Aquila reale: apertura alare, dimensioni e velocità
L’aquila reale è un rapace con un certo fascino che parte dal nome ma che molto dipende anche dall’aspetto fisico e prima ancora dalla sua apertura alare che determina il suo modo elegante di muoversi nel cielo. Reale è proprio l’aggettivo giusto perché con la sicurezza con cui vola non poteva esserci un aggettivo più adatto. E’ maestosa ed elegante, quando plana o prende quota sembra voglia dominare il mondo quando in verità il suo sguardo è molto attento perché in cerca di prede da attaccare. Questo animale è ricco di significati simbolici e lo ritroviamo in opere d’arte e anche tatuaggi, avvolto nel suo mistero, ma ci sono anche dei quesiti più scientifici che la sua figura di pone, ad esempio riguardo alla dimensione delle sue ali, alla sua velocità, alla sua vista, alla sua dieta. Sono tutte domande a cui c’è risposta.
Che cosa è l’apertura alare
Prima di commentare l’apertura alare dell’aquila reale, che ci lascerà a bocca aperta, è bene interrogarsi su cosa sia questo parametro che troviamo utilizzato sia dagli etologi che dagli ingegneri aerospaziali. Intuitivamente l’apertura alare non è altro che la distanza che separa le estremità delle ali.
Nel mondo della natura esistono parecchi dati interessanti a partire dal record di apertura alare che risale al 1965 ed è pari a 3,63 m, non appartiene ad un’aquila bensì ad albatros urlatore. Ci sono specie estinte che batterebbero questo record, ad esempio l‘Hatzegopteryx poteva vantare un’apertura alare di oltre 12 metri, ma non vale! Spostandoci sul limite inferiore di apertura possiamo citare qualche uccellino, come il colibrì, oppure gli insetti.
Prima di passare alla nostra aquila e raccontare le sue caratteristiche, una piccola escursione nel mondo dell’aeronautica per vedere che ruolo gioca l’apertura alare negli aerei. Solitamente maggiore è questo parametro più efficienti sono gli aerei perché da un lato c’è meno resistenza aerodinamica e dall’altro i vortici che si creano alle estremità alari influiscono meno sulla portanza generata dall’ala. Ci sono però molti altri ragionamenti da fare da questo punto di vista ed è meglio lasciare la parola agli esperti tornando alle ali della nostra aquila.
L’apertura alare dell’aquila reale
Una delle caratteristiche per cui l’aquila reale ci lascia a bocca aperta è certamente la distanza che c’è tra le punte delle sue ali quando le ha spiegate. E’ davvero incredibile che l’apertura alare misuri fino a 2 metri e 20 centimetri. Provate solo ad immaginare cosa significhi! Ecco perché quando si avvista uno di questi rapaci in cielo, sapendo le sue dimensioni e ammirando la sua eleganza, si percepisce nel profondo cosa vuol dire che la natura fa miracoli.
Uccelli con la più ampia apertura alare
Abbiamo già dato un’occhiata alle varie specie di uccelli e alle loro ali, un altro esempio che non abbiamo ancora citato è quello di un animale volante preistorico con un’apertura alare di 7 metri. Mentre il record tra i viventi resta sempre dell’albatro urlatore, quello degli animali preistorici è ancora non ben definito perché continui studi sono in corso. Per ora abbiamo i risultati di Daniel Ksepka che ha studiato i resti fossili dell’uccello dei record scoperti in South Carolina nel 1983. Sarebbe vissuto circa 25 milioni di anni fa e si tratterebbe di nuova specie: Pelagornis sandersi.
Dimensioni dell’aquila reale
Tornando alla nostra aquila reale che pur non detenendo il record non se la cava male, è interessante osservarla nella sua interezza perché l’apertura alare va osservata anche in relazione alle dimensioni che un animale ha. Il nostro ha una lunghezza che, compresa la coda, può andare dai 70 ai 120 cm, con le femmine sempre più grandi dei maschi. Il peso può variare con la stessa regola, dai 3 kg ai 7 kg. Non fatevi illudere da questo peso relativamente leggero perché questi animali quando si tratta di cacciare non si creano scrupoli e non si mettono limiti. Come vedremo sono benissimo in grado di attaccare e uccidere animali di qualsiasi stazza.
