo: crema e pomata
E’ importante sottolineare che le proprietà di questa pianta non sono legate solo a credenze popolari. La British Herbal Farmacopea ha riconosciuto diverse proprietà dell’artiglio del diavolo come le proprietà analgesiche (testate in laboratorio), proprietà sedative e diuretiche.
Le creme e le pomate sono usate per lenire i dolori cronici come quelli di lombalgie, mal di schiena, reumatismi, artrite e dolori articolari.
Come usarla? Utile applicarla con movimento rotatorio in concomitanza a un massaggio. Stendere fino al completo assorbimento della crema. In caso di dolori acuti, è possibile applicarla fino ad assorbimento e aggiungere altro prodotto proseguendo con un bendaggio.
A cosa serve la crema di artiglio del diavolo? Pomata, crema o gel si possono usare in caso di:
- Lombalgia
- Poliartrite
- Malattie infiammatorie croniche
- Malattie reumatiche
- Tendinite
- Reumatismi
- Dolori articolari
- Dolori legati a malattie autoimmuni
Non solo crema e pomata. Per uso interno, questo rimedio è da sempre diffuso nella medicina popolare africana dove è ancora usato per migliorare la salute di fegato, reni, vescica, per stimolare l’appetito e aumentare la quantità di colesterolo buono.
Artiglio del diavolo: controindicazioni
L’uso di pomata o crema, in assenza di particolari allergie, non presenta controindicazioni.
Le controindicazioni e gli effetti collaterali sono stati evidenziati solo in caso di assunzione dell’estratto secco della radice.
L’artiglio del diavolo per uso interno è controindicato in chi soffre di gastrite nervosa o è stato curato per ulcere a carico gastrico.
L’artiglio del diavolo promuove la secrezione di acido gastrico causando problemi a chi soffre di ulcere duodenali, gastrite o acidità di stomaco. Altre controindicazioni riguardano gli individui che soffrono di calcoli biliari che dovrebbero evitarne l’assunzione.
Non solo controindicazioni ma anche interazioni con altri farmaci.
L’artiglio del diavolo può interferire con l’azione di farmaci quali ticlopidina e warfarin (farmaci anticoagulanti), chi segue trattamenti analoghi, prima di assumere l’artiglio del diavolo, farebbe bene a consultare il proprio medico di fiducia. Si sconsiglia l’uso a chi deve sottoporsi a un intervento chirurgico.
Altre controindicazioni sono legate a chi assume farmaci per il diabete in quanto, sembrerebbe che gli estratti a secco della radice di artiglio del diavolo avrebbero effetti ipoglicemizzanti. Non assumere l’artiglio del diavolo in gravidanza in quanto sembrerebbe stimolare le contrazioni uterine.
Preparati a base di artiglio del diavolo
Pomate, creme, gel, compresse… sono molti i preparati a base di estratti dalla radice della pianta Harpagophytum procumbens.
Dove comprarli? In farmacia o sfruttando la compravendita Amazon.
A questa pagina Amazon un tubetto da 100 ml di crema-gel si compra al prezzo di 11,90 euro con spese di spedizione gratuite. Abbiamo segnalato questo prodotto perché il gel è ad alta concentrazione di estratti della radice di Harpagophytum procumbes.
Pubblicato da Anna De Simone il 27 Dicembre 2018