Ansia da separazione del cane
Ansia da separazione del cane, capita di sentirne parlare ma anche di vederne gli effetti con i nostri occhi se abbiamo uno di questi animali o frequentiamo nuclei famigliari che ne ospitano. E’ una vera e propria patologia comportamentale, non un modo di dire, e colpisce qualsiasi razza di cani, senza guardare età, sesso o origine.
Per capire che non stiamo parlando di una malattia rara, basta fare caso al fatto che, dati alla mano, di questi tempi l’ansia da separazione cane è il secondo problema comportamentale più comune. Per i cani domestici lo è ancora di più: uno su sette ne soffre. Oltre a stare male l’animale stesso, anche il padrone “paga” il prezzo di questa patologia perché tra i due si crea un rapporto di sudditanza psicologica che non può convivere con l’amore sperato tra uomo e cane.
Ansia da separazione del cane: sintomi
Si parla di ansia da separazione del cane quando l’animale è attaccato in modo evidentemente anomalo al proprietario. Quando comincia a seguirlo come un’ombra per tutta la casa, non resta mai in una stanza diversa e, se capita per caso, comincia a raspare la porta fino ad abbatterla se non lo si va a liberare.
Quando il nostro amico a quattro zampe soffre di ansia da separazione, appena vede che stiamo uscendo diventa iperattivo e quando torniamo, allo stesso modo, “non sta più nella pelle”, come se fossimo stati via un mese intero.
Ci sono sintomi anche più sgradevoli per l’ansia da separazione del cane, quelli distruttivi. Un animale che non vuole che usciamo di casa, può anche distruggere oggetti oppure urinare in casa. Questi due comportamenti possono anche significare altro, per cui meglio, se li si nota, rivolgersi ad un veterinario che possa fare una diagnosi precisa. Perché l’ ansia da separazione del cane è un disturbo comportamentale e non un modo di fare qualsiasi, che è “questione di carattere”.
Ansia da separazione nel cane: cause
Se pensiamo che l’ansia da separazione del cane sia dovuta a un passato difficile, a traumi infantili, abbandoni, distacco precoce dalla madre, bruschi cambiamenti, ce la stiamo raccontando. Tutto questo non centra nulla con la patologia comportamentale che stiamo analizzando, che deriva solo e soltanto da uno scorretto rapporto sociale creatosi tra cane e proprietario. Ciò significa che si può risolvere il problema e che tocca a noi, con l’aiuto del nostro amico peloso, farlo.
Molto spesso alla base dell’ansia da separazione del cane c’è un eccesso di attenzioni. Se lo abbiamo tenuto troppo con noi, abbiamo interagito in modo esagerato, fatto giocare 24 ore su 24 e portato a spasso ad ogni piè sospinto, l’animale può aver sviluppato una idea tutta sua di relazione cane-padrone che con il tempo non può restare uguale. E allora, ecco l’ansia da separazione.
Per questo, quando arriva un cane nella nostra famiglia, è bene fare in modo che durante la giornata ci siano momenti in cui non si è fianco a fianco. Magari il cane va e viene dalle stanze, noi usciamo e rientriamo ogni tanto anche senza cane e guinzaglio.
Se abituiamo il nostro amico a vederci sempre e ad avere sempre la nostra attenzione, lui diventa dipendente e ci vede come “idolo”. Appena non siamo con lui, può disperarsi, distruggendo oggetti, abbaiando incessantemente e soprattutto soffrendo molto.
Ansia da separazione del cane: esercizi
Se vogliamo fare qualcosa di utile per l’ansia da separazione del cane, evitiamo di sgridarlo quando assume un comportamento distruttivo, non farebbe che innescare un circolo vizioso infinito. E’ invece necessario fare un passo indietro e ragionare per impostare un rapporto uomo-cane senza concentrarsi su un singolo sintomo.
Ecco alcuni consigli per agire al meglio: tornando a casa ignoriamolo per almeno 20 minuti e facciamo lo stesso prima di uscirne, interagiamo quando è calmo e non diamo attenzione quando ci segue ovunque. Quando è tranquillo e non ci perseguita premiamolo e portiamolo a fare almeno mezz’ora di passeggiata al giorno. Mai lasciare che dorma su nostro letto o sulla nostra poltrona preferita, può avere un suo posto accanto a noi ma che sia suo, di notte è meglio che, se dorme in casa, stia fuori dalla camera da letto.
Se l’ansia da separazione è così forte da non poter neanche uscire senza di lui, iniziamo ad educarlo con brevi assenze allungandole man mano e premiandolo quando non fa drammi. Una lettura per il cane che soffre di ansia, se potesse leggere, sarebbe: “Non mi piace stare solo: come prevenire e affrontare l’ansia da separazione del nostro cane”.
Ansia da separazione del cane: fiori di Bach
Come specificato, l’ansia da separazione del cane deriva da un rapporto scorretto tra lui e il padrone, cosa che i fiori di Bach non possono certo aggiustare. E’ vero però che possono affiancare una terapia comportamentale appropriata, aiutando l’animale a stare più sereno in nostra assenza.
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Pubblicato da Marta Abbà il 26 Marzo 2017