Additivi alimentari, cosa sono
Additivi alimentari, cosa sono e come vengono classificati. Definizione e informazioni sui principali additivi alimentari che assumiamo ogni giorno.
Additivi alimentari, definizione
Cosa sono gli additivi alimentari? Secondo quanto riportato dalla Food & Nutrition Board degli USA, questi vengono definiti come: qualsiasi miscela di sostanze o sostanza diversa dagli alimenti base, che si ritrova all’interno di un alimento pronto per il consumo a seguito dei trattamenti connessi con la lavorazione, la conservazione, la produzione e il confezionamento dello stesso.
Additivi alimentari: volontari e involontari
Questa definizione non fa alcuna differenza tra gli additivi alimentari definiti volontari e quelli involontari. Gli additivi volontari, sono quelli che l’azienda utilizza appositamente e volontariamente per conservare o migliorare il prodotto alimentare destinato al commercio.
Gli additivi involontari, invece sono di varia entità e possono derivare dai trattamenti tecnologici e agro-zootecnici degli alimenti base. Quest’ultimi possono essere definiti come sostanza estranea all’interno del prodotto.
Data la mancanza di precisione e distinzione dei vari additivi alimentari fornita dalla Food&Nutrition Board, possiamo definire come più confacente, quella studiata e proposta dalla Commission Internazionale Des Industries Agricoles, resa nota in occasione del Simposio di Como. La Commission Internazionale Des Industries Agricoles propone una definizione differente:
“Con il nome di sostanze chimiche aggiunte, è necessario sapere che tutte le sostanze che non fanno parte costituente dell’alimento, ma che vengono utilizzate nel processo di produzione al fine di migliorarne: il sapore, la conservabilità, l’aspetto, la consistenza e l’odore, devono essere considerate come impurezze. Queste impurezze sono derivate dall’applicazione dei vari processi di fabbricazione alimentare.”
Come sono definiti gli additivi? La normativa italiana
Secondo la legislazione Italiana che disciplina l’utilizzo di questi all’interno degli alimenti, vengono considerati additivi chimici: tutte le sostanze che non hanno scopo nutritivo e che vengono aggiunte durante la fase di lavorazione dell’alimento al fine di conservarne le caratteristiche fisiche o fisico chimiche, e per impedirne l’alterazione spontanea.
Questi additivi sono considerati dalla Legge italiana, come volontari e sono disciplinati dal Decreto Ministeriale 31.3 del 1965. Grazie a questa normativa, le aziende che operano in Italia e all’interno della Comunità Europea, devono assolutamente controllare le liste positive messe a disposizione.
All’interno delle liste positive vengono segnalati tutti gli additivi volontari che possono essere utilizzati e quali sono le dosi d’impiego consentite.
La normativa italiana sugli additivi alimentari è allineata alle varie direttive della Comunità Economica Europea.
Quali sono e come vengono classificati gli additivi alimentari?
Gli additivi alimentari possono essere raggruppati in base alla funzione che questi svolgono all’interno degli alimenti in cui sono contenuti.
I composti che servono per contrastare le alterazioni di natura microbica, ossia gli antisettici, gli antifermentativi conservanti e i fungistatici. Questi sono: acido sorbico e i suoi Sali, l’acido benzoico, esteri dell’acido p-ossibenzoico, solfiti e anidride solforosa, o-fenilenolo, tiabendazolo, difenile, acido formico, aldeide formica, nitriti e nitrati, acidi alimentari, anidride carbonica, acido lattico, antibiotici. Tutti i composti di questa categoria, non possono essere utilizzati liberamente, ma ci sono delle precise leggi che ne regolano l’impiego.
Alcuni degli additivi alimentari utilizzati dalle aziende prevedono, anche i composti contro l’imbrunimento e gli irrancidimenti dei grassi. Quelli compresi all’interno di questa categoria sono: acido L-ascorbico, tocofenoli, gallati di alchile, lecitina, butileossitoluolo, TBHQ (permesso solo negli USA). Gli antiossidanti secondari presenti in questa categoria, sono i sinergisti come: acido lattico, citrico e Sali alcalini, acido fosforico, Sali alcalini dell’acido fosforico, estere citrico di gliceridi e dei mono.
Nella lista differenziata prevista dalla comunità europea, ci sono i composti additivi contro le alterazioni di natura fisica e per il controllo della qualità del prodotto.
Tra questi ci sono i gelificanti, gli addensanti e gli stabilizzanti, come: Acido alginico e Sali, propilenglicole alginato, farine di semi di carrube, gomma arabica, adragante, tara, amidi modificati, agar, furcellarano, pectine di frutta, polifosfati e fosfati.
Gli emulsionanti alimentari: lecitine, sali degli acidi grassi, emulsionanti minori, intorbidanti.
Gli additivi ad azione varia come: regolatori di acidità, esaltatori di sapidità, agente di rivestimento, acidificante tartarico, acetico, lattico, antiagglomeranti, polvere lievitanti, antischiumogeni, Sali di fusione, agente di trattamento della farina.
Additivi vari come: ferro gluconato, acido metatartarico, sodio e potassio, calcio cloruro, cloruro di magnesio, calce spenta e idratata, borace.
I coloranti, sono anch’essi degli additivi che si possono suddividere in: naturali, sintetici, caramello.
Gli aromi ed esaltatori degli aromi sono invece: naturali, artificiali o natural identici.
Alcuni additivi che vengono aggiunti agli alimenti non vengono usati allo scopo di migliorarne il colore o per allungare il periodo di conservazione. Questi sono impiegati invece come veri e proprio nutrienti in aggiunta a quelli naturali contenuti nell’alimento.
I nutrienti ammessi sono: amminoacidi, vitamine, Sali minerali.
Additivi alimentari: edulcoranti o dolcificanti
Gli edulcoranti o dolcificanti, servono invece a sostituire la presenza dello zucchero raffinato. I principali utilizzati sono: gli zuccheri come il fruttosio o il sorbitolo, e i dolcificanti nutrienti che possono distinguersi in naturali o sintetici.
Questi sono i principali additivi naturali e chimici, contenuti all’interno dei prodotti alimentari. Secondo la normativa Europea e Italiana sull’utilizzo degli additivi volontari, questi devono essere sempre segnalati nella lista degli ingredienti presente sul retro del prodotto.
Pubblicato da Anna De Simone il 26 Dicembre 2017