Agronomo: significato, chi è e cosa fa
La parola agrònomo deriva dal greco ἀγρός (agròs, campo, campagna) e νόμος (nòmos, legge, regola).
Il termine agronomo fu coniato nel millesettecento e indicava, in senso generale, un esperto di scienze agrarie e ogni scrittore di economia rurale e di economia politica e chi insegna, anche in base all’esperienza le regole dell’agricoltura.
Oggi però il termine Agronomo viene usato in genere in modo più restrittivo e strettamente professionale, riferendosi a un laureato in Ingegneria agraria, abilitato all’esercizio della professione, iscritto all’apposito Ordine Professionale dei dottori Agronomi e Forestali.
Agronomo: origini storiche e significato
Fin dalla loro nascita, le professioni di perito agrimensore e agronomo, erano considerate sacre, per “grazia divina” e di esclusiva attribuzione sacerdotale per avere ereditato il mestiere, o dopo avere frequentato una specifica scuola, con una parte teorica (institutio) e in una parte pratica (instructio).
Gli alunni assistevano personalmente a lavori di censimento e accatastamento di aree agricole, di fondazioni di nuove colonie e di tutte le operazioni di campagna eseguite dai professori di gromatica (scienza che misura la terra) e da ingegneri e agronomi dello Stato.
Terminati gli studi, gli allievi dovevano sostenere un esame di maturità per ottenere il titolo di “magisteri agrorum geometrie”; dopo un ulteriore periodo di praticantato, i candidati dovevano sostenere un ulteriore esame per poter esercitare in proprio.
I primi indizi preistorici che riferiscono sulla figura sacerdotale dell’agronomo la troviamo presso i Sumeri.
Tra le cariche sociali di maggior rilievo abbiamo la testimonianza di una figura, di natura economico-amministrativa, imperniata sui sacerdoti “agronomi del tempio” da cui dipendevano sorveglianti, esattori, ispettori impegnati in fattorie grandi e meno grandi, sostenitori di un’agricoltura tecnicamente avanzata per l’epoca.
L’ingente patrimonio culturale e tecnico dei Sumeri costituì le fondamenta su cui si svilupparono tutte le agricolture e le civiltà agrarie successive, come quella ellenistico-romana e quella islamica.
Il termine “agronòmos” viene poi utilizzato da Omero per indicare “colui che risiede in campagna“; ad Atene il termine entrò nell’uso comune per definire quel magistrato che, a seconda dei casi, presiedeva, ispezionava, regolava e amministrava tutte le attività agricole.
I Romani acquisirono le tecniche, gli strumenti e le cariche dalle popolazioni della Magna Grecia anche attraverso gli Etruschi. Nella letteratura latina, che tratta di questioni inerenti al territorio, i tecnici che più frequentemente vengono menzionati sono quelli occupati nella delimitazione delle terre quindi, “mensor”, “finitor” e solo nel tardo impero compare il termine di “agrimensor”. La scienza agraria dei romani fu essenzialmente empirica, allo stadio dell’esperienza grossolana.
La letteratura latina fu particolarmente ricca di riferimenti agronomici, tra tutti spiccano cinque trattati che ci sono giunti completi: quelli più antichi di Catone il Censore (II secolo a.C.) e di Marco Terenzio Varrone (I secolo a.C.), il “De re agricola” dello spagnolo Lucio Columella (61 – 65 d.C.) e alcuni dei libri (in particolare il XVIII) della “Historia naturalis” di Plinio il Vecchio (71 – 75 d.C.); chiude la serie la “Opus agricolturae” (460 -470 d.C.) di Rutilio Palladio.
Per diversi secoli non si hanno testimonianze sui progressi del sapere agronomico fino all’alba del Trecento, quando il bolognese Pietro de’ Crescenzi compila il “Liber commodorum ruralium”.
La prima tappa fondamentale del percorso verso la specializzazione dell’agronomo moderno, risale all’età napoleonica, quando la definizione tecnica del termine “agronomia” subentrò alla ”arte georgica”, grecismo coniato a Firenze alla fine del Settecento; ma saranno i primi anni dell’Ottocento ad intravedere lo staccarsi della figura dell’agronomo da quella dell’agricoltore.
