Albero della cannella: proprietà e tipologie

Albero della cannella

Quando ci immaginiamo la cannella, pensiamo alle stecche o alla polverina che usiamo un cucina ma esisterà pur un Albero della cannella, no? Certo che esiste e ora andiamo a scoprire che caratteristiche ha. In verità è una pianta aromatica non certo di recente scoperta, molti popoli antichi l’hanno usata per cucinare anche per le sue proprietà medicinali.

Ai tempi la cannella veniva chiamata cinnamomo ed era considerata una spezia importante sia nei paesi orientali che occidentali. Non è un caso, anche se oggi è difficile crederlo, che costasse moltissimo, anche rispetti ad altre spezie interessanti. Il motivo per cui in italiano la chiamiamo cannella è da ricercare nel termine latino “canna” che vuole richiamare la forma dell’albero della cannella quando arrivava dai paesi d’origine.

Albero della cannella: proprietà

Ci sono due tipologie di cannella, che poi vedremo nel particolare, ma è subito importante precisare che ad avere delle proprietà medicinali è solo una delle due, la cannella di Ceylon, detta anche Cinnamomum zeylanicum. La parte preziosa è la corteccia da cui si ricavano gli estratti.

Dalle foglie di questo Albero della cannella possiamo ottenere gli oli essenziali tra cui la cinnamaldeide e l’eugenolo, che contengono praticamente solo eugenolo (70-95%), per cui non possono essere utilizzati per scopi terapeutici. Lo stesso vale per gli estratti delle radici che, pur contenendo quasi esclusivamente canfora (60%), non risultano utili per scopi terapeutici.

Non è frequente che di una pianta aromatica si utilizzino i rami e i fusti per ricavare la sostanza che poi serve in cucina o in erboristeria, di solito infatti ci si concentra sui fiori e sulle foglie. Nel caso dell’albero della cannella, invece, si prendono i rami più giovani e se ne preleva la parte interna della corteccia, oppure si tagliano direttamente sopra il livello del suolo le piante che hanno un paio di anni.

Una volta tagliati i rami, o i tronchi, essi devono essere fatti essiccare. Con il passare del tempo si deve eliminare la corteccia più esterna per ottenere i famosi “bastoncini” di cannella che molti di noi sono abituati a vedere e magari anche a comprare. Assomigliano molto a dei grandi sigari, color marrone carico, ruvidi ma non troppo. Più i rami sono giovani, di solito, migliore è la cannella che si ottiene. E’ una questione di età e invecchiando l’albero della cannella non migliora.

Per conservare al meglio i bastoncini ricavati dai suoi rami è meglio sistemarli in contenitori di vetro e sigillarli, conservandoli in un posto buio e non troppo caldo. La cannella può essere conservata, e consumata, anche come polvere ma in questo modo si perde l’intensità dell’aroma.

Albero della cannella

Albero della cannella in cucina

La cannella, utilizzata per cucinare, diventa un ingrediente prezioso non solo per via del suo sapore molto amato, ma anche per le sue proprietà. E’ infatti una pianta aromatica astringente, stimolante e stomachica. In pratica aiuta la digestione, e non solo.

Nella tradizione culinaria occidentale, molto spesso troviamo la cannella nelle ricette dolci, nei gelati e anche nelle bevande, vini e liquori compresi che risultano così gradevolmente aromatizzati. Se invece assaggiamo la cucina orientale ci accorgeremo che in questo caso la cannella trova spazio anche in piatti salati, in particolare si sposa bene con la carne.

In tutto il mondo, la cannella è un ingrediente molto comune quando si tratta di preparare thé, tisane e infusi, e poi c’è l’olio essenziale di cannella che si ricava dalle foglie dell’albero della cannella. Non ha un impiego terapeutico ma non è inutile, viene infatti usato al posto dei chiodi di garofano.

Albero della cannella: tipologie

Nella famiglia delle Lauraceae troviamo due piante che producono la cannella, la Cinnamomum zeylanicum e Cinnamomum cassia. Teniamo presente che siamo nella stessa famiglia in cui troviamo piante aromatiche altrettanto note come l’alloro e la canfora.

Sia la Zeylanicum sia la Cassia sono piante tropicali, ciò significa, nella pratica, che hanno bisogno di un clima molto caldo e al contempo umido. Se ci troviamo in una zona con clima temperato, non possiamo coltivare l’albero della cannella all’aperto.

La Cinnamomum zeylanicum è quella che chiamiamo anche cannella di Ceylon o cannella regina. Questa è la cannella più pregiata e ricercata, la pianta arriva dalle Indie meridionali, in particolare dello Sri Lanka, Birmania e di Ceylon.

La Cinnamomum cassia è tipica della Cina ed è infatti nota anche come cannella della Cina o cannella cinese. E’ gradevole ma non quanto la cannella regina, è leggermente più aspra e meno dolce. La differenza tra Cassia e Zeylanicum è nota da sempre, non è una scoperta moderna, anche gli antichi sapevano bene che la seconda è molto meglio della prima. A testimoniarlo abbiamo le parole di Teofrasto, filosofo greco che visse tra il 371 e il 287 a.C, autore anche di alcuni trattati di botanica. Nel suo Libro delle piante parla di entrambi gli alberi di cannella illustrandone le differenze.

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