Ammonio alto: valori e malattie correlate

ammonio alto

Se di recente hai eseguito un esame per verificare l’ammoniemia, ti aiuteremo a interpretare i risultati delle analisi.

Con il termine ammoniemia si indicano i livelli di ammonio nel sangue o nelle urine. Prima di fare il prelievo per verificare i livelli di ammonio (ammoniemia) bisogna osservare un digiuno di almeno 8 ore. In questo lasso di tempo è ammessa l’assunzione di una modica quantità di acqua. 

Come ci finisce l’ammonio nel sangue? L’ammonio (formula chimica NH3) è il prodotto finale del metabolismo delle proteine. Si forma per azione dei batteri della nostra flora intestinale e per idrolisi della glutammina (un amminoacido) nei reni. Se le analisi hanno messo in evidenza un livello di ammonio alto è di fondamentale importanza consultare il proprio medico di fiducia. Quando i valori di ammonio sono elevati si parla di iperammoniemia.

L’ammonio libero è molto tossico per il sistema nervoso centrale. In un organismo efficiente, è il fegato a processare l’ammonio e convertirlo in urea espulsa poi con le urine.

Ammonio alto: quali malattie?

Come premesso, prima di giungere a conclusioni affrettate è importante consultare un medico che possa analizzare l’intero quadro clinico. L’ammonio elevato, cioè l’aumento dell’ammonio nel sangue è correlato a diverse situazioni. Non è un caso che l’ammoniemia è un test generalmente prescritto in caso di sospetto di:

  • Insufficienza epatica fulminante
  • Cirrosi epatica
  • Sindrome di Reye
  • Emorragia gastrointestinale
  • Infezioni gastrointestinali con distensione e stasi
  • Malattie che interferiscono con il ciclo metabolico dell’urea
  • Patologie che interferiscono con i cicli correlati al metabolismo proteico e al ciclo dell’urea

valori normali, cioè gli standard di riferimento vedono livelli di ammonio nel sangue compresi tra 11 – 48 µMol/L nella donna e 15 – 55 µMol/L nell’uomo. I valori di riferimento possono cambiare in base all’età e anche in base alle standardizzazione del centro clinico che ha eseguito il prelievo.

Cosa fare e a chi rivolgersi?

Tu non puoi fare altro che rimetterti al parere del medico curante. In genere, il medico interviene sulla causa che ha scatenato l’aumento dei valori di ammonio.

E’ difficile anche rispondere alla domanda “a quale medico rivolgersi?” in quanto dipende dalla causa che ha innescato l’iperammoniemia. In genere, il nefrologo è lo specialista indicato in caso di malattie che interferiscono con il ciclo dell’urea a livello renale.

In altri casi potrebbe essere opportuno a un gastroenterologo o a un gastroenterologo epatologo. In rari casi potrebbe essere opportuno rivolgersi a un immunologo o un reumatologo in caso di una malattia autoimmune che ha aggredito il fegato.

Gli esami ematochimici possono darti un’indicazione più corretta. Gli esami di routine possono già evidenziare una possibile epatopatia anche in assenza di epatomegalia all’esame dell’addome.

Altri esami del sangue che potrebbero essere prescritti dallo specialista sono: l’amminoacidogramma plasmatico, dosaggio degli amminoacidi urinari e dell’omocitrullinemia plasmatica e urinaria. Con gli opportuni esami, il medico sarà in grado di effettuare una diagnosi o richiedere accertamenti più precisi. Purtroppo l’ammonio alto può essere una condizione anche di alcune rare malattie genetiche.

Trattamento

E’ di fondamentale importanza l’intervento del medico perché il trattamento dell’iperammoniemia deve essere eseguito immediatamente, ancora prima di ottenere una diagnosi.

La scelta del trattamento va eseguita in base ai livelli di ammonio rilevati, ma anche in base ad altri dati come la storia medica del paziente e la sua età.

Un tempo per curare l’iperammoniemia venivano prescritti aminoglicosidi che sono però stati identificati come nefro ed ototossici, specialmente in terapia cronica.

Un farmaco che resta invece efficace e insostituibile è la Rifaximina che non essendo un aminoglicoside, ma un’ansamicina, non presenta gli effetti collaterali dei farmaci aminoglicosidi, né altri in quanto non assorbita dal tratto gastro-enterico.

La Rifaximina, inoltre, presenta uno spettro d’azione molto più ampio (Gram+, Gram-, aerobi e anaerobi).

Dal punto di vista della dieta, in caso di ammonio alto è importante evitare legumi e carne rossa e prediligere verdure, carboidrati e un’alimentazione ipoproteica.

In casi più gravi (cirrosi epatica acuta o cronica) il medico potrebbe consigliare un clistere atto a svuotare l’intestino così da evitare l’assorbimento e la messa in circolo dell’ammonio nel sangue.

Ammonio basso

Un aumento dei valori di ammonio nel sangue si riscontra in caso di epatopatie acute e croniche, coma diabetico e uremico, scompenso cardiaco… e nelle malattie elencate in precedenza. Al contrario, una diminuzione dei valori normali di ammonio nel sangue (ipoammoniemia) si riscontra in caso delle seguenti condizioni:

  • Morbo di Simmonds
  • Dieta ipoproteica
  • Iperornitinemia

Anche l’uso di alcuni farmici può causare una diminuzione dei livelli normali di ammonio nel sangue (lattulosio, neomicina, kanamicina, L-dopa…).

Provetta per esami del sangue

Curiosità da laboratorio: la provetta usata per l’ammoniemia è generalmente una provetta impiegata in ambito delle analisi di urgenza.

Ha un tappo lilla a tinta trasparente (provetta t.lilla trasparente EDTA 4 cc), assolutamente da non confondere con la provetta a tappo rosa da 6 cc o a tappo lilla trasparente da 4 o 2 cc, quest’ultima usata per gli esami più comuni come emocromo, ves, eritroblasti…!

Pubblicato da Anna De Simone il 3 Gennaio 2019