Per tutto il secolo XIX, nonostante l’affermarsi del significato autonomo e svincolato parzialmente sia dalla proprietà terriera sia dal mondo produttivo in senso stretto, notevoli furono le difficoltà per circoscrivere il campo specifico della disciplina che presentava limiti molto labili. Si deve attendere il 1929, anno in cui il R.D. nº 2248 sanciva la costituzione dell’Ordine e definiva l’Agronomo “laureato nei regi Istituti superiori di scienze agrarie”, abilitato all’esercizio della professione dal superamento dell’esame di Stato e in quanto tale ammesso ad iscriversi all’albo.
La codificazione dello Status professionale era dunque il punto di partenza per la progressiva identificazione della figura dell’agronomo, che per lungo tempo aveva atteso la definizione della propria identità, tra convergenze ed intersezioni con altre specializzazioni.
Per tutto il periodo fascista, agronomi e periti agrari erano iscritti, seppure in sezioni diverse, in un unico albo.
Solamente nel 1976 la legge nº 3 e il relativo regolamento d’attuazione approvato nel 1981 hanno armonizzato tutte le disposizioni preesistenti, gettando le basi per l’affermazione del ruolo autonomo del Dottore agronomo e del Dottore forestale rispetto ad altre professioni tecniche. Ancor di più la legge n. 152 del 10 febbraio 1992 provvedeva a chiarire definitivamente le competenza professionali dell’agronomo, stabilendo, all’art. 2 che “sono di competenza dei dottori agronomi e dei dottori forestali le attività volte a valorizzare e gestire processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, a tutelare l’ambiente e, in generale, le attività riguardanti il mondo rurale” ed entrando nel merito più specifico elencando una serie di attribuzioni e competenze che per quanto riguarda la parte ingegneristica sono comuni anche ad architetti e ingegneri.
L’Agronomo: un lavoro molto richiesto
I Dottori Agronomi e Forestali, professionisti del territorio, sono esperti conoscitori delle tecniche di produzione e difesa a basso impatto ambientale e quindi sono ambientalisti ante-litteram.
Si possono quindi considerare a ragione i promotori di una crescita sostenibile delle aree extra-urbane legata alle produzioni tipiche e alle bellezze del paesaggio.
L’Agronomo vuole porre l’attenzione sui temi che richiedono una soluzione impellente nella nostra epoca e partecipare alla loro soluzione: l’immigrazione, la scarsità di risorse idriche e alimentari, la discriminazione nei confronti delle altre culture e il turismo. Per questo la professionalità dei Dottori Agronomi che curano il rispetto dell’ambiente e della sostenibilità è necessaria e sempre più richiesta dalle aziende che pensano a una politica di sviluppo green e dagli Enti Pubblici che operano nel settore ambientale.
L’ Agronomo: cosa fa
a) Sono di competenza dei dottori agronomi e dei dottori forestali le attività volte a valorizzare e gestire i processi produttivi agricoli, zootecnici e forestali, a tutelare l’ambiente e le industrie per l’utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti;
b) la progettazione delle opere di bonifica e delle opere di sistemazione idraulica e forestale, di utilizzazione e regimazione delle acque.
c) lo studio e il collaudo delle opere inerenti le piste da sci e le attrezzature connesse, alla conservazione della natura, alla tutela del paesaggio;
d) la progettazione, compresa la certificazione statica ed antincendio, dei lavori relativi a costruzioni rurali e di quelli attinenti alle industrie agrarie, nonché dei lavori relativi alle opere idrauliche e stradali di prevalente interesse agrario e forestale e dell’ambiente rurale ivi compresi gli invasi artificiali che non rientrano nelle competenze del servizio dighe del Ministero dei lavori pubblici;
e) tutte le operazioni quali la stima di beni fondiari, capitali agrari, produzioni dirette o derivate, mezzi di produzione, acque, danni, espropriazioni, e nelle industrie per l’utilizzazione, la trasformazione e la commercializzazione dei relativi prodotti;
f) amministrazione delle aziende e imprese agrarie, zootecniche e forestali o di trasformazione e commercializzazione dei relativi prodotti-
l) la progettazione, ed il collaudo dei lavori per la tutela del suolo, delle acque e dell’atmosfera, i piani per lo sfruttamento ed il recupero di torbiere e di cave a cielo aperto, l’utilizzazione e lo smaltimento sul suolo agricolo di sottoprodotti agro-industriali e di rifiuti urbani e la realizzazione di barriere vegetali antirumore;
m) i lavori catastali, topografici e cartografici per il catasto rustico e per il catasto urbano;
n) l’assistenza al cliente per la stipulazione di contratti individuali e collettivi nelle materie di competenza;
o) le analisi fisico-chimico-microbiologiche dei mezzi di produzione e dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali e le analisi, anche organolettiche, dei prodotti agro-industriali e l’interpretazione delle stesse;
p) il marketing, le attività relative alla industria di trasformazione dei prodotti agricoli, zootecnici e forestali ed alla loro commercializzazione.
