Adenium: caratteristiche e fiori
Tra le piante decorative, adatte per gli appartamenti, anche, troviamo l’Adenium, pianta molto bella, soprannominata anche “rosa del deserto” o “oleandro del Madagascar” a causa della somiglianza dei fiori. Tra l’altro appartiene alla stessa famiglia degli oleandri, motivo per cui si può fare l’innesto tra le due.
Originaria delle zone tropicali, del continente africano, l’Adenium appartiene alla famiglia delle Apocynaceae. Andiamo a conoscerla meglio e capire come può essere coltivata anche in un clima non tropicale come il nostro.
Caratteristiche dell’Adenium
Per quanto riguarda le caratteristiche dell’Adenium la pianta è sempreverde, mostra delle foglie di forma ovale, colore verde brillante e lucide sulla superficie. Cosa che rende il colore, ancora più brillante, soprattutto sulla pagina superiore. La base dell’Adenium ha una forma tondeggiante, è gonfia perché deve servire da serbatoio per l’acqua che potrebbe sempre servire nei momenti di siccità prolungata. Se ben coltivata, oppure in natura nel suo ambiente naturale, questa pianta può raggiungere anche i tre metri di altezza.
E’ una pianta succulenta e ne ha tutte le caratteristiche, sia nell’aspetto delle foglie che in quello dei fiori che sono decisamente appariscenti, sia che siano di colore bianco che fucsia. Dopo i fiori arrivano i frutti, verso l’estate, grandi e dalla forma arcuata che contengono dei semini. Può sembrare a tratti anche un bonsai, quando è di taglia piccola, tecnicamente non lo è ma può essere coltivato come tale.
Fiori di Adenium
Appariscenti e belli, ma come sono fatti i fiori dell’Adenium? Hanno in totale cinque petali, bianchi oppure colo rosa. Se rosa, hanno le estremità più scure come se fossero stati intinti nell’inchiostro. Quando si effettuato delle buone potature, i rami possono sviluppare fiori molto grandi, anche di quindici centimetri, a partire dalla primavera, fino in pieno autunno. Si tratta di fiori molto delicati ma le fioriture sono multiple e di lunga durata.
Le due specie di Adenium più diffuse dalle nostre parti sono la Multiflorum e l’Arabicum. La prima è amata per i suoi fiori, composti da cinque petali di un colore rosso intenso, più carico sulle estremità e più chiaro verso il centro. Questa specie ha diverse fioriture durante l’anno ed è molto sensibile ai periodi di siccità. L’Adenium arabicum è originaria dello Yemen ed è una di quelle specie che troviamo trattata come un bonsai, tra l’altro cresce bene anche su terreni rocciosi.
Coltivazione dell’Adenium
Prima di descrivere le buone pratiche per coltivare l’adenium, precisiamo subito che non si tratta di una pianta che tutti possono tenere perché richiede molta attenzione ed un po’ di esperienza. Certamente i due aspetti più delicati riguardano le basse temperature, che sopporta molto poco, e la mancanza di acqua, che può crearle molti danni.
La posizione più favorevole alla sua crescita è quella più luminosa, questo vale sia che la si coltivi in giardino che in appartamento dove ci conviene metterla davanti alle finestre, dove può essere raggiunta facilmente dalla luce del sole.
Le temperature a cui è abituata questa pianta sono alte per cui cerchiamo di risparmiarle il freddo e manteniamo temperature sempre sopra i 16 gradi, se possibile. Il numero giusto sarebbe 20. Ciò fa comprendere che è impossibile farla crescere sempre all’esterno, anche se in Italia il clima è piuttosto mite. La mossa migliore è quella di tenerla in giardino o sul balcone per tutta la primavera e anche l’estate spostandola in appartamento per trascorrere l’inverno al riparo dal freddo. Non preoccupiamoci troppo se perde delle foglie, quando fa freddo, perché alla primavera successiva tornerà come nuova. Per capire se l’abbiamo sistemata nella posizione giusta, osserviamo bene come si stanno sviluppando i rami, se notiamo che sono molto allungati, la pianta ci sta dicendo che l’abbiamo messa troppo lontano rispetto alla sorgente di luce. Proviamo a spostarla dove c’è più luce.
Il terreno ideale per l’adenium è quello ben drenato in modo che non si creino dei ristagni di acqua. Di solito si utilizza la terra normale e la si mischia in pari dose con delle scaglie di ardesia evitando di pressarla. A partire da aprile, fino al mese di settembre, si può effettuare la concimazione utilizzando un fertilizzante misto con azoto, fosforo e potassio. Si può anche scegliere il fertilizzante liquido adatto ai cactus, facendo attenzione a ridurre della metà le dosi indicate sulla confezione e somministrandole una volta al mese.
Trattandosi di una pianta succulenta, non ha bisogno di troppa acqua quindi non esageriamo con le innaffiature. In primavera controlliamo il terreno in modo che non resti mai asciutto e il caudex (il cespuglio di foglie) quando inizia ad appassire, va annaffiato. In inverno bagniamola massimo due volte al mese anche se in alcuni casi è meglio sospendere del tutto, se perde le foglie, ad esempio. In inverno si può sospendere l’annaffiatura, soprattutto se la pianta perde le foglie.
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Pubblicato da Marta Abbà il 30 Luglio 2021