L’agricoltura sta attirando una sempre crescente attenzione nel panorama internazionale. La crescente richiesta di cibo rende il settore agricolo il vero protagonista dei giorni nostri. Nonostante la recessione economica le aree emergenti del pianeta stanno crescendo e con esse crescono anche i consumi alimentari, come conseguenza di un’elevata domanda. Se l’alta richiesta di Mais porterà a breve un aumento del prezzo di vari generi alimentari, dovremmo aspettarci un ulteriore rincaro?
Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, ha evidenziato come la crescita dei consumi alimentari, accompagnata da una variabilità climatica, non solo sta trainando una crescita strutturale dei prezzi, ma sta anche generando fenomeni tipici delle cosiddette situazioni di scarsità:
«la volatilità dei prezzi, la competizione nell’uso dei suoli, da cui la recente ribalta del cosiddetto land grabbing, gli allarmi sulle speculazioni finanziarie, la rivisitazione dei comportamenti commerciali di grandi player mondiali, sono tutti fenomeni che interessano da vicino il comparto agroalimentare italiano, primo settore produttivo del nostro Paese e traino fondamentale dell’intero sistema economico europeo»
E’ per questo che secondo De Castro, bisogna avviare una cooperazione con la Cina. In uno scenario così globale le scelte imprenditoriali non possono essere definite nei confini europei. L’Europa e la Cina potrebbero consolidare una politica agricola e alimentare globale così da mitigare le conseguenze della potenziale “situazione di scarsità”. E’ così che commenta De Castro:
«Europa e Cina, due mondi prima molto distanti tra loro, oggi si avvicinano, con grandi complementarietà, opportunità, ma anche responsabilità. Da qui l’auspicio che due tra i principali attori internazionali stimolino una nuova visione globale delle politiche agricole e alimentari e si dotino, in tempi brevi, di strumenti di governance funzionali a mitigare gli effetti delle inevitabili turbolenze connesse all’era d’instabilità in cui siamo entrati».