Animali da cortile, che da una vita vivono affianco all’uomo, lo nutrono, gli fanno compagnia, testimoniano una evoluzione sociale e produttiva che non sappiamo ancora dove ci sta portando. O forse sì? Chissà. E’ vero però che con il ritorno all’agricoltura delle nuove generazioni, che l’hanno resa un po’ “4.0”, c’è anche un lieve ritorno agli animali da cortile. Vediamo quali sono e che caratteristiche hanno. E anche come “ospitarli”.
Animali da cortile: elenco
Il ritorno alla tradizione, alla terra. La fuga dalle città per andare a vivere in provincia. Sono due tendenze registrate nell’ultimo decennio, in Italia ma non solo, e che coincidono con il ritorno in voga degli animali da cortile.
Cani e gatti sono in aumento, come ospiti in casa e in giardino, ma affianco a loro troviamo anche animali diversi. Ad esempio conigli e galline, mucche e cavalli, quando possibile. E se abbiamo una fattoria anche maiali, pecore, capre. Con un laghetto, anche le anatre.
Animali da cortile ornamentali: pavoni e altre specie
Un animale da cortile inusuale ma molto apprezzato anche per il contributo estetico che da, è il pavone. Simbolo di bellezza e regalità, è presente soprattutto con le specie maggiormente diffuse, il Pavo cristatus ed il Pavo muticus, entrambi appartenenti all’ordine dei Gallinacei e alla famiglia dei Phasianidae come anche i fagiani, le quaglie, i galli e le pernici.
Il pavone si tiene in cortile, si teneva, più che altro, per le carni, oggi soprattutto per ragioni ornamentali, ragioni che hanno portato alla nascita di incroci come i Pavoni nigripennis, i Pavoni bianchi, i Pavoni pezzati ed i Pavoni Cameo. Questi animali da cortile così belli hanno dimensioni simili a quelli del pavone comune ma sfoggiano delle particolari combinazioni di colore che vanno comprendono un mix imprevedibile di tinte vivaci o più pastello. I pavoni “spalding” sono tra i più ammirevoli.
Animali da cortile: gabbie
Ci sono innumerevoli tipologie di gabbie per animali da cortile, dipende anche da quale di essi devono ospitare. Possiamo trovare molte gabbie e recinti anche prefabbricati in legno, ben fatti, in grado di durare a lungo e resistere agli agenti atmosferici. E’ importante scegliere le gabbie per animali da cortile con cura in modo che siano sicure ma anche che rispettino i diritti degli ospiti che vi devono vivere. In tal merito ci sono delle precise normative da rispettare.
Detenzione animali da cortile: normativa
Esplorando le tante occasioni in cui ci possiamo trovare ad avere un animali da cortile con noi, ci si accorge che esistono regole diverse al variare dell’ambito e dello scopo della sua detenzione.
Ad esempio per costruire un pollaio domestico è necessario capire se è possibile tenere le galline nel nostro centro abitato e in che numero, a quale distanza dal confine con la proprietà dei vicini. In generale ci sono tre diversi ambiti normativi a cui sono soggetti i pollai domestici, tanto per fare un esempio, restando all’uso familiare.
E’ necessario consultare la normativa (nazionale) riguardante il monitoraggio dello stato di salute degli animali da cortile, la normativa (comunale) su igiene e sanità pubblica e quella sempre comunale, sull’edilizia. Non scordiamoci le regole di buon vicinato e di buon senso che spesso non sono scritte ma sono molto importanti.
Animali da cortile: allevamento
Non è banale allevare gli animali da cortile e per questo ci sono persone che studiano e approfondiscono le modalità con cui farlo. Sia che si tratti di una attività lavorativa o per il sostentamento, sia di una sorta di hobby. Abbiamo a che fare con esseri viventi.
Per questo è importante sensibilizzare fin da piccole, le persone, perché sappiano riconoscere gli animali da cortile e riconoscere i loro diritti. Un ottimo inizio è con questo libro dagli 0 ai 2 anni, Animali da cortile della serie “Coccole & coccole” a 6,30 euro su Amazon.
Animali da cortile in centro abitato
Prendendo sempre il nostro esempio del pollaio domestico, per capire se possiamo inserirlo in un centro abitato dobbiamo vagliarne le dimensioni. Teniamo conto che fino a 250 volatili si può considerare sia per autoconsumo sia stabilimento produttivo di uova, oltre i 250 volatili è esclusivamente di stabilimento produttivo di uova. Detto ciò è necessario confrontarsi con la normativa nazionale ma anche con quella relativa alla salute umana, disciplinata a livello locale dai Comuni
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