Alto Adige ed ecosostenibilità sono un binomio sempre più stretto grazie alla lungimiranza della popolazione e degli imprenditori locali che hanno da tempo capito l’importanza di preservare il loro territorio e la qualità dei loro prodotti.
In Alto Adige le nuove tecnologie sono utilizzate al servizio dell’ambiente e non si ha paura di investire in progetti importanti, ben sapendo che i ritorni a livello di “bene comune” ma anche a livello di “introiti monetari”, compenseranno ampiamente gli sforzi profusi.
Nei giorni scorsi ho quindi raccolto con piacere l’invito di IDM Südtirol-Alto Adige (Innovation, Development e Marketing Sudtirolo – Alto Adige) per trascorrere 3 giorni in Alto Adige a scoprire personalmente alcune delle eccellenze nell’ambito dell’ecosostenibilità.
Mobilità ecosostenibile in Alto Adige
Il buon esempio in ambito di mobilità ecosostenibile arriva anche dalla stessa IDM che per gli spostamenti del proprio staff utilizza auto alimentate a idrogeno, per la precisione 10 autovetture Hyundai ix35 Fuel Cell.
Nel mio soggiorno ho provato a guidare una di queste autovetture e sono rimasto decisamente colpito dall’assoluta silenziosità e da un motore capace di garantire un buono spunto e un’ottima esperienza di guida. Il tutto a emissioni zero in quanto il tubo di scarico emette esclusivamente vapore acqueo!
L’autonomia della Hyundai ix35 Fuel Cell alimentata a idrogeno è di circa 500 Km e al momento l’unica stazione di rifornimento attiva in Italia si trova a Bolzano.
Per vedere la Hyundai ix35 Fuel Cell in azione vi propongo questo video ufficiale della casa madre:
L’idrogeno utilizzato come combustibile viene prodotto attraverso un processo di elettrolisi utilizzando interamente energia da fonti rinnovabili e stoccato sotto forma di gas.
La stazione di rifornimento situata nei pressi dell’uscita del casello di Bolzano Sud, presso il parcheggio “Firmian”, è gestita dalla società H2 South Tyrol, e oltre a rifornire le vetture messe a disposizione delle aziende locali tramite noleggio, è a disposizione anche per autovetture “esterne” che possono rifornirsi previa prenotazione telefonica e identificazione (orari di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 19). La durata del rifornimento è di 3 minuti nel caso delle vetture e di 15-20 minuti nel caso degli autobus di linea.
Energia ecosostenibile in Alto Adige
Il progresso della tecnologia sta rendendo sempre più efficienti gli impianti per generare energia pulita sfruttando il sole e il vento ma in Italia la prima fonte pulita di energia è l’acqua, il cui potenziale è sfruttato tramite centrali idroelettriche.
Per salvaguardare l’ambiente e gli abitanti è però di fondamentale importanza la modalità di costruzione delle centrali idroelettriche che dovrà considerare elementi come l’impatto paesagistico, l’economicità di esercizio e il rispetto di tutte le normative in materia di sicurezza.
La nuova Centrale idroelettrica del Rio di Riva è un esempio virtuoso che ha considerato tutti questi aspetti, come ho potuto apprezzare nel corso della mia visita che ha avuto una guida d’eccezione, il Signor Toni Innerhofer, presidente della TEWAG Azienda Elettrica Campo Tures SpA, società consortile incaricata dell’esercizio della centrale, ma soprattutto la persona che ha dedicato buona parte della sua vista alla realizzazione di questo progetto, che ha richiesto di superare tutti gli scogli della burocrazia nel corso di circa 20 anni!
Una volta avute tutte le approvazioni, la nuova centrale Rio di Riva è stata costruita in 18 mesi a fronte di un investimento di circa 20 milioni di Euro, comprensivi di tutte le opere di compensazione e integrazione ambientale.
Oggi la centrale produce una media annua di 64 milioni di kWh con una potenza nominale media di 8.841,95 kW e una potenza efficiente di 18.000 kW.
