Anoressizzanti: farmaci e rischi
Gli anoressizzanti, che siano farmaci o sostanze naturali, vanno sempre utilizzati con la massima cautela e mai assunti senza prima aver parlato con un medico specialista. Già il nome richiama ad un disturbo alimentare molto chiaramente, che miete molte vittime, sempre di più, è quindi importante non giocare con le sostanze di cui stiamo parlando, solo in vista dell’estate o sull’onda del desiderio si apparire meno “rotondetti”.
Anoressizzanti: cosa sono
Si definiscono così tutte quelle sostanze capaci di spegnere lo stimolo dell’appetito, che siano di origine chimica oppure ricavate da piante o fonti naturali. Sono utilizzati in terapia, quindi possono essere utili, ma sarà il medico a dirlo, non sono sostanza per cure “fai da te”.
Quando si tratta di farmaci, sono spesso ad azione centrale e vanno a stimolano il centro della sazietà, oppure inibiscono quello della fame, andando a potenziare l’attività dopaminergica, adrenergica e serotoninergica. Un esempio tra i più noti di anoressizzanti è quello delle amfetamine e dei loro derivati: amfetamina, metamfetamina, benzfetamina, fendimetrazina, dietilpropione, mazindolo, fentermina, fenilpropanolamina, amfepramone, dexfenfluramina.
Anoressizzanti: rischi
Non si vuole creare terrorismo su queste sostanze ma è facile prenderle sotto gamba pensando che agire sull’appetito e sul senso di fame e sazietà sia come schiacciare su una sorta di interruttore. Non è così!
Si discute spesso della reale efficacie e dell’opportunità di usare questi farmaci anti-fame nel trattamento dell’obesità, ci sono pro e contro e la comunità scientifica è divisa. Ci sono in effetti molti effetti collaterali che creano perplessità nel prescrivere anoressizzanti, se non rifiuto. Tra essi troviamo irritabilità, ansia, euforia, depressione, confusione, cefalea, insonnia, tremore, palpitazione, tachicardia e aritmia. Ora comprenderete come mai il loro utilizzo è calato negli ultimi anni, purtroppo si è anche creato un mercato nero di queste sostanze che, così diffuse, vengono assunte senza alcun criterio.
Tra le sostanze ritirate dal commercio ci sono la fenilpropanolamina, che aumenta il rischio di ictus emorragico, la fenfluramina, che aumenta il rischio di subire lesioni delle valvole cardiache, e la fendimetrazina. Quest’ultima come effetti collaterali aveva anche un’eccessiva euforia seguita da forte depressione.
Anoressizzanti: farmaci
Molti farmaci antidepressivi di uso comune hanno un effetto anoressizzante e con questo bisogna fare i conti quando li si assume, sempre sotto prescrizione.
Sono medicinali che bloccano il riassorbimento di noradrenalina, dopamina e serotonina a livello delle sinapsi del sistema nervoso centrale, e così ne potenziano il segnale. Anche i farmaci che contengono la serotonina vanno a influire sull’appetito e determinano l’insorgenza precoce del segnale di sazietà. Abbiamo meno fame, mangiamo meno, ci sentiamo sazi quasi subito senza renderci conto che non abbiamo introdotto abbastanza cibo per avere le energie necessarie per la giornata, per la vita.
Anoressizzanti: pillole
Molti dei farmaci di cui abbiamo accennato, sono in pillole, cosa che li rende anche molto comodi ed è quindi ancora più comodo abusarne. Un anoressizzante particolare è la fexaramina che, a differenza delle altre pillole dietetiche, non si immette nel flusso sanguigno ma agisce direttamente nell’intestino. Secondo alcuni specialisti questo fa sì che gli effetti collaterali siano minori ma è ancora una ipotesi. In teoria una pillola di questo farmaco dovrebbe essere come un pranzo immaginario.
Anoressizzanti: integratori
Da quando molti farmaci anoressizzanti sono stati banditi dal mercato, oltre al mercato nero, è spuntato anche un mercato, legale, di integratori che dovrebbero fare un effetto simile. Sono a base di sostanze naturali che hanno il “magico” potere di fare da anoressizzanti, anche se con una differente intensità, non essendo state create apposta per questo scopo.
Non immaginiamoci alimenti assurdi e introvabili, a togliere la fame ci sono anche tutti quelli che contengono caffeina come mate, cola, guaranà, caffè, tè lasciato a lungo in infusione, e cacao. Anche la sinefrina contenuta nell’arancio amaro toglie la fame come l’efedrina. Con questi alimenti vengono confezionati degli integratori che vanno a sopprimere l’appetito e ad influire sul metabolismo corporeo.
Anoressizzanti: erbe
Tra le sostanze naturali che hanno un effetto anoressizzante, troviamo molte erbe e piante, se non fibre, legali sul mercato ma che dobbiamo saper utilizzare con saggezza. Alcune fibre che tolgono la fame dando un senso di sazietà precoce sono crusca, guar e gomma di guar, xantano, gomma karaya, psillio, semi di psillio, agar agar, glucomannano, pectina, farina di Konjac, algina ed acido alginico, carragenina.
Alcune hanno nomi noti, altre meno ma possono trovarsi tra gli ingredienti di integratori più complessi che, assunto prima dei pasti insieme ad abbondante acqua, si gonfiano nello stomaco aumentando il senso di sazietà. E’ chiaro che poi ci risulta “naturale” mangiare meno ma “naturale” non è perché l’effetto di stomaco pieno è finto.
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Pubblicato da Marta Abbà il 9 Luglio 2018