Agricoltura sociale Legge 2015
Agricoltura sociale Legge 2015: definizione delle attività di agricoltura sociale. Che cos’è l’agricoltura sociale, i suoi vantaggi e chi può esercitarla.
Quello dell’agricoltura sociale è un settore strategico e con la legge 2015 si definiscono, a livello nazionale, le attività e i protagonisti di questo panorama agricolo. Come spesso accade in assenza di punti di riferimento normativi, in Italia, diverse regioni hanno emanato norme in completa autonomia talvolta trattando l’agricoltura sociale solo in ambito agrituristico e di fattorie didattiche.
Con la nuova legge-quadro, questa eterogeneità si potrà superare e potranno scendere in campo anche le Regioni che fino a oggi sono rimaste a digiuno. La posizione delle Regioni italiane nei riguardi dell’agricoltura sociale è stata oggetto d’attenzione nell’articolo intitolato Agricoltura sociale, la normativa.
Agricoltura sociale, legge 2015
La legge 2015 sull’agricoltura sociale è di fondamentale importanza perché definisce, a livello nazionale, che cosa si intende per agricoltura sociale e quali sono i soggetti che la possono esercitare.
Con “agricoltura sociale legge 2015″ si fa riferimento alla Legge n. 141 del 18 agosto 2015, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 208 dell’8 settembre 2015.
Entro sei mesi dalla pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale, le Regioni dovranno adeguare le proprie disposizioni e rendere pubblici i nominativi degli operatori riconosciuti. Entro febbraio 2016 i Comuni dovranno stabilire le modalità idonee per valorizzare i prodotti provenienti dalle attività riconosciute in agricoltura sociale.
I vantaggi degli operatori militanti in agricoltura sociale sono molteplici, da un lato il Ministro dell’economia e delle finanze sta preparando un piano di agevolazioni per promuovere le attività sociali e dall’altro i prodotti potrebbero “camminare in una corsia preferenziale”; gli enti che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere potranno prevedere dei “criteri di priorità per l’inserimento dei prodotti agroalimentari provenienti da operatori dell’agricoltura sociale”.
Agricoltura sociale, la definizione
Con la nuova legge quadro arriva, finalmente, una definizione che ci spiega che cos’è l’agricoltura sociale e chi può esercitarla.
Anche se la definizione di agricoltura sociale è recente, il concetto su cui vertono le attività dell’agricoltura sociale è molto antico. E’ da sempre che il settore agricolo accoglie soggetti svantaggiati ed è altrettanto antica l’usanza di sfruttare l’agricoltura come mezzo funzionale nei centri di recupero di varia natura. Con l’introduzione dell’agricoltura sociale si apre la possibilità di finanziare progetti e avviare strutture ad hoc puntando i riflettori su una delle tante sfaccettature del mondo agricolo.
La legge quadro definisce l’agricoltura sociale come:
- un’opportunità d’inserimento in un contesto socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa che partecipano a programmi di riabilitazione e sostegno sociale.
- Un’opportunità di affiancare e supportare terapie mediche, psicologiche e riabilitative.
- Mezzo di sviluppo di abilità e di capacità per la ricreazione e per fornire servizi utili al miglioramento della vita quotidiana.
- Mezzo di promozione dell’educazione ambientale e alimentare, per migliorare la salvaguardia della biodiversità e la conoscenza del territorio.
- Mezzo per fornire accoglienza e soggiorno a bambini di età prescolare e di persone in difficoltà sociale e psichica.
Tutte le attività legate a quanto appena elencato, rientrano nel concetto di agricoltura sociale.
Possono esercitare le attività previste dell’agricoltura sociale gli imprenditori agricoli e le cooperative sociali con un fatturato superiore al 30% del totale prodotto da attività agricole.
Agricoltura sociale in Italia
Anche se la legge quadro è arrivata solo la scorsa estate, in Italia già tredici regioni su venti avevano emanato normative atte a disciplinare l’agricoltura sociale.
L’agricoltura sociale in Italia conta un migliaio di iniziative con un fatturato complessivo (tra vendite di prodotti e prestazioni di servizi a privati o in convenzione con le pubbliche amministrazioni) stimato intorno ai 300 milioni di euro. Parlando di agricoltura sociale in Italia, nell’articolo intitolato Esempi di agricoltura sociale, abbiamo sottoposto alla vostra attenzione gli esempi d’eccellenza tutti italiani, un ottimo punto d’inizio per chi è interessato a militare in questo ambito.
Finanziamenti per l’agricoltura sociale in Lombardia: orti sociali e orti didattici in Lombardia.
Pubblicato da Anna De Simone il 4 Ottobre 2015