Archeoastronomia, una fusione tra archeologia e astronomia che è curioso incontrare e si può solo immaginare a cosa serva e cosa possa svelarci sul cielo e sulla nostra storia. Qualcosa di affascinante e anche di utile, non solo per esperti o appassionati di materie di nicchia.
Archeoastronomia: definizione
E’ la disciplina che approfondisce ciò che gli antichi abitanti della terra comprendevano e conoscevano dei fenomeni celesti. L’archeoastronomia va a studiare come al tempo li hanno utilizzati ed interpretati, come li hanno considerati utili, in che campi e a che scopo.
Non si tratta di “storia dell’astronomia”, sia chiaro, e men che meno di una sottocategoria dell’astronomia che è a tutti gli effetti una disciplina prettamente scientifica: l’archeoastronomia unisce tale scienza con quelle che sono interpretazioni culturali e simboliche che di scientifico possono avere anche poco. Si tratta infatti spesso di ipotesi, di teorie da scoprire e da sviluppare procedendo a tentoni e senza poter contare su nessuna cifra o strumento di misurazione. E’ una esplorazione delle culture antiche, di religioni, credenze e psicologia antica.
Non riguarda una particolare epoca o zona, l‘archeoastronomia, ma è una disciplina che indaga e può farlo in tutte le culture e in tutte le epoche. Di volta in volta il cielo assume significati diversi, tutto ciò che riguarda gli astri in ogni cultura può trasformarsi in qualcosa di buono o di cattivo, di utile o inutile. Se l’astronomia è una scienza che aspira ad essere esatta, l’archeoastronomia viceversa pone domande e risponde in tanti modi senza costringerci a giudicare quale sia il migliore.
Archeoastronomia: università
Per studiare questa disciplina è certamente necessario avere una buona preparazione sia su temi astronomici, sia su temi archeologici, spesso ad essa viene associata l’etnoastronomia che completa molte teorie e approfondimenti permettendo di affrontare alcuni argomenti a 360°.
Il materiale di studio è composto sia da testi scientifici, di astronomia e di fisica, sia da documenti storici “pre astronomia moderna” che ci raccontano come gli antichi descrivevano il cielo e cosa ne sapevano.
Archeoastronomia in Italia
In Italia come nel resto del mondo ci sono dei siti che sono utili allo studio dell’archeoastronomia, tra i più importanti troviamo il Pozzo di santa Cristina, il Nuraghe Santa Barbara e il Nuraghe Ruju Sardegna, in Sardegna, e il Monte Caprione, tra Lerici ed Ameglia, in Liguria.
Uscendo dai nostri confini, ecco altri siti di importanza fondamentale per questa disciplina: Stonehenge, in Inghilterra, Newgrange in Irlanda, Carnac, le Grand Menhir Brisé, in Francia, e le Piramidi di Giza, in Egitto.
Archeoastronomia Giulio Magli
Uno dei più importanti esperti di archeoastronomia, in Italia, è di certo Giulio Magli che ci regala una serie di testi molto affascinanti oltre che ricchi di nozioni per chi si vuole avvicinare all’argomento. Uno di questi volumi è “Da Stonehenge alle piramidi”, in vendita anche su Amazon a 16 euro. E’ il primo di una serie di titoli, 12 in totale, sui capolavori dell’architettura di ogni tempo, tra archeologia e astronomia, appunto.
Archeoastronomia: libri
Altro testo interessante è “Archeoastronomia etrusca”, scritto da Paolo Cecconi, su Amazon a 18 euro.
Archeoastronomia Società Italiana
Anche ai giorni nostri ci sono convegni e incontri sull’archeoastronomia, organizzati e promossi dalla Società Italiana di Archeoastronomia (S.I.A.), una realtà attiva, poco nota ma molto propositiva.
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