Agricoltura italiana, debiti per 28 milioni di euro

Le frodi nel settore agricolo ammontano a 298 milioni di euro. Una risorsa importante come l’agricoltura non può essere abbandonata a sè stessa. La nuova PAC dovrebbe portare una svolta sopratutto perché siamo sull’orlo di una crisi dei prezzi alimentari.

Gli Stati Membri possono accedere ai Fondi dell’Unione europea ma spetta alla Commissione controllare che essi abbiano dato i dovuti frutti. La Commissione ha chiesto la restituzione di fondi per un totale di 215 milioni di euro.

Una parte dei fondi è stata già recuperata, tecnicamente i fondi riconfluiscono nel bilancio dell’Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Tra gli Stati Membri indebitati con l’Unione europea per la cattiva gestione dei fondi agricoli figura anche l’Italia, insieme alla Lettonia, Romania, Irlanda, Grecia, Austria, Portogallo, Francia, Germania,  Regno Unito, Svezia e Ungheria.

In particolare, l’Italia dovrà restituire 28 milioni di euro per lacune nel calcolo dei diritti all’aiuto e per carente integrazione del settore dell’olio di oliva nell’Rpu. Sembrano cifre molto alte ma se si pensa che, rispetto al 2011, le frodi ai danni del bilancio europeo sono calate del 35%, si capisce che in questo quadro catastrofico la Commissione europea sta facendo progressi con le sue indagini sulla sorte dei fondi staziati.

L’Italia è tra i paesi in debito ma lo Stato meno virtuoso è il Portogallo che deve restituire fondi agricoli per un totale di 89,4 milioni di euro a causa di carenze nel sistema di identificazioni delle parcelle agricole, dei controlli in loco e dei sistemi di informazione geografica.