Agricoltura biologica: come ottenere il marchio bio e quali sono gli standard da rispettare per ottenere la certificazione biologica. Differenza tra agricoltura integrata e agricoltura biologica.
L’agricoltura biologica è una tecnica di produzione che salvaguarda la salute dell’uomo, dell’ambiente e il benessere animale. Si tratta di un modello di agricoltura sostenibile che valorizza la qualità del prodotto per l’assenza di utilizzo di pesticidi/erbicidi di sintesi particolarmente aggressivi e esclude l’impiego di organismi geneticamente modificati. Gli standard imposti con l’agricoltura biologica riescono a tutelare gli interessi aziendali, la salute del consumatore e i valori ambientali.
Agricoltura biologica
Le tecniche agricole impiegate nelle coltivazioni biologiche sfruttano concimi organici, rotazioni colturali, lotta ai parassiti mediante tecniche naturali… e possono contare sull’impiego di soli prodotto (fitofarmaci / concime) approvati per l’impiego in agricoltura biologica. I prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura biologica sono elencati nell’Allegato II del Regolamento Ce 899/2008.
Così come l’agricoltura, di pari passo, si è diffuso il cosiddetto allevamento biologico, si tratta di allevamento estensivo degli animali. In più, gli animali allevati possono contare solo sull’alimentazione tramite prodotti vegetali approvati, quindi non mangimi OGM e trattamenti con farmaci non approvati.
Normativa sull’Agricoltura biologica
L‘agricoltura biologica in Europa è regolamentata dalle normative comunitarie Reg. (CEE) n° 2092/91 e Reg. (CE) n° 1804/99. La prima normativa riguardava il comparto dell’agricoltura biologica, la seconda normativa ha poi regolamentato e integrato anche l’allevamento biologico.
Il Ministero delle Politiche Agricole ad enti privati è l’organo competente per il controllo dell’attività agricola in Italia a cui spetta la funzione di verificare, mediante ispezioni annuali, l’attuazione dei regolamenti da parte delle aziende biologiche. Seguendo tutte le regole che l’agricoltura biologica richiede è possibile apporre sui prodotti un’etichetta di riconoscimento che attesta l’autenticità biologica.
I prodotti alimentari possono essere etichettati e venduti come biologici, se contengono almeno il 95% di ingredienti certificati bio. La percentuale si riferisce al totale degli ingredienti di origine agricola ed esclude acqua, sale, additivi ed altri ingredienti non agricoli ammessi.
L’ etichettatura non deve contenere affermazioni che suggeriscano al consumatore che il metodo biologico costituisce garanzia di qualità organolettica, nutritiva o sanitaria superiore.
In Italia l’agricoltura biologica rappresenta un vero e proprio brand del settore e dei suoi prodotti.
Gli impianti di trasformazione, magazzinaggio e condizionamento devono assicurare la lavorazione dei prodotti da agricoltura biologica separatamente da quelli convenzionali e permettere la chiara identificazione e rintracciabilità delle materie prime e del prodotto finito.
Anche se la normativa sull’agricoltura biologica è ormai ben consolidata, manca ancora un organismo di controllo capillare che possa periodicamente verificare il rispetto degli standard richiesti. Dopo l’iter burocratico che le aziende seguono per la richiesta di rilascio del marchio bio, purtroppo non vi sono controlli capillari. Tale carenza, purtroppo, si fa sentire in tutto il settore agroalimentare e non solo per ciò che concerne l’agricoltura biologica.
Come ottenere il marchio bio
Le aziende che vogliono ottenere la certificazione biologica devono seguire un lungo iter atto a dimostrare la genuinità dell’intera filiera produttiva.
Per tutte le informazioni: come ottenere la certificazione biologica.
Agricoltura biologica o integrata
Il marchio bio non è l’unica certificazione disponibile per le aziende che vogliono distinguersi per etica e sostenibilità. Negli ultimi tempi si è diffuso il marchio legato all’agricoltura integrata.
Nell’agricoltura biologica vi è un elenco dei “prodotti fitosanitari ammessi”. L’agricoltura integrata, invece, sfrutta nei limiti razionali della sostenibilità, qualsiasi mezzo di difesa dei vegetali possibili, vale a dire:
- lotta biologica
- difesa chimica
- prodotti biotecnici
- tecniche agronomiche
Nonostante una certa tolleranza nell’impiego di prodotti chimici per la difesa dei vegetali, lo scopo dell’agricoltura integrata è sempre quello di ridurre complessivamente il quantitativo di prodotti chimici liberati nell’ambiente.
Per tutte le info: agricoltura integrata.
Marchio bio e altre certificazioni
Di pari passo con il marchio bio, sono nate diverse certificazioni che tutelano non solo i prodotti agroalimentari ma anche prodotti tessili, cosmetici, legno e molto altro. Per approfondire: Soil Association.
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