Tra gli aspetti della centrale che più mi hanno colpito vi segnalo la completa automazione dell’impianto: la centrale produce energia in modo totalmente automatizzato, senza richiedere la presenza di personale sul posto. Il monitoraggio viene effettuato in remoto con un sistema che segnala eventuali malfunzionamenti.
La centrale di Rio Riva è perfettamente integrata nell’ambiente: le tubature che convogliano l’acqua verso la centrale sono completamente interrate e l’edificio della centrale appare così:
con tanto di tetto ricoperto d’erba che la rende quasi invisibile dall’alto.
Accanto al nuovo edificio si è deciso di mantenere anche il vecchio edificio che sarà trasformato in un museo. La storia della centrale è infatti molto interessante anche per quanto riguarda i progetti proposti nel corso degli anni che per fortuna sono stati respinti dalla popolazione locale in quanto prevedevano la costruzione di un serbatoio stagionale con la conseguente necessità di trasferire parte della popolazione residente e di deturpare il paesaggio.
Oggi invece la vista che possiamo godere da Riva di Tures è ancora quella che potete vedere anche voi nella foto che ho scattato nei giorni scorsi e che ho utilizzato come immagine di apertura di questo articolo: un paradiso che si commenta da solo! :-)
A poche centinaia di metri dalla centrale idroelettrica Rio Riva ho avuto l’opportunità di visitare anche la struttura che ospita i due grandi serbatoi di acqua potabile dedicati a servire il Comune di Campo Tures, ognuno di forma rettangolare con pianta 20 x 10 metri.
In questo periodo una sola delle due grandi cisterne era piena mentre l’altra era in una fase di pulizia, in attesa di essere nuovamente riempita per i mesi estivi quando l’affluenza di un elevato numero di turisti fa crescere il fabbisogno di acqua potabile.
Anche in questo caso, l’edificio, articolato su 3 piani è quasi completamente interrato minimizzando l’impatto sull’ambiente circostante.
Impressionante il livello di limpidezza dell’acqua tale da renderla quasi “invisibile” guardando il serbatoio pieno dall’alto!
Ecoturismo in Alto Adige: trekking alle cascate Riva di Tures
A pochi Km di distanza non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di andare a vedere lo spettacolo delle cascate di Riva di Tures: si tratta di tre cascate che è possibile ammirare da un sentiero immerso nei boschi e ben segnalato, adatto anche a chi non è particolarmente allenato.
Ecco uno dei “selfie” che mi sono scattato … :-)
Turismo ecosostenibile in Alto Adige
La sostenibilità dell’offerta turistica di una regione non può prescindere dall’ecosostenibilità degli hotel e nel mio soggiorno ho avuto modo di conoscere i responsabili di tre strutture decisamente virtuose: l’hotel Drumlerhof e il Designhotel Feldmilla, a Campo Tures e il Bio Vitalhotel Theiner’s Garten a Gargazzone.
Per presentare a dovere tutte le caratteristiche e i punti di forza di queste strutture avrei bisogno di un articolo dedicato a ognuno di esse ma cercherò di sintetizzarvi qui di seguito i punti che maggiormente mi hanno colpito.
Stefan Fauster, proprietario dell’hotel Drumlerhof è nato in un piccolo maso a Signat sul Renon dove i suoi genitori gli hanno insegnato ad utilizzare sempre con criterio le risorse. E questa stessa attenzione a evitare ogni spreco e a lavorare in modo etico le ritroviamo in ogni aspetto del suo hotel.
Il lavoro di Stefan e della sua famiglia si ispira ai principi dell’economia del bene comune, basata su tre valori portanti: dignità umana, sostenibilità ambientale e giustizia sociale.
E così ogni membro della famiglia preleva dall’attività dell’hotel un equo compenso e reinveste tutto il resto nel perseguimento dei tre valori portanti: i dipendenti ricevono uno stipendio equo, i fornitori sono selezionati sulla base dell’attenzione alla qualità dei prodotti e alla sostenibilità di tutto il ciclo produttivo, i piatti proposti sono creati con prodotti locali, in massima parte a Km zero, assicurandosi che gli animali da cui derivano i cibi abbiano potuto condurre una vita dignitosa in mezzo alla natura e alimentati con cibi naturali.
