Aquila di mare
Ci sono un uccello e perfino un pesce entrambi chiamati aquila di mare, noi andremo a conoscerli entrambi dando per scontato che in comune hanno solo questa denominazione. Il pesce viene detto anche Myliobatis aquila ed è un pesce cartilagineo della famiglia Myliobatidae, diffuso anche nel Mediterraneo e comune nell’Adriatico.
Aquila di mare: pesce
Quando di incontra una aquila di mare si vede un pesce dalla forma discoidale, con il diametro orizzontale più largo di quello verticale. Non è un pesce piccolo, affatto, anzi, è largo un metro e mezzo e largo anche due metri e mezzo, ha dimensioni considerevoli rispetto ad altre specie che girano nelle sue stesse acque. La sua testa sporge dal muso, ha anche una coda che moto assomiglia ad una frusta ed è lunga più del doppio del corpo.
Questo pesce detto aquila di mare essendo cartilagineo ha la sua spina dorsale con tanto di ghiandola velenifera, se lo si tocca si nota che ha una pelle liscia e anche ricoperta di muco scivoloso. Oltre alla cosa ha anche due pinne laterali molto ampie e appuntite, leggermente arcuate, la cui forma ricorda delle ali falcate. Come animale è ovoviviparo questo significa che quando partorisce, troviamo delle aquile di mare già con l’aspetto degli adulti e quasi pronti a nutrirsi da adulti ovvero seguendo una dieta a base di molluschi come gli gasteropodi e i lamellibranchi, oppure a base di crostacei come granchi e paguri.
Vediamo dove possiamo incontrare questo pesce. Vive nelle acque temperate del nord Atlantico e del mar Mediterraneo, soprattutto nel mar Adriatico, sta vicino alle coste e vive a bassa profondità, nuotando spesso in prossimità della superficie. L’aquila di mare nell’Adriatico viene pescata anche se di fatto non è un pesce molto ricercato per la sua carne che risulta essere molle e viscosa, quindi non particolarmente appetibile.
Aquila di mare testabianca
Passiamo ora all’ aquila di mare uccello e andiamo a conoscere quella detta coda bianca, nel mondo scientifico nota come Haliaeetus albicilla. Si tratta di un grande uccello rapace della famiglia degli Accipitridi, diffuso in Europa settentrionale, in Europa orientale e in Asia Non è frequente incontrarne degli esemplari nei cieli ed è quindi importante conoscerla per proteggerla. La sua diminuzione di popolazione è dovuta soprattutto al degrado che subisce il suo habitat, ovvero le coste marine selvagge che ormai sono ex selvagge e attualmente sede di villaggi turistici. Anche la distruzione di boschi, paludi, foci dei fiumi e la contaminazione delle acque interne non aiuta la nostra aquila di mare a sopravvivere.
La sua lunghezza può sfiorare il metro, il piumaggio è vario e non stupitevi se vedete esemplari con capo, collo e coda più chiari, di solito è grigia sulla cervice, ha una coda piccola e bianca. Il rapace di cui stiamo parlando ha una dieta a base di pesci, di carogne di vari animali, nonché di mammiferi e rettili, li cattura di persona mentre vola, li avvista e poi plana per cacciare sfiorando la superficie del mare oppure si tuffa parzialmente.
In Europa la si può incontrare nella parte settentrionale, in particolare in Norvegia e Russia ma anche in Groenlandia, Danimarca, Svezia, Polonia e Germania. E’ più spesso “avvistabile” in Asia, mentre in Italia non la si vede più, un tempo però frequentava le coste sarde.
Aquila di mare di Steller
E’ sempre un rapace, da piumaggio intensamente colorato, con la coda, le spalle, il codione, le cosce e la fronte bianchi. Si riproduce soltanto nell’estremo est della Russia, lungo le coste e intorno alle isole dei mari di Okhotsk e di Bering, ed è particolarmente diffusa nella penisola della Kamchatka. E’ quindi un animale molto difficile da intercettare, si nutre principalmente di salmone che caccia in prima persona nei mari dove vive. Pur non essendo una specie diffusa, l’aquila di mare di Steller non è in pericolo di estinzione perché la sua popolazione è stabile, come animale è molto amato in Giappone, dove sono è chiamata O-washi.
Aquila di mare maculata
Quando sentiamo parlare di maculata dobbiamo tornare a pensare al pesce perché è quella aquila ad avere delle macchie sulla propria pelle al contrario dell’uccello che non ne mostra di evidenti.
La superficie dorsale di queste aquile di mare è di colore grigio scuro o tendente al blu ed è costellata da numerose piccole macchie bianche mente la superficie ventrale è bianca. E’ questo che porta al soprannome di maculata. Il pesce in questione è anche dotato di robusti denti per rompere facilmente le conchiglie, sulla coda ha addirittura 31 aculei veleniferi. Per riprodursi questo pesce, essendo un viviparo aplacentato, ha una gestazione che dura circa un anno al termine della quale partorisce in genere 4 piccoli, mai uno solo, ogni tanto 5. Da adulta diventa molto grande, arriva anche a raggiungere i 2 o 3 metri.
Che sia il pesce oppure il rapace, come vedete quando si parla di aquila di mare c’è qualcosa di nuovo da scoprire e, chissà, magari da avvistare in uno dei vostri prossimi viaggi nella natura che spero possiate presto fare.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Google+, Instagram
Pubblicato da Marta Abbà il 22 Settembre 2018