Adriair è un servizio di aerotaxi per l’area del Mediterraneo. Un’idea che, se tradotta in pratica, potrebbe migliorare i collegamenti con l’area balcanica e rilanciare gli aeroporti minori italiani, tra cui il Ridolfi di Forlì messo recentemente in vendita.
Promuovere una rete di servizi di aerotaxi nell’area adriatica permetterebbe di gestire al meglio le necessità di trasporto per piccoli numeri di merci e persone ma ad alta frequenza, connesse alle relazioni commerciali intrattenute dalle aziende del territorio con l’area costiera balcanica. Se gli aeroporti saranno gestiti in modo green, come le tecnologie oggi consentono (nei limiti del possibile), ne guadagnerà anche l’ambiente.
Il progetto di cui si parla prevede creazione di un network di servizi di aerotaxi tra le coste adriatiche e l’armonizzazione dei sistemi di sicurezza degli aeroporti coinvolti, secondo gli standard di Schengen: a tutt’oggi, infatti, non vi sono collegamenti aerei diretti tra costa italiana adriatica e area balcanica e i vettori utilizzano la rotta passante per Vienna, con conseguente allungamento dei tempi di trasporto di merci e persone.
Il progetto ha come capofila la Provincia di Forlì-Cesena per la gestione amministrativa e di budget, e ha come partner anche la Provincia di Ravenna e l’Università di Bologna, con l’incarico di realizzare un’analisi di mercato per la fattibilità.
Per quanto riguarda l’area balcanica, invece, sono presenti, come partner, gli aeroporti croati di Dubrovnik, di Fiume e di Pola, la società di gestione fondi di sviluppo L.I.R. (Bosnia Erzegovina) e la Camera di Commercio di Tirana (Albania).
Tra le attività messe in campo grazie al progetto Adriair vi sono l’analisi del mercato potenziale degli aeroporti regionali che si affacciano sulle due sponde dell’Adriatico, l’armonizzazione dei sistemi di sicurezza secondo gli standard di Schengen e la realizzazione di uno studio di fattibilità sull’attivazione di servizi di air-taxi tra gli aeroporti regionali adriatici.
I fondi per la realizzazione del progetto provengono per la maggior parte dal Programma IPA Adriatico dell’Unione Europea: oltre 1,5 milioni di euro per l’intero progetto e 335 mila euro per la Provincia per la gestione amministrativa e rendicontuale del progetto e dei partner coinvolti.