Un ulteriore iniziativa di Stefan è il “bilancio del bene comune”, realizzato con il supporto di “Terra Institute”, in cui sono certificate tutte le pratiche virtuose effettivamente messe in atto al Drumlerhof.
Il “bilancio del bene comune” si articola in una matrice che rapporta 5 valori cardine:
1) Dignità dell’essere umano
2) Solidarietà
3) Ecosostenibilità
4) Equità sociale
5) Cogestione democratica & trasparenza
con i diversi portatori di interesse come:
1) Fornitori
2) Finanziatori
3) Dipendenti e titolari
4) Prodotti e aziende partner
5) Contesto sociale (popolazione, generazioni future e natura a livello globale)
attribuendo un punteggio e uno score percentuale in ogni corrispondenza.
Infine sono stati individuati una serie di criteri negativi relativi a valori e portatori di interessi che determinano una diminuzione del punteggio.
In questo modo si crea un documento che evidenzia punti di forza e punti di debolezza su cui sarà possibile concentrare gli sforzi.
Oltre alle pratiche che stanno per fortuna diventando sempre più comuni in merito a raccolta differenziata dei rifiuti e di riciclo, Stefan è attento anche a prevenire l’inutile creazione di rifiuti e sprechi utilizzando anche parti di cibi che non sono semplici da cucinare ma che possono dare risultati di qualità e gusto altrettanto pregevoli.
Gran parte degli ingredienti dei piatti proposti al Drumlerhof, in particolare frutta e verdure, arrivano dal maso di proprietà a Signato, sull’altipiano di Renon, dove Stefan è nato. Le uova arrivano da una fattoria situata a poche centinaia di metri e dove le galline crescono libere in prati all’aperto.
Per quanto riguarda le suite e le camere, il legno è l’elemento naturale dominante. Per assicurare il relax degli ospiti, al terzo piano sono presenti una SPA con sauna, biosauna, sala relax e sale massaggi; al quarto piano, sul tetto, è possibile immergersi in una vasca idromassaggio con vista spettacolare sui boschi circostanti e sul castello di Campo Tures.
Il Designhotel Feldmilla di Campo Tures è il primo hotel clima neutrale dell’Alto Adige. Questo prestigioso risultato è stato ottenuto dalla famiglia Leimegger, che gestisce l’hotel, attraverso un percorso iniziato nel 2011, in collaborazione con l’agenzia della protezione ambientale “climate partner” di Monaco. Il primo passo è stato quello di calcolare la carbon footprint dell’hotel, per individuare le aree più critiche su cui intervenire. Sono così stati analizzati vari ambiti dell’hotel: produzione di energia, ciclo di acquisto dei prodotti alimentari, anche per quanto riguarda i fornitori, materiali di consumo e impronta ecologica dei collaboratori e dei proprietari.
Tra le eccellenze del Feldmilla in ambito energetico, una voce particolarmente importante è quella relativa alla generazione di energia tramite una propria centrale idroelettrica e alla generazione dell’energia necessaria al riscaldamento grazie all’allacciamento all’impianto a biomasse del comune di Campo Tures. In questo modo la maggior parte delle emissioni prodotto vengono neutralizzate direttamente. Per la parte restante il Feldmilla si è impegnato a neutralizzarle attraverso la partecipazione a un progetto climatico in Guatemala.
Il Feldmilla ha messo in atto accorgimenti per garantire un’elevata qualità dell’aria anche all’interno delle proprie camere: per raggiungere questo obiettivo la famiglia Leimegger si è rivolta al “Clean air forum“, un’associazione che promuove l’edilizia eco-sostenibile con un obiettivo dichiarato: rilevare in una stanza d’albergo meno di un milligrammo per metro cubo (< 1 mg/m3) di composti organici volatili.
Anche il Designhotel Feldmilla, come il Drumlerhof, ogni anno redige il bilancio del bene comune di cui ho trattato poco sopra.
Il Feldmilla propone ai suoi ospiti trattamenti benessere di vario tipo che potranno rilassarsi in piscina, nelle saune e nelle zone relax con letti di fieno e pino cembro oltre che con massaggi offerti utilizzando esclusivamente prodotti bio.
