Albero del paradiso
Albero del paradiso, un albero dal nome splendido e che cresce sulla terra, nonostante tutto. Possiamo godere quindi della sua vista e della sua ombra. L’albero del paradiso non produce frutti, men che meno quelli della passione, ma vale la pena di conoscerlo.
Albero del paradiso o Ailanto
Il vero nome dell’albero del paradiso è Ailanto, si tratta di un genere, in verità, che comprende una decina di specie di varie altezza, si passa dai 10 ai 25/30 metri. Queste piante vengono tutte da lontano, le origini sono asiatiche ed australiane, ma da tempo sono diffuse sia negli Stati Uniti sia in Europa.
Albero del paradiso: pianta
La chioma è particolarmente ricca di rami di colore grigiastro, sorretta da un fusto eretto che è ricoperto da una corteccia color castano. Le foglie sono verdi e hanno una forma ovale, le loro dimensioni sono anche esagerate: possono misurare fino a 50 centimetri.
In primavera l’albero del paradiso fiorisce, ma solo se è femmina, e produce delle infiorescenze colore giallo- verde che in estate diventano samare. Con questo nome si indicano i frutti tipici di questa pianta che possiamo trovare appesi sui suoi rami per un paio di mesi al massimo.
Albero del paradiso: significato
Amante degli spazi molto luminosi e aperti, l’albero del paradiso è adatto per abbellire gli ambienti, sia che siano quelli urbani, pubblici, sia che siano quelli privati, dei nostri giardini. Purtroppo non è tutto oro quel che luccica: pur essendo bello, questo albero emana un odore sgradevole da foglie, corteccia, fiori e dalle radici per cui a volte è anche considerato infestante.
Albero del paradiso: riproduzione
La riproduzione avviene tramite i semi che hanno un’ottima germinabilità, meglio però prendere qualche precauzione e posizionarli in dei piccoli vasetti con del terriccio drenato, fertile e composto anche da della sabbia. Un altro modo per riprodurli, in un certo senso, è quello di lasciare che produca succhioni per poi reciderli e farli crescere a loro volta altrove, in un terreno ricco di torba e sabbia. Volendo è possibile anche procedere con la propagazione per talea radicale o di ramo.
Albero del paradiso: bonsai
L’albero del paradiso bonsai esiste ma non è molto diffuso. Non è facile da tenere, ha bisogno di molto sole e dobbiamo badare che le sue radici non marciscano, anche per l’odore che potrebbero produrre.
Albero del paradiso: miele
Nell’ultimo paragrafo, dopo aver parlato di puzza e di radici, ecco qualcosa di buono e di dolce che l’albero del paradiso ci regala. Il miele. Sì, il miele, ottenuto da quest’albero è ottimo sia da gustare sia da utilizzare per i malanni invernali.
Nelle erboristerie si trova anche il decotto con proprietà astringenti mentre la corteccia in oriente viene usata per curare l’asma e i disturbi gastrointestinali. Questi benefici sono tutti dovuti al fatto che l’albero del paradiso è ricco di glucosidi, saponine, resine, olio essenziale, mucillagini e tannini.
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Pubblicato da Marta Abbà il 7 Maggio 2017