L’albero di gelso non è un albero raro, può capitare di frequente di incontrarlo nei giardini e nei parchi, ma anche nelle aree verdi coperte da campi e da prati. E’ una pianta che fin dall’antichità è stata studiata e coltivata, è sempre piaciuta e ancora oggi può contare su una non indifferente popolarità. Vediamo le sue caratteristiche e come coltivarla con successo.
Albero di gelso
Viene spesso definita una pianta generosa, il gelso, una pianta dai molteplici usi e dalle tante proprietà. Partiamo dalle foglie, ad esempio, che rappresentano tra l’altro l’alimento principale dei bachi da seta, sono quindi molto importanti nella bachicultura. Ci sono anche i frutti che fanno gola. Si tratta di frutti teneri, dolci e ricchi di vitamine, li possiamo mangiare sia freschi, appena colti, sia essiccati, a nostra scelta. Sono ad ogni modo molto nutrienti e gustosi.
Tornando alle foglie, al di là del loro essere cibo per bachi, sono anche molto apprezzate per via dell’ombra che fanno. La chioma fitta e larga dell’albero di gelso è infatti in grado di creare delle vaste zone ombreggiate utili anche per coltivare fiori e piante più piccole e che non amano la luce diretta del sole puntata su di essi in modo troppo aggressivo e continuativo. Possiamo trovare l’albero di gelso coltivato, ma anche cresciuto spontaneamente, spesso e volentieri in prossimità di fiumi e corsi d’acqua, ma anche in terreni poveri e aridi.
Albero di gelso bianco
Appartenente al genere Morus, della famiglia delle Moracee, l’albero del gelso esiste in tre differenti specie principali: c’è il Morus nigra, il Morus alba e il Morus rubra. Queste tre varietà di gelso sono molto meglio nome come, rispettivamente, Gelso nero, Gelso bianco e Gelso rosso. Come possiamo intuire dai nomi, la differenza tra le tre specie sta nel colore ma non nel colore dei fiori, bensì in quello dei frutti. Quando, dopo le infiorescenze, si va a creare il frutto, la mora di Gelso, quello bianco produrrà more bianche, quello rosso, more rosate, quello nero delle more di un colore davvero molto scuro che fa strano vederle così. Sono tutte e tre delle more dolci e succose, che piacciono parecchio.
Albero di gelso: coltivazione
L’albero di gelso è un albero a tutti gli effetti robusto e in grado di resistere alle temperature e alla siccità anche se all’inizio fa un po’ penare. Se seguiamo la sua crescita a partire dalla sua nascita dobbiamo tenere conto che nei primi anni di vita, una volta interrato in forma di giovane pianta, richiede molte annaffiature in particolare nel periodo che va dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate.
Dopo tre o quattro anni, ovvero quando la pianta inizia a produrre i suoi frutti, si può passare a dei ritmi meno incalzanti. Ciò significa che le innaffiature non devono più essere frequenti ma periodiche, sempre stando attenti però alla stagione estiva. Quando fa parecchio caldo, soprattutto dalle nostre parti, è bene fare attenzione che al nostro gelso sia garantito l‘apporto idrico necessario perché cresca il suo fitto fogliame e perché spuntino sane le sue gustose more.
In generale l’albero del gelso non è un albero difficile da coltivare e sa adattarsi anche a delle condizioni ambientali di contorno che non sono le sue ottimali. Ecco il motivo per cui è una pianta molto diffusa, che attecchisce e regala i suoi frutti in qualsiasi terreno. Certo sta a noi metterlo nelle condizioni migliori che possano favorire la sua crescita e, soprattutto, la produzione dei frutti. Una delle prime condizioni favorevoli alla crescita è la messa a dimora effettuata nella fase invernale, in posizione soleggiata.
Questo per il bene del gelso, per il bene nostro, invece, è meglio ricordarsi dei frutti e dell’effetto che fanno quando cadono: sporcano molto. Ecco perché vi suggerisco di non posizionare i gelsi troppo vicini ad abitazioni, a vialetti o a spazzi in cui avremmo il piacere di sostare senza trovarci invasi dalle more mature che cadono dai suoi rami.
Pianta Gelso potatura
Coltivata nei parchi e nei giardini, per la sua bella ombra, questa pianta è spesso scelta anche per stare nei recinti dove si tengono gli animali perché fa loro ombra. E’ una pianta robusta ma anche molto vigorosa nella crescita per cui è necessario tenerla a bada con degli interventi di potatura. Già dal secondo anno dalla messa a dimora è necessario procedere in tal senso e il periodo più idoneo per farlo è la fine dell’inverno, quando l’albero è in fase dormiente e l’emissione di lattice durante i tagli risulta inferiore. Potare questa pianta in fase vegetativa porterebbe ad indebolirla.
Albero di gelso: malattie più comuni e rimedi
Robusto e resistente, generoso e adattabile, l’albero di gelso non è vittima di un gran numero di malattia ma di alcune sì. Ad esempio di una malattia molto comune, la Mycosphaerella morifolia, nota come “fersa del gelso“. Questa patologia può addirittura provocare l’indebolimento e perfino la morte della pianta, si tratta di una malattia fungina che si manifesta con delle macchie scure sulle foglie, sui piccioli e perfino sui frutti.
L’incorrere della fersa del gelso viene incoraggiato dalle temperature calde, accompagnate da molta umidità. Cosa fare per rimediare? Una volta cadute, raccogliere le foglie e bruciarle, procedendo anche con irrorazioni di poltiglia bordolese, l’anticrittogamico fungicida per uso agricolo, a base di solfato di rame.
Se vi è piaciuto questo articolo continuate a seguirmi anche su Twitter, Facebook, Instagram