Gli alimenti biologici battono la crisi

Alimenti biologici

Gli alimenti biologici sono un buon affare non solo per chi li mangia. Essi infatti vincono la crisi dei consumi e, senza prezzi da discount, avanzano sul mercato. In Italia, il complessivo delle vendite di alimenti biologici ha superato i 2 miliardi di euro nel 2012 (+7% rispetto all’anno precedente) e oggi il nostro Paese è al quarto posto nella UE per consumi di alimenti bio.

Il mercato bio però non è solo alimentare. E allora diamo un’occhiata anche al resto: nell’Unione Europea, il consumo di prodotti biologici (alimentari e non) muove un giro d’affari di 21,8 miliardi di euro e il trend è in costante crescita. I dati, fotografati al 2014, arrivano da BÖLW – Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft.

Gli alimenti biologici provengono da un’agricoltura biologica che, di conseguenza, aumenta a sua volta riducendo l’impiego di insetticidi e concimi chimici. Secondo i dati di Nomisma, che ogni anno presenta i dati dell’osservatorio sul mercato bio in collaborazione con la fiera SANA di Bologna, in Italia il 9% della superficie agricola è bio (2012). E ancora: l’Italia con 1.167.362 ettari coltivati rappresenta il 10% della superficie agricola bio europea e il 3% di quella mondiale.

La crescita però non riguarda tutte le coltivazioni. All’origine degli alimenti biologici ci sono colture che salgono e altre che scendono in Italia. Tra chi sale troviamo l’olivo (+16%), gli agrumi (+15%) e i cereali (+14%). Tra chi scende ci sono gli ‘altri seminativi’ in genere (-52%), le piante da radice (-36%) e le coltivazioni industriali (-15%). In Italia, la filiera bio conta circa 50mila operatori tra agrirocoltori, trasformatori, agricoltori-trasformatori e importatori. L’incremento occupazione è stato del 3% dal 2011 al 2012.

Parlando di alimenti biologici, quindi del solo settore food, il mercato mondiale del bio è aumentato del 251% dal 2000 al 2011. Gli USA rappresentano il 44%, l’Unione Europea il 41%, il Canada il 4%, la piccola Svizzera da sola il 3%, il Giappone il 2% e il restante 6% se lo diviso gli altri Paesi.

In Europa le vendite di alimenti biologici e di prodotti bio in genere aumentano in tutti i Paesi con la sola singolare eccezione del Regno Unito, dove i consumi bio sono diminuiti del 9% dal 2009 al 2011. In Francia +24%, in Italia + 15%, in Germania (primo mercato europeo) + 14%.

In Italia gli alimenti biologici rappresentano l’1,45% dei consumi food totali e il 2,2% dei prodotti food confezionati venduti attraverso il canale della grande distribuzione organizzata. Quello dei prodotti bio confezionati venduti attraverso la GDO è uno dei dati più interessanti perché evidenzia un trend in forte e costante crescita, segnale di un mercato che va ormai oltre i canali che lo hanno alimentato nella prima fase, gruppi d’acquisto, mercatini ecc…

Ma chi consuma alimenti biologici in Italia? Secondo l’indagine dell’Osservatorio Nomisma – SANA, il 32,4 della popolazione consuma alimenti biologici ogni giorno a quasi; il 31,5% almeno una volta alla settimana; il 20,7% almeno una volta al mese e il 15,4% più raramente. La frequenza di consumo di alimenti biologici aumenta tra la popolazione con un più alto grado di istruzione, aumenta anche in funzione del reddito ed è più marcata al centro-nord rispetto al sud.

E perché li consuma? Guardando alle motivazioni di acquisto, prevale nettamente il numero di chi acquista alimenti biologici perché li considera più sicuri (71%). Tuttavia aumenta il numero dei consumatori che rispondono con la frase ‘perché sono buoni’ (25,4%), segnale di un miglioramento della produzione biologica dal punto di vista gustativo. La percentuale di chi sceglie alimenti biologici perché sono buoni aumenta fra i consumatori più assidui.