Arancio amaro: come coltivarlo e confettura
L’arancio amaro non è il solito arancio ma non per questo si deve pensare che sia difficile da coltivare o che non dia soddisfazioni. Oltre ai frutti, con cui preparare ottimi piatti e confetture, ci regala anche una bella fioritura e la sua presenza è una gioia per un giardino.
Arancio amaro: caratteristiche
Nome scientifico: Citrus aurantium. Questo agrume è piuttosto rustico e quindi a maggior ragione semplice da coltivare perché non troppo sensibile al clima e alle nostre distrazioni.
Si chiama amaro non per modo di dire ma perché produce dei frutti che sono amari davvero. Questo non significa che sono immangiabili, però, sia chiaro! Le arance amare sono un ingrediente ottimo per le confetture ma anche per preparare dei canditi, ad esempio. Produce fiori profumatissimi, più di quelli del cugino meno amaro, e che hanno anche parecchi benefici per la nostra salute. Se li utilizziamo per preparare un infuso funzionerà bene per il mal di stomaco e anche per curare l’insonnia.
Le sue origini sono antiche, arriva a noi dall’Estremo Oriente e possiamo sentirlo chiamare anche melangolo o melarancio e veniva utilizzato soprattutto per ricavarne degli oli essenziali o degli aromi. Se amiamo le creme e gli unguenti profumati ci suonerà familiare il termine zagara, detta anche neroli. È un’essenza molto amata anche oggi ed è proprio ricavata dall’arancio amaro, dai suoi fiori. La utilizzava la duchessa Anna Maria di Neroli, la usava per profumare i guanti e i suoi bagni.
Dalle foglie si può estrarre un olio essenziale detto ‘petitgrain’ che viene utilizzato soprattutto per alleviare momenti di tristezza legati ad una sensazione di delusione. Anche la buccia di questo arancio amaro ha delle proprietà interessanti, aiuta a digerire e può essere utilizzata come ingrediente in occasione di un aperitivo o in un dopocena. Appena ingerita favorisce la produzione dei succhi gastrici e della bile aiutandoci a digerire. Oggi se ne fanno soprattutto confetture ma un tempo la si inseriva ad esempio in piatti di carne di maiale oppure nell’olio che, così aromatizzato, veniva messo su delle bruschette semplici ma appetitose.
Arancio amaro: come coltivarlo
Questa pianta, ottima notizia, possiamo anche coltivarla su un terrazzo, non è necessario avere un giardino anche se si trova bene anche in spazi aperti e ampi. È un elemento anche decorativo, con le sue belle foglie lucide e i suoi fiori profumati.
Per iniziare a coltivare questo albero, compriamone un giovane esemplare da piantare durante l’inverno e esponiamolo subito al freddo della stagione evitando di ucciderlo con il caldo esagerato per lui delle nostre case. Resisterà sicuramente purché lo mettiamo in una posizione riparata e possibilmente esposta a sud. Quando passa il periodo delle gelate possiamo iniziare a bagnare il terreno e verso primavera se necessario lo possiamo rinvasare. Il suo posto ottimale è un vaso in terracotta con del materiale drenante come il coccio o l’argilla sistemato sul fondo. Meglio usare del terriccio specifico per agrumi senza esagerare con le innaffiature, basta dare l’acqua quando il terriccio si secca, non di più.
Se abbiamo intenzione di metterlo in giardino, dobbiamo trovargli una posizione altrettanto riparata e a sud e lì scavare una buca parecchio grande, posizionando come per il vaso del materiale che dreni il terreno sul fondo. Spostiamo la zolla con l’albero dal vaso al terreno e riempiamo con terreno per agrumi senza soffocare il colletto.
Premiamo e compattiamo il tutto e poi innaffiamo. Per i primi due anni dovremo stare attenti a non lasciarlo seccare soprattutto in estate ma poi non richiederà troppe cure. È un albero rustico e si adatta bene al clima che trova, meglio se non troppo secco e assolato.
Arancio amaro: varietà
Di solito le foglie di questa pianta sono verdi e lucide, non grandi e molto eleganti. Esistono delle varietà però che si presentano diversamente ma senza perdere fascino. Una in particolare è particolarmente apprezzata per il suo aspetto interessante e originale: la Foliis variegatis. Le foglie come il nome suggerisce, sono variegate con margini gialli. L’effetto è particolare e non è finita: i frutti sono arancioni con delle striature verdi piuttosto evidenti.
Confettura con arance amare
Impariamo a preparare la confettura con i frutti di questo albero, in modo facile e veloce. Prendiamo 3 kg di arance amare, circa 1 kg di zucchero e succo di limone. Laviamo bene le arance lasciandole a bagno per una notte in acqua a temperature ambiente, il mattino dopo asciughiamole e usiamo un pelapatate per togliere la buccia senza levare la parte bianca che deve restare attaccata al frutto e dare sapore alla nostra confettura. La scorza non va affatto buttata ma ridotta a striscioline e fatta lessare per 4 minuti.
Le arance pelate vanno ridotte a pezzi e pulite dai semi fino ad ottenere una polpa da cuocere in una pentola per 5 minuti per poi aggiungere lo zucchero a fuoco spento. Lo zucchero con il calore trattenuto dalla polpa andrà a sciogliersi velocemente, mescoliamo bene e poi rimettiamo la pentola sul fuoco per una mezzora abbondante. Quando la confettura è pronta e ha la consistenza giusta, possiamo metterla nei vasetti sterilizzati in precedenza. Se chiusi ermeticamente, i vasetti di confettura di arance amari durano per mesi e mesi.
Pubblicato da Marta Abbà il 28 Novembre 2019