Arredare l’ufficio.. eco-friendly
La postazione di lavoro è un’estensione di se stessi, scrive lo chef americano Anthony Bourdain tra le pagine del suo best seller Kitchen Confidential, Avventure gastronomiche a New York. In effetti è proprio così: la scrivania del nostro ufficio, alla quale passiamo un tempo relativamente importante della nostra giornata parla di noi. E oggi l’ufficio può diventare un po’ più eco, inseguendo la consapevolezza che vivere green significa migliorare la nostra qualità della vita.
Come rendere eco-friendly l’ufficio? Per arredare l’ufficio in maniera eco-friendly ovviamente è necessario considerare il genere di ambiente da progettare: lo spazio che stiamo per occupare è nostro oppure si tratta di un ufficio al’interno di un’azienda? Ovviamente nel primo caso la possibilità di personalizzazione appare maggiore, tuttavia anche nell’ufficio aziendale con un pizzico di creatività e magari un po’ di feng shui potremo creare l’habitat perfetto per lavorare in un luogo a prova di ecologia.
Innanzitutto l’intonaco: iniziamo a scegliere vernici ad acqua. Le vernici idrosolubili sono infatti a basso impatto ambientale, non sono tossiche né infiammabili. Inoltre, grazie all’aiuto del negoziante, potrete miscelare differenti tonalità in modo da ottenere avvolgenti sfumature cromatiche, magari seguendo i principi della cromoterapia, che vi guiderà alla scoperta dei differenti colori in modo da imparare il perfetto abbinamento con i diversi stati d’animo. Secondo la cromoterapia, infatti, i colori influenzano in maniera determinante il nostro umore, per questo la scelta della tinta delle pareti, oltre a creare un ambiente fortemente connotato, sarà fondamentale per l’umore delle nostre giornate.
Secondo elemento: l’arredo. Se state costruendo il vostro studio, ricordate che alcuni materiali a un esame accurato rivelano dati di tossicità: per esempio, alcuni tipi di colla possono contenere formaldeide che, liberandosi nell’aria, produce irritazione del tratto respiratorio, irritazioni agli occhi e dermatiti da contatto. Le vernici utilizzate per il rivestimento dei mobili inoltre possono contendere ammoniaca e benzene. Ovviamente muovetevi liberi alla ricerca dell’arredo che più comunichi la vostra idea di ufficio, ma semplicemente prestate attenzione alla qualità e la tipologia dei materiali. E tenete a mente che ecologia significa anche eco-consapevolezza: oltre a scegliere materiali di un certo tipo, impariamo a riscoprire il valore dell’artigianato, la preziosa bellezza dei mercatini delle pulci, la manualità rara di un lavoro non in serie ma che dia importanza all’opera del singolo, realizzato per durare nel tempo e essere creazione unica. Vagabondando nei mercatini potrete trovare a ottimi prezzi vecchi tavoli da riutilizzare come scrivanie, sedie in legno e complementi d’arredo di vario tipo, da riutilizzare e risistemare con un pizzico di bricolage, colore e fantasia. Potreste persino scoprire un nuovo hobby!
Cartone, lana, alluminio riciclato, cartapesta e perché no? Anche e soprattutto oggetti ri-manipolati da noi. Per l’illuminazione del vostro ufficio eco-friendly potreste scegliere lampadari in carta e ovviamente lampadine a basso consumo. Per risparmiare il consumo di energia elettrica ricordate di spegnere gli apparecchi elettronici e scollegate i dispositivi quando inutilizzati. Riducete al minimo il consumo di carta: oggi molta della comunicazione può svolgersi via cavo, grazie al computer e questo segna un risultato importante a favore di boschi e foreste.
Ovviamente, che l’ufficio sia vostro o dell’azienda, in una postazione eco-friendly non può mancare il tocco rivitalizzante e green di Madre Natura: le piante! Secondo alcuni studi cactus e in generale piante grasse aiuterebbero a ridurre la concentrazione di composti organici volatili nell’aria e quindi sarebbero un valido aiuto contro l’elettrosmog. Proprietà simili sono state evidenziate anche nella gerbera, un fiore molto colorato che sembra riduca la concentrazione di formaldeide, ossido di carbonio e acido cianitrico, proteggendoci dalle esalazioni dell’impianto di riscaldamento e dal fumo di sigaretta. Anche in un ufficio in condivisione un bonsai sulla scrivania non sarà d’intralcio per nessuno: al contrario sarà capace di suscitare un sorriso al pensiero della foresta in miniatura davanti ai vostri occhi.
Il rapporto con la postazione di lavoro è infatti un feeling dall’equilibrio delicatissimo: la vera sfida dell’abitare eco corre in direzione della sottile arte di combinare etica ed estetica. Buon lavoro!
A cura di Maddalena De Bernardi