q) gli studi di assetto territoriale ed i piani zonali, urbanistici e paesaggistici, la redazione nei piani regolatori di progetti per la classificazione del territorio rurale, agricolo e forestale;
r) la progettazione di piani ecologici per la tutela dell’ambiente; la valutazione di impatto ambientale, i piani paesaggistici e ambientali per lo sviluppo degli ambiti naturali, urbani ed extraurbani e i piani ecologici.
s) la progettazione delle risorse idriche e i piani per la loro utilizzazione sia a scopo irriguo che di approvvigionamento nel territorio rurale;
t) la progettazione di piani agrituristici
u) la progettazione e la direzione dei lavori di costruzioni rurali in zone sismiche
v) la progettazione di lavori relativi al verde pubblico, anche sportivo, e privato, ai parchi naturali urbani ed extraurbani, nonché ai giardini e alle opere a verde in generale;
z) il recupero paesaggistico e naturalistico; la conservazione di territori rurali, agricoli e forestali; il recupero di cave e discariche nonché di ambienti naturali;
aa) le funzioni peritali e di arbitrato in ordine alle competenze.
bb) l’assistenza e la rappresentanza in materia tributaria e le operazioni riguardanti il credito ed il contenzioso tributario attinenti alle materie indicate.
L’esame di stato per diventare Agronomo: periodicità e documentazione per l’ammissione
Gli esami di Stato per l’abilitazione all’esercizio delle professioni di Dottore Agronomo e Dottore Forestale hanno luogo ogni anno in due sessioni, indette ogni anno con una specifica ordinanza del Ministro per la Pubblica Istruzione e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione.
Per essere ammessi a sostenere la sessione di esame è necessario presentare presso la segreteria dell’università o istituto di istruzione universitaria presso cui intendono sostenere gli esami, domanda in carta corredata dai seguenti documenti:
- diploma di laurea o di laurea specialistica conseguita in base all’ordinamento ovvero diploma universitario in originale o in copia autenticata o in copia notarile (in alternativa il richiedente può presentare, sotto la propria responsabilità, una dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R.. 28 dicembre 2000, n.445.)
- ricevuta di versamento della tassa di ammissione agli esami nella misura di € 49,58 fissata dall’articolo 2, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 dicembre 1990 (salvo eventuali e successivi adeguamenti);
- ricevuta di avvenuto pagamento del contributo da versare all’economato dell’università, stabilito da ogni singolo ateneo.
Esame di stato per diventare Agronomo: preparazione
Per prepararsi a sostenere l’esame di Stato per diventare Agronomo sono disponibili alcuni testi dedicati, tra cui quello edito da Hoepli, scritto da Ciro Castagnola, intitolato: “L’esame di abilitazione alla professione di agronomo: Manuale per la preparazione all’esame di Stato e per l’esercizio della professione“.
E’ possibile scaricare un estratto gratuito su Amazon seguendo questo link. Nel caso lo troviate valido potrete acquistare sempre direttamente online il testo completo, sia in formato elettronico che in versione cartacea.
Il manuale si rivolge espressamente ai laureati che devono sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di agronomo, con l’obiettivo di offrire loro gli strumenti necessari alla preparazione della prova ma può essere molto utile anche ai dottori agronomi che si iscrivono all’albo e che si affacciano per la prima volta al mondo professionale.
Agronomo: Sezioni e titoli professionali
Nell’albo professionale dell’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali sono istituite la sezione A e la sezione B.
Agli iscritti nella sezione A spetta il titolo di dottore agronomo e dottore forestale.
La sezione B è ripartita nei seguenti settori:
a) agronomo e forestale;
b) zoonomo;
c) biotecnologico agrario.