Il Bio Vitalhotel theiner’s garten è invece situato a Gargazzone, a circa 30 Km da Bolzano ed è un’altra eccellenza di ecosostenibilità in Alto Adige, tanto da aver ricevuto il sigillo di qualità ClimaHotel, assegnato sulla base di tre pilastri portanti della sostenibilità: Ecologia, Economia e Aspetti socio-culturali.
Tra i punti di forza del Theiner’s Garten è importante segnalare il Berghof, il Giardino della Natura, il maso certificato Demeter gestito da Ingo Theiner e dalle precedenti tre generazioni della sua famiglia, sulla base dei principi dell’agricoltura biodinamica.
Dal Berghof provengono così la frutta deliziosa e i diversi tipi di verdure proposte agli ospiti del theiner’s. Nei frutteti del Bergerhof sono coltivate otto varietà di mele nonché albicocche e susine. Quando i frutti sono maturi possono essere colti e assaggiati dagli ospiti direttamente dall’albero! Verso la fine di luglio maturano le pesche e le prime mele. Le ultime mele possono essere raccolte fino alle ultime settimane di ottobre.
Stefan Hütter, responsabile marketing del theiner’s gartner mi ha poi raccontato alcune delle altre eccellenze della struttura tra cui spicca il sistema costruttivo utilizzato per la parete frontale dell’hotel e per le pareti delle camere: si tratta del sistema brevettato Soligno, che permette di costruire pareti in legno senza utilizzare colle e composti del ferro.
Per l’intonaco delle pareti si è utilizzato un particolare rivestimento in argilla che permette di regolare in modo ottimale l’umidità delle camere.
Il costante obiettivo è stato puntare al “top” per ogni elemento e così si è pensato a un particolare sistema di insonorizzazione per le camere così da azzerare ogni rumore e assicurare un sonno ideale.
Entrando in una delle camere del theiner’s noterete l’assenza di cavi e l’assenza di televisori (comunque disponibili su richiesta): tutte scelte effettuate per ridurre anche l’inquinamento elettromagnetico. Per lo stesso motivo la connessione a Internet è disponibile dalle camere via cavo ma non via wi-fi.
Per il benessere dei propri ospiti il theiner’s propone una piscina (metà al coperto e metà all’aperto!) costruita in acciaio inox, così da evitare materiali di tenuta contenenti PVC, una sauna, una biosauna, vasche di reazione e sale relax.
Una vita sana non può prescindere da attività fisica e movimento e così il theiner’s offre ai suoi ospiti un’ampia scelta di attività sportive: palestra, corsi di yoga, trekking con guida e biciclette a noleggio.
Come avrete probabilmente già dedotto dalla foto qui sopra io nei giorni scorsi ho optato per un bel giro in bicicletta così da poter visitare un’altra struttura molto interessante la Naturbad – piscina naturale di Gargazzone passando accanto agli splendidi meleti della zona (prometto che la foto ritrae solo il gesto di cogliere ma non ho rubato nulla! :-)
La piscina naturale di Gargazzone è un ecosistema molto simile a un lago naturale destinato al relax dei residenti e dei turisti.
La pulizia dell’acqua è il risultato della combinazione di piante acquatiche, fitoplancton e zooplancton, scambio dell’acqua del laghetto mediante filtri vegetali e interventi di cura e manutenzione manuale o meccanica. Nessun disinfettante chimico o cloro viene utilizzato.
Il laghetto ospita diversi tipi di libellule che sono state scelte come logo della struttura oltre a rane e bellissime piante acquatiche.
Il biglietto giornaliero ha un costo di 6,5 Euro per gli adulti e di 3 Euro per i bambini fino a 13 anni. Il giorno del proprio compleanno si entra gratis!
La Naturbad comprende un campo da beach volley, un bar – ristorante e due campetti per giocare a calcio.
Per maggiori informazioni sulla piscina naturale di Gargazzone potete visitare il sito ufficiale
Con la visita della piscina naturale di Gargazzone si è concluso il mio viaggio in Alto Adige: per tornare a Milano, ovviamente, all’insegna della mobilità sostenibile, ho utilizzato il treno! :-)
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