Arredamento e Zen: vivere con filosofia
Il significato originario della parola giapponese Zen (in sanscrito dhyana) è pensare, meditare.
Lo Zen, come filosofia orientale e come stile si applica a tutti gli aspetti della vita, parla di armonia inteso come benessere in ogni suo aspetto: dalle funzioni fisiologiche all’ambiente in cui viviamo.
Vivere lo Zen nell’arredamento e nella casa vuol dire ricaricarsi e annullare gli effetti negativi dello stress; in una sola parola, “amarsi”.
Le parte più importante di una casa è lì dove si passa la maggior parte del tempo, in particolare la stanza da letto, dove si passano le ore della notte.
Un sonno ristoratore e un sereno risveglio possono essere sicuramente aiutati da una scelta di colori e materiali naturali: sabbia, marrone, verde, wengè, sono colori compatibili con una stanza da letto con prodotti in legno e tessuti privi di colori accesi o innaturali.
Seguendo l’ordine e la semplicità, due elementi del vivere secondo la filosofia Zen, è possibile arredare una casa con pochi elementi essenziali, utilizzando prodotti biologici, dalle linee morbide e naturali, utilizzando meno metallo possibile, per evitare preoccupazioni legate ai campi magnetici domestici e ai loro effetti sulla salute.
Un arredamento zen prevede comodini e letti in legno, realizzati con vernici naturali, materassi in lattice, piumoni e trapunte in mais cotone naturale (il cotone naturale è un materiale anallergico), come punto di partenza per realizzare una stanza da letto che utilizzi il numero minore di elementi metallici possibili, per poter evitare le onde elettromagnetiche.
Un esempio perfetto di questa filosofia sono le case giapponesi, dove ogni elemento è semplice, ordinato e curato: tatami, la pavimentazione composta da strati di paglia di riso, il futon, un materasso imbottito con strati di cotone, e gli eleganti letti giapponesi, più bassi dei tradizionali letti occidentali.
Arredamento e Zen convivono riuscendo a unire aspetti pratici (costi ridotti, materiali naturali), filosofici e creativi, in cui la combinazione di tatami e futon possono trasformarsi da divano a letto, ottimo sia in piccoli spazi dove l’ottimizzazione degli spazi è vitale, sia in dimore in cui si voglia approntare velocemente uno spazio notte per gli ospiti.
Un esempio vincente che coniuga tradizione e innovazione è fornito dal divano Kanto che potete vedere nell’immagine di apertura di questo articolo e nell’immagine qui di seguito. Nel primo caso il Kanto può essere utilizzato come divano e nel secondo come letto.
Utilizzare soluzioni di arredamento orientali per risolvere problematiche occidentali rientra in un modo di pensare squisitamente Zen, e spiega il perché prodotti come i futon (materasso arrotolabile) stanno riscuotendo tanto successo in Italia.
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Pubblicato da Matteo Di Felice, Imprenditore e Managing Director di IdeeGreen.it, Istruttore di corsa RunTrainer e Mental Coach CSEN certificato, Istruttore Divulgativo Federazione Scacchi Italiana e appassionato di Sostenibilità, il 9 Luglio 2015