Velocità dell’aquila reale
Un altro numero che fa molta impressione quando si parla di questo uccello appartenente alla famiglia degli Accipitridae è quello relativo alle velocità che riesce a raggiungere in volo. Quando è in picchiata, e molto probabilmente ha adocchiato qualcosa di interessante, può anche viaggiare a 200 Km/h
Quanto peso riesce a trasportare l’aquila reale
Oltre che riuscire ad uccidere animali di qualsiasi razza, l’aquila reale ha anche la forza e i numeri per riuscire ad alzare prede davvero di dimensioni notevoli rispetto alle sue. I rapaci in generale hanno questa capacità e la “regola” ci dice che reggono prede con un peso pari alla metà del proprio fino ai 3/4. L’Aquila reale quindi se seguiamo questa regola, pesando in media 6 kg può riuscire a sollevare prede di massimo 4,5 kg. Lepri e conigli quindi possono prendere il volo tra i suoi artigli.
Questo ci permette di indagare sulla dieta di questo rapace che è uno dei pochi animali assieme al lupo e all’orso che non ha predatori da cui difendersi e ha quindi modo di dedicarsi alla caccia senza doversi guardare alle spalle. Cosa mangia quindi? Potendo scegliere si ciba di uccelli ma anche di mammiferi tra cui lepri, scoiattoli, roditori e volpi, poi dipende anche dalla fauna presente nel suo ambiente naturale perché in alcune zone trova anche dei rettili da mangiare. Di solito le mira dall’alto, scende in picchiata per catturarle, le prende con gli artigli ferendole senza pietà e poi le mangia anche sul posto, con il becco che è molto tagliente e resistente.
La vista dell’aquila reale
Facendo un passo indietro, “rewind” possiamo soffermarci sul momento in cui l’aquila reale identifica la preda per capire meglio come funziona la sua vista e quanto è potente perché è una delle più potenti al mondo, dalle 4 alle 8 volte meglio della nostra. Pensate che può individuare una preda grande come un gatto o una lepre anche quando si trova a più di 3 km di distanza. Questo perché il suo sistema visivo ha delle caratteristiche peculiari. La retina, dove si trovano i recettori visivi, è molto pronunciata rispetto a quella umana e ha più coni e bastoncelli. I primi servono per percepire il colore quando c’è molta luce, i secondi per identificare i contorni quando c’è meno luce.
La parte più profonda della retina, quella che permette di percepire con la massima nitidezza una porzione del campo visivo, ha un milione di cellule per millimetro quadrato, la nostra solo 200.000. E’ chiaro che tra noi e l’aquila non c’è competizione e non è finita qui. Questi uccelli pare che abbiano anche una straordinaria capacità di distinguere i colori e la possibilità di vedere la luce ultravioletta. Passando al campo visivo, il nostro è di 80° mentre quello dell’aquila di 340°.
Habitat dell’aquila reale
Dopo tutti questi numeri e questi record, è normale che sia sorta in noi la voglia di vedere questa aquila volare con i nostri occhi, andiamo quindi a capire dove vive e che cieli frequenta. Dovrebbe trovarsi nelle aree temperate dell’Europa, dell’Asia settentrionale, del Nord America, del Nord Africa e del Giappone. Sono tanti i luoghi che in teoria frequenta ma dobbiamo tenere conto che si tratta di un animale protetto perché ora può stare solo sui rilievi montuosi mentre un tempo, quando il nostro pianeta era un po’ meno abitato, poteva stabilirsi anche nelle aree pianeggianti. Oggi di solito nidifica intorno ai 2000 metri di altitudine.
Aquila reale in Italia
E in Italia? C’è anche da noi l’aquila reale ed è anche piuttosto diffusa visto che le montagne non mancano nel nostro territorio, tra Alpi e Appennini e i rilievi sardi o siciliani. Anche in Italia è una specie protetta. Se ci siamo affezionati possiamo averla con noi in formato peluche acquistandone uno non con la vera apertura alare, ma in scala, su Amazon.
Chi invece più seriamente vuole approfondire la conoscenza di questo rapace e la sua vita in Italia, può trovare molte risposte in questo libro sull’Aquila Reale in Sardegna.
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Pubblicato da Marta Abbà il 19 Settembre 2020