Allocco degli Urali: dove trovarlo in Italia, alimentazione, habitat, riproduzione, verso e cose da sapere sulla specie Strix uralensis.
L’allocco degli Urali (Strix uralensis) è un rapace notturno della famiglia Strigidae. E’ molto diffuso nell’Europa Nord-Orientale ma, con una paziente ricerca, può essere avvistato anche qui in Italia.
Allocco degli Urali: dimensioni e caratteristiche
Dimensioni: presenta un’apertura alare tra 105 e 116 cm. Un peso che può oscillare tra i 500 e i 1.300 g e una lunghezza di circa 60 cm.
Non è presente dimorfismo sessuale: maschio è femmina presentano lo stesso piumaggio. Generalmente il maschio tende a essere più piccolo e più leggero della femmina.
Da un occhio poco esperto può essere confuso con l’allocco comune, quali sono le differenze? L’allocco degli Urali presenta una coda più lunga e dischi chiari, inoltre, per il suo piumaggio è considerato una della specie più eleganti, complice il caratteristico ciuffo di piume che circonda capo e collo.
Ne esistono diverse sottospecie: la sottospecie liturata è presente nell’area occupata dell’ex Unione Sovietica fino alla Siberia occidentale, alla Polonia e alla Bielorussia. Nell’Europa centrale, Italia compresa, è presente la sottospecie macroura.
Secondo la classificazione del Congresso ornitologico internazionale, le due sottospecie citate non sono le uniche. Una sottospecie dal piumaggio più pallido, che vive in Russia, è nota come Strix uralensis Pallas uralensis, un’altra sottospecie dal piumaggio caratteristico è la Strix uralensis fuscescens.
Allocco degli Urali: alimentazione e comportamento
La dieta di questo allocco è basata soprattutto su piccoli mammiferi (roditori, arvicole, toporagni del genere Sorex…) che sono abbondanti nel suo habitat naturali. L’allocco degli Urali cattura e si nutre anche di uccelli (piccoli merli, piccioni, ghiandaie…) e anfibi. L’alimentazione degli allocchi è molto variegata: in caso di carestie, l’allocco degli Urali non si risparmia e può arrivare a predare anche nei pressi delle abitazioni di campagna.
Il suo temperamento è leggermente aggressivo: può aggredire anche gli altri uccelli rapaci e può diventare aggressivo anche nei confronti dell’uomo che si avvicina al suo nido.
Allocco degli Urali: riproduzione e nido
La specie Strix uralensis prepara il suo nido in cavità degli alberi oppure sfruttando nidi abbandonati di altri rapaci. Generalmente il nido ha un’altezza dal suolo compresa tra i 4 e 20 metri.
Questo uccello rapace può fare il nido nelle fessure di rocce, nel terreno di pendii ripidi, tra le radici di alberi che crescono su suoli scoscesi… Nel nido depone 3 – 4 uova, e la nidificazione avviene una sola volta all’anno.
La cova (incubazione) dura 27-29 giorni. E’ eseguita esclusivamente dalla femmina (al contrario di ciò che avviene con gli aironi e altri uccelli acquatici) mentre il maschio caccia il cibo. Se il maschio procaccia il cibo, è la femmina la responsabile della gestione delle risorse e della ripartizione del cibo tra i piccoli schiusi.
I pulcini lasciano il nido dopo un mese ma imparano a volare solo dopo 5 settimane, tornando, di tanto in tanto, a dormire nel nido. Diventano indipendenti dopo 45 giorni.
Negli anni di carestia, l’allocco urale non si riproduce o riesce a portare avanti solo un pulcino.
Allocco degli Urali in Italia
Dove vive l’allocco degli Urali? Nelle fitte foreste, sia in zone di montagna che pianeggianti, si insedia soprattutto nelle località ricche di roditori.
A differenza dell’allocco comune (Strix aluco), molto presente in Italia, l’allocco degli Urali nel nostro paese si può trovare solo nell’estremo settentrione, in particolare sul versante orientale italiano. L’allocco degli Urali in Italia nidifica solo dal 1994, i primi nidi sono stati osservati nel Friuli-Venezia Giulia. Sono stati messi in evidenza siti nelle regioni Piemonte, Veneto e Trentino.
Il Italia, l’allocco degli Urali ritrova il suo habitat nelle foreste alpine e prealpine nord-orientali che offrono un ambiente simile a quello proposta dalla vicina Slovenia.
Nella foto in alto, a inizio pagina, è mostrato come appare un allocco degli urali nella sua forma giovanile, a circa 6 settimane dalla schiusa. Nella foto in basso è mostrato un adulto, con il suo caratteristico piumaggio.
Quanto vive l’allocco degli Urali?
La longevità di questo uccello è stimata intorno ai 15 anni in natura mentre, quando allevato in cattività, può vivere fino a 25 anni.
La deforestazione che si sta verificando nella zona orientale d’Europa può essere una minaccia per la sopravvivenza di questa specie. Nonostante questo avvertimento, l’allocco degli Urali è considerata una specie a “Rischio Minimo”.
Allocco degli Urali: verso
Il suo verso è simile a quello dell’allocco comune ma è leggermente più acuto. Può produrre anche suoni differenti, soprattutto nella stagione degli amori e se si sente minacciato.
Differenze tra l’allocco degli Urali e l’allocco italiano o allocco comune: come premesso, l’allocco Strix uralensis è molto più grande dell’allocco comune. Inoltre, differisce la colorazione del piumaggio anche se tra le varie sottospecie le analogie potrebbero essere molte.
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