Alberi da frutto: come riconoscere le gemme
Negli alberi da frutto ogni gemma nascente può essere destinata a diventare una gemma a legno, a fiore oppure una gemma mista. Le gemme a legno sono riconoscibili dalla forma appuntita e danno origine a ramoscelli esclusivamente da foglia. Le gemme a fiore sono invece tozze, tondeggianti, più grosse delle precedenti e danno luogo a ramoscelli con foglie e fiori che porteranno i frutti. Le gemme miste, come dice la parola, hanno una forma a metà fra le due e possono produrre rami sia a fiore sia a legno.
Riconoscere le gemme degli alberi da frutto è importante perché durante la potatura andranno salvaguardate le gemme a fiore portatrici di frutti. Sui meli e sui peri, le gemme a fiore crescono su tre tipi di ramificazione diverse:
- sui rami misti, più o meno lunghi, che si sviluppano ogni anno in modo uniforme in tutta la chioma e che portano gemme sia a fiore sia a frutto;
- sulla punta dei birindilli, rametti corti di massimo 30 centimetri, esili e molto flessibili, che su tutta la lunghezza portano solo gemme a legno;
- sulle lamburde, rametti corti di aspetto deformato, che nei primi tre anni generano solo gemme a legno con una caratteristica coroncina di foglie; in seguito le gemma in punta diventa mista e inizia a produrre anche fiori. Nel melo si ha spesso lo sviluppo di più lamburde ravvicinate, con una formazione che prende il nome di zampa di pollo.
Abbiamo fatto l’esempio di meli e peri perché questi due alberi da frutto non possono fare a meno di potature regolari visto che la formazione di lamburde e birindilli, cioè di rami destinati a portare i frutti, dipende dal corretto accorciamento dei rami. Anche susini e peschi danno ristktati migliori se vengono potati regolarmente. Invece gli albicocchi, i cotogni, i ciliegi e i fichi si potano più che altro per mantenere la chioma pulita e ordinata.
Sugli alberi da frutto si distinguono una potatura invernale e una potatura estiva. Una terza potatura, detta di formazione, si effettua nei primi anni dopo la messa dimora e serve per dare alla chioma la forma prescelta (ci sono svariate possibilità) per scopi produttivi o estetici.
La potatura invernale degli alberi da frutto si effettua a fine inverno allo scopo di eliminare i rami secchi o esili e fragili, oppure quelli folti e incrociati per mantenere la chioma ben aerata. In questa fase si stimola la formazione di gemme da frutto (ecco perché è importante saperle riconoscere) ottimizzando la produzione e favorendo lo sviluppo di nuove branche,
La potatura estiva degli alberi da frutto è preferibile a quella invernale quando si è alle prime armi. Durante la stagione vegetativa è infatti più facile individuare le gemme ed effettuare il taglio corretto, minimizzando la possibilità di errori. Sono considerati interventi di potatura estiva anche la spollonatura (eliminazione dei polloni alla base del tronco), la sfemminellatura (eliminazione dei getti verticali fra tronco e rami principali) e il diradamento dei frutti: si asportano i frutticini più piccoli e mal posizionati per aumentare qualità e pezzatura di quelli che rimangono.
Attrezzi da potatura
Per una corretta operazione di potatura servono un buon paio di cesoie (rami piccoli) un troncarami (rami medi) e un seghetto affilato o una motosega (rami grossi). Se la ‘ferita’ è ampia (rami grossi) è consigliabile trattarla con del mastice cicatrizzante. Potete acquistare tutto anche online, con consegna a domicilio.
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Pubblicato da Michele Ciceri il 3 Novembre 2015