Di animali che migrano, uomo compreso, ce ne sono tanti e questo fenomeno può avere tante cause per le persone mentre per gli altri spesso i fattori motivanti sono legati al clima e alla conseguente assenza di cibo (oltre all’arrivo di temperature che non si è pronti a sopportare).
Con questo articolo vogliamo andare a scoprire come si comporta la miriade di animali, e non solo di uccelli, che ogni anno in un periodo preciso, fa le valige e si sposta. Affronta un pericoloso viaggio per raggiungere una terra in cui sa che starà meglio, per lo meno finché la situazione dalle sue parti non ritorna ad essere confortevole.
Che cosa è la migrazione degli animali
Definiamo come migrazioni tutti quegli spostamenti che gli esseri viventi compiono in modo regolare, spesso seguendo le stagioni, seguendo delle rotte ben precise e non si parla di qualche chilometro ma di parecchi. Chi migra copre distanze quasi inimmaginabili da percorrere e poi rifà lo stesso tragitto all’indietro, tornando al punto di partenza. Tra le cause delle migrazioni troviamo certamente il clima ma non solo, come abbiamo detto. Andando ad indagare meglio scopriamo che ci sono animali che si spostano per cercare un luogo adatto per l’accoppiamento, per la nidificazione o per l’allevamento della prole oppure per trovare da mangiare
Prima di parlare delle migrazioni degli uccelli, quelle che più di tutte conosciamo e che forse siamo più abituati a vedere con i nostri occhi, vogliamo smascherare quelle che altri animali più insospettabili compiono, partendo dagli anfibi tra cui troviamo come esempio di migrante le rane temporarie. Queste rane pur vivendo sulla terraferma ogni anno si spostano per riprodursi e poi tornano nella propria area di origine. Ci sono anche insetti che migrano, eccome, è che sono forse troppo piccoli per accorgercene ma se ben ci pensate, si spostano e anche di parecchie migliaia di chilometri.
E’ vero che la maggior parte degli insetti alla fine della propria stagione muore, solitamente quando arriva il freddo, ma c’è qualche coraggioso che si sposta e generalmente sono gli insetti con delle ali grandi che permettono loro di coprire lunghe distanze in un tempo per lo meno accettabile. Un esempio sono le locuste che si spostano in massa quando non riescono più a trovare da mangiare. E’ a quel punto che formano dei veri e propri sciami e vanno a colonizzare intere zone, letteralmente invadendole. Lo si ha ben presente se si conoscono le disgrazie legate alla presenza di questi insetti che distruggono raccolti enormi, tanto da parlare di “invasione delle locuste”.
Se si vuol parlare di migrazioni vere e proprie, pochi sono gli esempi tra gli insetti. Possiamo citare Lepidotteri, Ortotteri, Odonati e Coleotteri ma nella maggior parte dei casi non si tratta di viaggi andata e ritorno ma di sola andata, perché il ritorno fa in tempo a compierlo la generazione successiva, quella prodotta dagli insetti che si sono mossi per primi, nella nuova terra raggiunta. Tra le pochissime specie che riesce a vivere tanto da fare avanti e indietro c’è la nota Farfalla monarca del Nord-America, che ogni inverno abbandona le zone settentrionali degli Stati Uniti per raggiungere quelle meridionali del Canada, oppure la California e il Messico. Riesce a volare per 4000 chilometri
Anche i rettili migrano eccome e se ben ci pensiamo ce n’è uno che quando migra viene anche spiato dagli uomini. Mi riferisco alle tartarughe marine che compiono coraggiosamente degli spostamenti più o meno grandi per arrivare su spiagge in cui deporre le uova e, guardate caso, sono proprio le spiagge dove loro stesse sono nate. L’aspetto magnifico di questo fenomeno, che lo rende magico agli occhi di molti turisti che si appostano apposta per vederlo, è che questi animali pur con il passare di decenni e decenni, si ricordano perfettamente la rotta per tornare nella loro terra natia e diventare madri.
Le migrazioni dei mammiferi
Finora abbiamo parlato di animali che migrano ma non di mammiferi ma non crediate che non partecipino anche loro. E’ pieno il mondo di mammiferi che si spostano da nord a sud, e non solo, per la propria sopravvivenza e quella di tutta la specie, basta farci caso. Riporteremo qui alcuni esempi giusto per rendere l’idea perché fare l’elenco completo sarebbe davvero complesso anziché noioso.
