Quella dei dati sembra una mania, di fatto sono però importanti e ci sono settori in qui questa è una evidenza. E’ facile collegare i dati all’economia, ad esempio, e a campi in cui si gioca spesso con numeri e grafici, meno immediato è invece il concetto di agridata ma ciò non vuol dire che sia meno interessante e impattante. Anzi! Se ben ci pensiamo una evoluzione nel settore agricolo ci arriva direttamente nel piatto e riguarda quindi tutti noi, anche chi vive di economia e di indici di borsa. Andiamo ad esplorare cosa sono gli agridata e a cosa servono.
Agridata: significato
La parola agridata nasce dalla sintesi tra Data e Agricoltura, si tratta di applicate i Big Data al mondo Agrifood, un percorso che di recente sempre più realtà anche piccole stanno intraprendendo e che promette bene. Questo comporta un cambio di mentalità e anche di strutture e dispositivi, i dati diventano il fulcro delle aziende e del mercato e non è sempre facile accettarlo, ancora più difficile cavalcare la tendenza. Se si riesce a farlo, però, i risultati si vedono, anche dal punto di vista economico.
Il protagonismo dei Big Data è già noto da tempo nel terziario e nei servizi, a partire da Finance e Fintech, Banking, Insurance. Ha preso piede anche nel settore dei Media e via via si è propagato nel settore manifatturiero con la diffusione dell’Internet of Things e con l’Industry 4.0. Oggi possiamo però vedere anche i primi risultati dell’Agridata ovvero i big data utilizzati per programmare, ideare, creare prodotti o attività agricole.
Agridata: osservatorio
A studiare e sostenere il fenomeno dell’Agricoltura 4.0 in Italia c’è l’Osservatorio Smart Agrifood, nato dalla collaborazione tra gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Questa realtà fa da riferimento per chi sta muovendo i primi passi cercando di capire come i dati possono essere utili a chi coltiva i campi.
Dall’osservatorio arrivano ricerche empiriche che servono per diffondere una nuova cultura basata sull’Innovazione Digitale, è stato coinvolto anche il Laboratorio RISE Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia impegnato in attività di ricerca e di trasferimento di know-how verso le imprese.
Agridata: soluzioni
Le soluzioni che l’Agridata fornisce non sono formule magiche che possono cambiare il destino di una azienda o di un intero settore, sono indicazioni e informazioni estratte dai big data che, se ben utilizzate, possono sì cambiare la realtà dei fatti. Intendiamo quindi le soluzioni come uno strumento che, nelle mani degli agricoltori, può essere rivoluzionario come anche inutile.
Quello che si sta cercando di fare, in Italia, ma non solo, è di concretizzare progetti di Smart Agrifood o Smart Agriculture basati sulla valorizzazione dei dati con la collaborazione di chi con i Big Data ha a che fare da sempre. E’ importante che avvenga una magica interazione tra campi molto diversi che devono imparare a lavorare in squadra per non perdere questa importante occasione. Non scordiamo di far notare che le soluzioni ricavate con l’uso degli agridata sono spesso attente all’ambiente e mirate a minimizzare l’impatto ambientale dell’agricoltura.
Agridata: mapping
Mappare, raccogliere dati, dare ad essi un significato. Anche di questo si occupa chi lavora nel settore dell’Agrifood che si basa sul alcune azioni essenziali come appunto l’acquisizione dei dati, la loro gestione e integrazione e l’elaborazione con una concreta analisi che vada a confrontare i risultati ottenuti con altre serie di dati provenienti da fonti diverse.
Per mappare sono essenziali i sensori e in questo campo si aprono molte prospettive, l’innovazione nell’ambito dei macchinari e delle attrezzature è uno dei settori più interessanti e concreti che l’Agridata nutre generosamente. Ora proviamo a mappare il tipo di dati che si possono acquisire. In generale le tipologie sono le seguenti. Ci sono dati meteorologici, dati del campo, dati sul raccolto, dati delle attrezzature, dati dei macchinari, dati sul magazzino e dati operativi. Sono gli stessi dati che aiutano anche lo sviluppo dell’Agricoltura Biologica e quella sostenibile
Agridata e privacy
Trattando dei dati, legati sì al terreno e alle piante, ma anche alle persone, l’Agridata deve tener conto della questione della privacy, non di quella degli ortaggi che finora non hanno creato problemi in tal senso, ma di quella degli agricoltori o di chi è “proprietario” dei dati agricoli.
Nell’ambito dell’Agrifood, come in altri, è bene fare una distinzione tra dato personale e dato anonimo, i primi si riferiscono a una persona fisica e di fatto se si tratta di dati su un prodotto, esso non è legato a chi lo ha coltivato. Possiamo parlare di dati anonimi, quindi, ma per quanto riguarda macchinari o attrezzature, non si può fare lo stesso ragionamento. Questi dispositivi sono collegati in modo più stretto a chi li possiede e a chi li usa, per cui va affrontata la questione della privacy. Per poter utilizzare alcuni dati nell’Agridata va rispettata una normativa sulla privacy non banale da comprendere, anche questa è una sfida che vale la pena di affrontare.
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