Agricoltura sostenibile ed efficienza energetica
Agricoltura sostenibile è migliorare la fertilità dei suoli, contribuire al riciclo e al riuso dei rifiuti della filiera agroalimentare, concorrere alla produzione di energie da fonti rinnovabili e recuperare terreni marginali. Agricoltura sostenibile è anche la scelta più opportuna e conveniente per garantire il cibo a tutti.
Lo ha scritto l’ENEA nel 4° Rapporto nazionale sull’Efficienza Energetica in Italia presentato a Roma. Che cosa c’entra l’efficienza energetica con l’agricoltura sostenibile? Beh, c’entra molto se si considera che il segmento dell’industria alimentare italiana è il secondo del Paese dopo la metalmeccanica: 132 miliardi di euro di fatturato nel 2013, circa 400.000 addetti e 55.000 imprese. Dunque agricoltura sostenibile è anche efficienza energetica. E viceversa.
Come una agricoltura sostenibile possa dare un contributo positivo anche alla soluzione della questione energetica lo si vede bene nell’agricoltura biologica e nell’agricoltura di precisione. Due ambiti che, dati alla mano, ENEA invita a considerare strategici per l’economia nazionale.
Agricoltura biologica. L’Italia è primo esportatore di alimenti biologici a livello mondiale, con circa 900 milioni di euro nel 2013. È anche tra i primi paesi al mondo per superficie coltivata a biologico (quasi 1 milione di ettari), numero di aziende dedicate (quasi 50.000 operatori) e produzione di ortaggi, cereali, agrumi, uva e olive biologiche. Ebbene, l’agricoltura biologica consuma in media un terzo in meno di energia per unità di prodotto realizzato rispetto all’agricoltura convenzionale, grazie all’utilizzo di mezzi e tecniche meno intensivi e canali di vendita a livello locale.
Agricoltura di precisione. L’agricoltura di precisione è una forma di agricoltura tecnologicamente avanzata, dove le macchine operatrici consentono l’ottimale gestione del terreno e possono quindi svolgere un ruolo importante in termini di diminuzione dei consumi energetici diretti ed indiretti. Di fatto l’agricoltura di precisione è un intervento di efficienza energetica nella fase di coltivazione perché l’impiego dei mezzi meccanici e utilizza al meglio i mezzi tecnici.
I punti di contatto tra agricoltura sostenibile, industria alimentare ed efficienza energetica sono molteplici e riguardano anche, per esempio, la valutazione del potenziale per la co-generazione, la tri e la poli-generazione. O la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, incrementando la quota di energia a impatto zero autoprodotta col ricorso a fonti energetiche rinnovabili interne ed esterne all’azienda agricola o all’industria alimentare.
Una agricoltura sostenibile avrebbe un impatto positivo anche sul fronte dello spreco alimentare. Ogni anno in Europa vengono scartati milioni di tonnellate di cibo, che secondo la FAO corrispondono a quasi un terzo del cibo prodotto e distribuito. In Italia, per il 2010, considerando una produzione agricola rimasta in campo di oltre 1,5 milioni di tonnellate (pari al 3,2% della produzione totale) ed una spesa energetica dovuta all’agricoltura di poco più di 3 Mtep, la stima del costo energetico dello spreco di cibo in agricoltura è di circa 0,1 Mtep e quella dello spreco di cibo dovuto all’industria alimentare è di circa 0,18 Mtep.
Pubblicato da Michele Ciceri il 13 Giugno 2015