L’ardisia è un genere a cui appartengono centinaia di piante. Questa tipologia vegetale è diffusa in buona parte delle aree tropicali del nostro Pianeta. Nei prossimi paragrafi scopriremo le sue principali caratteristiche insieme ad alcuni accorgimenti pratici per poterla coltivare così da godere della loro bellezza nelle nostre case.
Caratteristiche dell’ardisia
Nei luoghi d’origine, l’ardisia diventa un arbusto di dimensioni medie. Coltivata in vaso, la pianta si mantiene invece al di sotto del metro di altezza. Questo arbusto risulta molto decorativo ed è particolarmente apprezzato all’interno delle abitazioni nel periodo natalizio. Per ciò che riguarda le caratteristiche, l’ardisia si contraddistingue per le grandi foglie ovali, di colore verde scuro e lucide. I fiori, a forma di stella con corolla costituita da piccoli petali bianchi, rossi o violacei, emanano un profumo molto gradevole.
Come coltivare l’ardisia
Alle nostre latitudini, l’ardisia viene coltivata come pianta ornamentale da esterno nelle aree geografiche con inverni miti. Nelle regioni del Nord Italia è invece generalmente coltivata come pianta d’appartamento.
Durante i mesi estivi la pianta può essere spostata all’aperto facendo però attenzione a collocarla in un luogo fresco e semiombreggiato. D’inverno invece va tenuta in casa, per evitare il rischio di far avvizzire il fogliame.
Vediamo a questo punto una serie di accorgimenti da mettere in atto per riuscire a coltivare una pianta come l’ardisia in maniera ottimale nelle nostre case.
Esposizione ideale
L’ardisia rientra tra le piante che amano i luoghi molto luminosi. Tuttavia, l’arbusto non deve essere esposto al sole diretto perché rischia notevoli scottature fogliari. La pianta soffre il caldo eccessivo e non tollera neanche le escursioni termiche. Per una coltivazione ottimale, le temperature devono aggirarsi intorno ai 18-20°.
Terreno idoneo per la messa a dimora della pianta
Il terreno più adatto alla coltivazione di questo arbusto sempreverde deve essere ricco di sostanza organica e deve inoltre risultare ben drenato. Il substrato ideale è invece un miscuglio di terriccio, torba e sabbia da distribuire in parti uguali.
Quando si decide di coltivare l’ardisia in vaso è opportuno ricordare di rinvasarla con cadenza annuale, nella stagione autunnale, cambiando buona parte del terriccio del contenitore con del terreno fresco e ricco di sostanza organica.
Come annaffiare l’ardisia
L’ardisia è una pianta che necessita di apporti idrici regolari e costanti soprattutto durante la stagione estiva. Le annaffiature sono finalizzate volte a mantenere un terreno leggermente umido che non deve essere tuttavia inzuppato d’acqua.
Prima di procedere con un nuovo intervento di annaffiatura è sempre opportuno attendere che il terreno asciughi del tutto. Gli apporti idrici vanno invece ridotti durante la stagione invernale.
Da marzo fino a ottobre è consigliabile mescolare all’acqua delle annaffiature del concime specifico per piante da fiore, da somministrare ogni dieci giorni circa.
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Potatura della pianta
La potatura dell’ardisia si effettua a partire dal mese di febbraio fino all’inizio della primavera. L’intervento va realizzato in special modo se la pianta manifesta segni di indebolimento oppure nel caso in cui i rami siano cresciuti in modo irregolare, attribuendole così un aspetto antiestetico.
Concimazione dell’ardisia
L’ardisia è una pianta che deve essere concimata con cadenza quindicinale dalla primavera fino all’autunno. Per farlo è opportuno utilizzare del concime universale diluito nell’acqua delle annaffiature.
In alternativa, ogni quaranta giorni è possibile somministrare ai piedi della pianta dell’ardisia un concime granulare a lenta cessione, equamente bilanciato in fosforo, in azoto, in potassio e contenente anche altri microelementi essenziali per il corretto sviluppo dell’arbusto sempreverde.
Come si moltiplica la pianta
La moltiplicazione di questa pianta può avvenire sia per seme sia per talea. La moltiplicazione per talea può essere effettuata nel periodo compreso tra maggio e agosto prelevando porzioni dei germogli laterali della lunghezza di dieci centimetri circa. Le diverse talee possono essere poi messe a radicare in un miscuglio di torba e di sabbia in proporzioni uguali. Una volta avvenuta la radicazione, le nuove piantine ottenute devono essere trapiantate in contenitori singoli e trattate in maniera analoga alla pianta madre.
Parassiti e malattie dell’ardisia
Una pianta come l’ardisia risulta soggetta all’attacco degli afidi e della cocciniglia cotonosa. Gli afidi sono degli insetti succhiatori di linfa e per questo motivo indeboliscono l’arbusto, malgrado le infestazioni, se limitate, non siano letali.
Eventuali parassiti possono essere rimossi manualmente usando un batuffolo di cotone idrofilo imbevuto in una soluzione composta da acqua e alcool. Se le infestazioni sono di notevole entità è possibile ricorrere all’uso di specifici antiparassitari anche biologici. Uno di questi è ad esempio l’antiparassitario all’ortica che può essere preparato facilmente anche tra le pareti domestiche.
Varietà di ardisia
Esistono innumerevoli varietà della pianta. Tra i principali esemplari rientrano:
- l’ardisia crispa;
- l’ardisia humilis;
- l’ardisia solanacea;
- l’ardisia japonica.
Curiosità sulla pianta
L’ardisia è una pianta contraddistinta da un ciclo vegetativo molto breve. In genere, dopo il terzo anno di vita diventa improduttiva e deve perciò essere rinnovata.
Il nome dell’arbusto deriva dal greco ardis (punta) e crenata. La foglia dell’ardisia presenta infatti delle crenature ossia dei margini ondulati.
Le foglie di ardisia contengono un particolare principio attivo, che sembrerebbe essere efficace nella cura degli attacchi di asma.
Nel linguaggio dei fiori, questa pianta simboleggia la “buona fortuna”. La si può quindi regalare o auto-donare per buon augurio.
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