Agli iscritti nella sezione B spettano i seguenti titoli professionali:
a) agronomo e forestale Junior;
b) zoonomo;
c) biotecnologo agrario.
L’iscrizione all’albo professionale dell’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali è accompagnata, rispettivamente, dalle dizioni “sezione A – dottori agronomi e dottori forestali” e “sezione B – agronomi e forestali juniores”, “sezione B – zoonomi”, “sezione B – biotecnologi agrari”.
Per quanto riguarda la sezione A, dottore agronomo e dottore forestale, l’iscrizione è subordinata al superamento di apposito esame di Stato. Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto il possesso di laurea specialistica in una delle seguenti classi:
a) Classe 3/S – Architettura del paesaggio;
b) Classe 4/S – Architettura e ingegneria edile;
c) Classe 7 /S – Biotecnologie agrarie;
d) Classe 38/S – Ingegneria per l’ambiente e il territorio
e) Classe 54/S – Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale
f) Classe 74/S – Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali;
g) Classe 77/S – Scienze e tecnologie agrarie;
h) Classe 78/S – Scienze e tecnologie agroalimentari;
i) Classe 79/S – Scienze e tecnologie agrozootecniche;
l) Classe 82/S – Scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio;
m) Classe 88/S – Scienze per la cooperazione allo sviluppo.
L’esame di Stato è articolato in due prove scritte, una prova pratica e una orale. Le prove di esame di Stato per l’accesso alla sezione A vertono sugli stessi argomenti previsti per l’accesso alla sezione B, prevedendo una maggiore complessità correlata alla più elevata competenza professionale.
Agronomo: stipendio medio
Il Dottore Agronomo può lavorare come dipendente in tutto il comparto Agro-alimentare, per Cooperative di trasformazione di prodotti agricoli, per ditte che producono e vendono concimi, mangimi, antiparassitari, con uno stipendio piuttosto alto: tra i 1.500 e i 3.000 Euro per chi lavora in aziende private di medie e grandi dimensioni.
A livello internazionale il lavoro degli agronomi è ancora più apprezzato e riconosciuto economicamente con stipendi che superano i 5.000 Euro/mese.
Manuale dell’Agronomo: di cosa si tratta
Il manuale dell’agronomo è uno strumento fondamentale e indispensabile per l’esercizio della professione e per la formazione di quanti operano nell’agricoltura o nei settori affini e ad essa strettamente collegati, quale l’agro-alimentare.
Il manuale si compone delle seguenti sezioni, per circa 4.000 pagine:
SEZIONE A – Clima, suolo, ecologia (A.1 Meteorologia e climatologia applicate, A.2 Pedologia e scienza del suolo
A.3 Ecologia generale e agraria)
SEZIONE B – Botanica, fisiologia vegetale, genetica agraria.
SEZIONE C – Agronomia e territorio: tecniche, tecnologie e pianificazione, Tecnologie per l’agroambiente, Pianificazione e uso del territorio.
SEZIONE D – Produzioni vegetali erbacee, Coltivazioni floricole e ornamentali,
SEZIONE E – Frutticoltura generale e speciale,
SEZIONE F – Selvicoltura generale e speciale
SEZIONE G – Avversità e difesa delle colture
SEZIONE H – Zootecnia e allevamento di piccoli e grandi animali.
SEZIONE I – Industrie agroalimentari, Industria enologica, Industria della birra, Industria lattiero-casearia, Industrie olearie, Industria delle conserve vegetali e della frutta, HACCP: analisi dei rischi e controllo dei punti critici nell’industria alimentare, Qualità e certificazione delle produzioni, delle carni e del pescato.
SEZIONE L – Genio rurale e meccanizzazione agraria, Idraulica, idrologia e sistemazioni.
SEZIONE M – Economia, Politica agraria, Estimo, Elementi di Economia, Richiami di diritto e legislazione agraria, Elementi di statistica e calcolo finanziario.
SEZIONE N – Appendice: Matematica, statistica, sperimentazione, modellistica e misurazione.
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L’autore di questo articolo, Alessandro Zanotti
Alessandro Zanotti è un Agronomo con specializzazione nelle perizie danni nel settore Agricolo, Agroalimentare e Ambientale.
Fonti: Wikipedia Italia