Possiamo prima però dire che la tendenza agli spostamenti è più marcata negli erbivori dalle grandi dimensioni come ad esempio i caribù che attraversano la tundra artica dell’America Settentrionale o gli gnu che si spostano all’interno del continente africano dove a spostarsi ci sono anche gli elefanti, in cerca di cibo dopo aver fatto terra bruciata dei pascoli in cui vivono. Certo non sono molto veloci per cui non si può parlare di migrazioni annuali o stagionali ma forse di veri e propri spostamenti, non sempre andata e ritorno, e che avvengono in tempi molto lunghi.
Un altro tipo di migrazione di mammiferi che possiamo osservare sono quelle che avvengono nelle zone di montagna, verso la primavera. Quando le temperature infatti si scaldano un pochino, allora cosa accade? Che la flora rinasce e gli animali accorrono ad approfittarne per cibarsene, spostandosi ad alta quota. In inverno ovviamente accade il contrario.
Tra i mammiferi migranti, negli oceani troviamo anche i grandi cetacei (balene, balenottere e megattere) che si spostano dai mari tropicali a quelli artici ed antartici non tanto per le temperature quanto per inseguire il krill, il plancton di cui si nutrono. Poi tornano in acque tropicali per riprodursi però.
Quando migrano gli animali in Italia
In Italia possiamo assistere sia alla migrazione sui monti, dalle cime alle valli, sia alle migrazioni intercontinentali che coinvolgono soprattutto l’Africa. Sono infatti numerosi tra gli animali che migrano gli uccelli che prendono il volo dalla nostra penisola e raggiungono le coste africane per trascorrere lì la stagione più fredda, aspettando che il nostro clima mediterraneo possa regalare di nuovo delle buone giornate di sole e caldo.
In primavera, ad esempio, tra i primi ad arrivare in Italia ci sono uccelli come il biancone e le marzaiole, ma anche le celebri rondini e i rondoni, assieme alle upupe, e poi l’albanella minori e le cicogne bianche. Quando fa un po’ più caldo arrivano altre ondate migratorie composte soprattutto da diversi aironi, sterne e gabbiani a quote basse e il merlo dal collare o gracchio, l’aquila reale a quote alte mentre nelle zone costiere troviamo i limicoli e gli uccelli di palude.
In estate arrivano in Italia invece uccelli come il merlo, il cardellino, le cince, la capinera e il verdone, che iniziano a riprodursi verso febbraio e più tardi volano verso la nostra penisola idealmente incrociando uccelli di palude e uccelli acquatici che si dirigono invece in Africa. Quando arriva l’autunno ci sono poi altre specie che, arrivate precedentemente in Italia, tornano a prendere caldo in Africa tra cui rondini, balestrucci, cicogne e diversi altri rapaci. Insomma come avrete compreso c’è un bel via vai tra Italia e Africa se si guardano gli uccelli migratori ma non solo.
Il nostro Paese registra in inverno gli arrivi dal Nord Europa, di tutte quelle specie artiche preferiscono il nostro morbido clima, per lo meno nei mesi che vanno da novembre a febbraio. Come non comprenderli? Tra questi troviamo l’anatra, la folaga, il cormorano, la pulcinella di mare e anche stercorari, sule, strolaghe, le gallinelle d’acqua, la beccaccia.
Elenco degli animali che migrano
- Allodola
- Anguilla
- Assiolo
- Balena grigia
- Balenottera comune
- Beluga
- Capodoglio
- Caribù
- Cetacei
- Cicogna bianca
- Cigno
- Codirosso
- Corvo comune
- Elefante
- Farfalla monarca
- Foca grigia
- Gabbiano glauco
- Gnu
- Lemming
- Libellula
- Locusta
- Martin pescatore comune
- Megattera
- Merluzzo dell’artico
- Pinguino imperatore
- Quaglia
- Rondine
- Rondini
- Salmone
- Squalo balena
- Sterna artica
- Tartaruga verde
- Tonno
- Usignolo
- Vanessa io
- Verdesca
- Zebra
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