Agrivoltaico: come l’Italia sta integrando energia solare e agricoltura per un futuro sostenibile

L’agrivoltaico sta emergendo come una delle soluzioni più promettenti per combinare la produzione di energia pulita con la salvaguardia delle attività agricole. Questo sistema permette di installare pannelli solari sopra le coltivazioni, ottimizzando l’uso del suolo senza sottrarre spazio all’agricoltura.

Diversi studi scientifici dimostrano che, oltre alla produzione di energia rinnovabile, l’agrivoltaico migliora la resa delle colture grazie all’ombreggiamento controllato, riducendo lo stress idrico delle piante. L’Italia, con il suo forte settore agricolo e il crescente impegno verso la transizione ecologica, sta diventando un punto di riferimento nello sviluppo di questa tecnologia.

Cos’è l’agrivoltaico e perché è una soluzione sostenibile

L’agrivoltaico è un sistema che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici sopra i terreni agricoli, consentendo la coesistenza tra colture e produzione di energia solare.

A differenza degli impianti solari tradizionali, che occupano intere superfici agricole, l’agrivoltaico lascia spazio alla crescita delle piante, garantendo un migliore sfruttamento delle risorse naturali. I principali benefici includono:

  • Riduzione dell’evaporazione dell’acqua, fondamentale per le colture in zone aride
  • Protezione delle piante da eventi climatici estremi come grandinate e ondate di calore
  • Diversificazione del reddito per gli agricoltori, che possono beneficiare sia della produzione agricola sia della vendita di energia

agrivoltaico

L’equilibrio tra produzione energetica e produzione agricola

I sistemi agrivoltaici avanzati presentano un adeguato equilibrio tra la produzione
energetica e la produzione agricola, questo grazie all’impiego di soluzioni tecnologiche studiate per garantire un’equa produzione incentivando entrambi i sistemi produttivi.

Prima di definire com’è propriamente costituito un impianto agrivoltaico è necessario stabilire gli spazi che saranno predisposti alla coltivazione e le aree occupate dalle infrastrutture per il supporto dei moduli fotovoltaici. In particolare, si fa riferimento a quattro misurazioni per la progettazione di un impianto agrivoltaico:

Volume agrivoltaico: definito anche da alcuni ricercatori “spazio poro”, è riferito
all’area in cui si svolge l’attività agricola, viene calcolato definendo il volume in
riferimento alla superficie di investimento del sistema agrivoltaico e l’altezza
minima tra i moduli e il terreno;
Superficie totale di ingombro dell’impianto: è identificata come la somma delle
superfici comprendenti la maggiore superfice di intralcio di tutti i singoli moduli
fotovoltaici che formano l’impianto, tale misurazione è indicata dalla sigla Spv;
Superficie di un sistema agrivoltaico: rappresenta la totalità della superfice in cui
è presente l’impianto compresa sia l’area coltivata che l’area adibita all’impianto,
espressa con la sigla Stot;
Altezza minima dei moduli fotovoltaici rispetto al suolo: è la lunghezza che
intercorre tra il terreno e il bordo inferiore dei moduli fotovoltaici. Nel caso siano
collocati pannelli a inseguimento continuo si valuta l’altezza del bordo alla
massima inclinazione possibile, mentre se vi è la presenza di moduli con altezza
regolabile si prende in considerazione la media delle altezze utilizzate in tale
impianto.

Fonte: “linee guida in materia di impianti agrivoltaici 2022, p.4-5 (MITE a, 2022)” .

Come l’agrivoltaico sta rivoluzionando l’agricoltura e l’energia pulita

L’installazione di pannelli solari sopra le coltivazioni non solo permette di generare elettricità, ma aiuta a migliorare il microclima del suolo. Alcuni studi dimostrano che colture come pomodori, lattuga e vite possono beneficiare dell’ombra parziale, con un incremento della produzione rispetto ai campi esposti al sole diretto.

L’energia generata può essere utilizzata direttamente nelle aziende agricole per alimentare impianti di irrigazione e macchinari, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.

I progetti più innovativi in Italia

In Italia, diversi progetti stanno dimostrando il potenziale dell’agrivoltaico:

  • Il progetto Sun’Agri in Toscana: una delle prime sperimentazioni su larga scala, dove i pannelli fotovoltaici regolano l’ombreggiamento in base alle esigenze delle piante.
  • Il parco agrivoltaico in Puglia: un’iniziativa che combina produzione di energia solare con la coltivazione di ortaggi tipici della regione.
  • Le serre fotovoltaiche in Sicilia: impianti che permettono la crescita di colture pregiate come il pomodoro Pachino, riducendo il consumo di acqua.
  • La collaborazione tra università e aziende agricole in Emilia-Romagna: studi scientifici hanno dimostrato che l’ombreggiatura parziale migliora la qualità dei raccolti.

Questi esempi dimostrano come l’agrivoltaico possa rappresentare un’opportunità per rendere l’agricoltura più sostenibile ed efficiente.

pecore si riparano dal sole all'ombra di pannelli solari

Sfide e prospettive per il futuro

Nonostante i numerosi vantaggi, l’agrivoltaico presenta alcune sfide legate alla regolamentazione e ai costi iniziali di installazione. In alcune regioni, le normative non sono ancora del tutto chiare e questo rallenta la diffusione della tecnologia.

Gli investimenti pubblici e privati stanno però aumentando, e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede incentivi per progetti agrivoltaici, con l’obiettivo di rendere questa soluzione sempre più accessibile agli agricoltori.

Come adottare l’agrivoltaico: opportunità per agricoltori e investitori

Per le aziende agricole, l’agrivoltaico rappresenta un’opportunità per ridurre i costi energetici e diversificare le fonti di reddito. Chi è interessato a questa tecnologia può accedere a finanziamenti europei e incentivi statali dedicati alle energie rinnovabili.

Le tecnologie disponibili permettono di installare pannelli solari con sistemi di inclinazione regolabile, adattandosi alle esigenze specifiche delle colture. Oltre ai benefici ambientali, questa innovazione può aumentare la resilienza delle aziende agricole di fronte ai cambiamenti climatici.

Percezione pubblica e preferenze per l’agrivoltaico in Veneto

Uno studio recente ha analizzato le opinioni dei cittadini veneti riguardo all’installazione di impianti agrivoltaici nella regione. La ricerca ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione, al fine di comprendere il livello di accettazione e le condizioni preferite per l’implementazione di tali impianti.

I risultati hanno evidenziato una generale apertura verso l’agrivoltaico, con molti intervistati favorevoli alla sua adozione. Tuttavia, sono emerse alcune preoccupazioni legate all’impatto paesaggistico e alla vicinanza a zone di interesse storico o naturale. In particolare, i cittadini hanno espresso preferenze per impianti di dimensioni moderate, situati a una distanza adeguata da aree protette e integrati armoniosamente nel contesto rurale.

Lo studio ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le comunità locali nel processo decisionale e di fornire informazioni chiare sui benefici ambientali ed economici dell’agrivoltaico. Questo approccio partecipativo potrebbe aumentare l’accettazione sociale e facilitare la diffusione di questa tecnologia sostenibile nella regione Veneto.

Per approfondire i dettagli della ricerca, è possibile consultare il documento completo, realizzato da Giorgia Grotto, disponibile al seguente link: L’agrivoltaico e la transizione energetica: uno studio delle opinioni dei cittadini e delle loro preferenze per la costruzione di nuovi impianti in Veneto.