Anagallide o Mordigallina: pianta florescente infestante
L’anagallide, nota anche con il nome di Mordigallina, possiamo trovarla anche a due passi da casa. In Italia è una pianta molto comune, la possiamo cercare nei campi coltivati oppure nei luoghi erbosi, nei vigneti o nei frutteti, ai lati delle strade o in riva al mare se ci sono delle parti sabbiose.
La parte preziosa è quella aerea che ha delle preziose proprietà curative che stiamo per scoprire. Perché funzioni è necessario coglierla nel momento giusto ovvero non in primavera ma quando inizia la sua fioritura, nel mese di giugno. Con delicatezza si va a recidere al colletto e se ne conservano le foglie facendole essiccare e custodendole in strati sottili in un luogo ombreggiato e areato.
Caratteristiche dell’Anagallide
Appartenente alla famiglia delle Primulaceae, l’anagallide è una pianta che è nota con nomi molto diversi al variare della regione italiana in cui la si va a cercare quindi magari in questo momento state leggendo di una pianta che conoscere già benissimo ma per cui usate un altro termine. Tra i suoi soprannomi più comuni da Sud a Nord troviamo mordigallina, gallinella, centocchio rosso, erba canarina e erba peguana in Liguria, pavarina in Veneto, morsellina in Abruzzo, morviglina in Campania e crisciuneddu in Sicilia.
Al di là del nome che le si dà essa mostra delle caratteristiche molto chiare e facili da individuare. E’ una pianta erbacea annuale o talvolta biennale che mostra dei fusti ascendenti a sezione quadrata con rari nodi e da cui partono delle foglie riunite in gruppetti di tre o quattro. Hanno la superficie glabra ma piena di puntini rossicci, hanno una forma ovale e un po’ a punta. Ci sono anche i fiori che spuntano appunto in piena estate in cima ad un peduncolo che a sua volta cresce all’ascella delle foglie. Hanno un colore molto appariscente, possono tendere al blu oppure al rosso ma in entrambi i casi aspettatevi un colore molto acceso. I fiori sono a calice con 5 sepali e una corolla di 5 petali saldati alla base. Lasciano poi spazio a frutti che racchiudono al loro interno in una capsula sferica i preziosi semi, neri oppure marrone scuro oppure nero. Quando sono maturi la capsula di apre e i semi si spargono nel vento e a terra.
Anagallis Arvensis: proprietà
Le principali proprietà dell’anagallide sono quelle bechiche, espettoranti, astringenti. Contiene anche importanti principi attivi come le saponine che hanno un effetto fortemente irritante per le mucose e un forte potere emolitico quindi una considerevole tossicità. Per questi motivo la pianta in oggetto deve essere utilizzata solo sotto stretto controllo medico e non bisogna mai abusarne bensì assumerne la corretta dose usando la massima cautela.
Non è una novità che l’anagallide possa creare dei problemi di salute, è cosa nota da secoli e ci sono anche delle credenze popolari ad essa legate come ad esempio quella che narra come i piccoli uccelli utilizzino i semi di questa pianta per avvelenare i loro piccoli quando e se vengono a contatto con l’uomo passandoli nei loro becchi che spuntano dalle gabbie dove di trovano imprigionati. E’ tutto da dimostrare ma questa voce ci conferma che è da tempo che l’uomo sa di dover essere prudente con questa pianta.
Non per questo dobbiamo rinunciare al suo utilizzo, ad esempio come sedativo della tosse e blando espettorante oppure come stimolante sulla circolazione venosa periferica, un vero problema in caso di gambe gonfie e affaticate. L’anagallide può essere assunta per uso interno oppure esterno. Nel primo caso si prendono le foglie e si prepara ad esempio un infuso di 1 grammo per 100 ml, per un totale di due piccoli cucchiai ogni giorno. Funziona per curare la tosse. L’uso esterno è rivolto soprattutto alle gambe e ai piedi che se sono gonfi o affaticati possono essere curati con pediluvi preparati con 5 mg di foglie essiccate per 100 ml di acqua stando attenti a non frizionare e a non far entrare in contatto il liquido con delle zone della pelle casomai frizionate.
Significato mordigallina
Mordigallina è uno dei nomi con cui spesso viene chiamata questa pianta con riferimento agli effetti tossici che ha sulle galline. Diversa origine hanno gli altri nomi che mettono in luce altri suoi aspetti. Ad esempio Anagallide deriva dal greco “anagelao” che significa “scoppiare dal ridere”. Questo ci ricorda che alcuni attribuiscono alla pianta delle proprietà esilaranti tanto che si dice portasse benessere e serenità. Sembra che fin dal I secolo d.C. fosse considerata un’erba officinale preziosa per curare la follia e la malinconia.
Nel nome scientifico di Anagallia Arvensis troviamo un omaggio a Lisimaco, medico greco dell’antichità, “arvensis” perché il suo habitat è quello campestre. Il termine “Centonchio” deriva invece dal latino ‘Centunculus’, un panno costituito da un insieme di stoffe differenti, che veniva chiamato ‘Centone’. In Inghilterra possiamo sentirla indicare anche come “barometro del povero” e questo perché i suoi fiori non si schiudono nelle giornate piovose e anticipano la chiusura delle loro corolle, quando il sole è oscurato.
Pubblicato da Marta Abbà il 3 Novembre 2020