Argento colloidale: definizione e modi d’uso

Argento colloidale

Non ha nulla a che fare con i gioielli l’argento colloidale, è infatti un composto che dovrebbe avere proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine. Il condizionale è d’obbligo e doverosamente prudente, visto che ci sono parecchie discussioni in corso in merito alla sua reale efficacia e il suo utilizzo va a ondate. Ultimamente sembra tornato di moda, ci sono ancora diversi aspetti da chiarire riguardo alle sue proprietà ma resta chiaro il fatto che questa sostanza non possiede funzioni note all’interno dell’organismo e non rappresenta un supplemento minerale essenziale.



Tempo fa l’argento colloidale era utilizzato per trattare le infezioni sia interne che esterne, quando non c’era molto altro da impiegare, ma quando è stata scoperta la penicillina è stato quasi archiviato. Di recente è tornato in voga come antibatterico naturale soprattutto tra chi sceglie di affidarsi alle medicine alternative.

Argento colloidale: definizione

Questo particolare argento viene definito come un composto liquido che è il risultato dell’assemblamento di tante minuscole particelle di argento sospese nell’acqua che deve essere depurata, quindi demineralizzata, distillata o bi-distillata.

Quando acquistiamo l’argento colloidale lo troviamo sotto forma di prodotti indicati adatti sia per uso interno che esterno. Essendo composto da tante micro particelle, è necessario che venga applicato attraverso l’uso del contagocce che di solito troviamo nel contenitore in vetro in cui viene commercializzato. In alternativa può capitarci anche un erogatore spray.

Le concentrazioni di questi prodotti possono variare dai 10 ppm (parti per milione), fino ad arrivare ai 50 ppm. Visti i molti dubbi sulla sua efficacia, è lecito chiedersi se è facile da trovare in vendita. Non negli Stati Uniti, ad esempio, dove la Food and Drug Administration ne ha vietato la vendita nel 1999 ritenendolo non sicuro. In Italia alcuni farmaci a base di argento sono acquistabili senza particolari difficoltà ma non c’è l’argento colloidale vero e proprio bensì l’argento in altre forme, legato ad altre molecole. Sono oltretutto prodotti tutti destinati all’uso esterno, sulla cute, e non da ingerire. Anche se per associazione di idee pensiamo all’argento colloidale, di fatto questi farmaci non contengono la sostanza in questione ma un composto completamente diverso e, soprattutto, approvato dall’AIFA.

Argento colloidale: vantaggi

In che occasione può venirci in mente di fare uso di questo prodotto? Ecco qualche esempio.

  • Infezioni oculari;
  • Infezioni dell’orecchio;
  • Infezioni del seno;
  • Infezioni dei bronchi e delle vie aeree;
  • Raffreddori o influenze;
  • Disturbi gengivali;
  • Mal gola causato da infezioni.

In generale si tratta di situazioni legate alla presenza di infezioni di natura batterica, virale o fungina e va sottolineato con insistenza che non è stata confermata la sua efficacia. Provate a chiedere consiglio al medico ma appurerete che esistono opinioni contrastanti anche nella stessa comunità medica.

Argento colloidale: modo d’uso

In linea teorica, se non si considerano i divieti delle associazioni legati alla sicurezza del prodotto, il suo impiego può avvenire sia per via interna che per via esterna. Un farmaco contenente argento colloidale può quindi essere applicato sulle ferite in forma di gocce o usando erogatori spray. Sempre come spray può essere applicato anche sulle mucose, in gola. Può essere ingerito o lasciato sotto la lingua qualche minuto e poi deglutito, può essere usato per dei gargarismi oppure come gocce nasali da applicare localmente;

La posologia varia di volta in volta, è molto importante rispettarla perché gli effetti collaterali sono diversi.

Effetti collaterali dell’argento colloidale

Poco comunicati, gli effetti collaterali ci sono eccome ed è essenziale conoscerli prima di utilizzare i prodotti che contengono argento colloidale.

Un eventuale accumulo di questo metallo nei tessuti e in organi come i reni, i muscoli, il fegato, la milza, il cervello, l’intestino e la pelle può essere dannoso per la nostra salute. La pelle diventerebbe grigio-bluastra. E’ l’argiria, un problema che può essere locale o generale ma che è irreversibile e solo cutaneo. Assumendo argento colloidale per via orale oppure applicandolo esternamente sulla cute e su delle mucose, è possibile riscontrare delle irritazioni o delle reazioni allergiche.

E’ una questione molto legata alle singole reazioni degli individui che ne fanno uso. Alcune categorie di persone è meglio che non prendano in considerazione questo tipo di prodotti perché viene altamente sconsigliato visto il rischio che comporta. Ad esempio le donne in gravidanza e in allattamento perché l’argento può oltrepassare la placenta e andare a danneggiare il feto che può sviluppare anomalie all’orecchio, al viso e al collo.

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Pubblicato da Marta Abbà il 27 Giugno 2019